THE
CONJURING – IL CASO ENFIELD
Recensione
a cura di David Salvaggio
Titolo
originale: The Conjuring 2: The
Enfield Poltergeist
Regia:
James Wan
Cast:
Patrick Wilson, Vera Farmiga, Frances O'Connor, Franka Potente, Simon
McBurney
Nazione:
U.S.A.
Anno:
2016
Durata:
133 min.
Distribuzione:
Warner Bros
Data
di uscita (cinema): 23 giugno
2016
Nel
panorama horror contemporaneo si è ormai reso noto un nome. Quello
di James Wan. Regista del primo capitolo di “Saw L'Enigmista”, di
film come “Dead Silence” e della fortunata serie di “Insidious”,
il cineasta malese dimostra ancora una volta di saperci fare con il
genere che lo ha consacrato. Dopo “L'Evocazione – The Conjuring”
del 2013, approda nelle sale il sequel, dal titolo “The Conjuring –
Il caso Enfield”. C'è poco da dire. Questo secondo capitolo non ha
proprio nulla da invidiare al predecessore e mantiene la sua stessa,
identica qualità sotto tutti i punti di vista. Partiamo dalla trama,
ispirata ad una storia vera. Ritroviamo i coniugi Ed e Lorraine
Warren, nuovamente alle prese con una famiglia tormentata da presenze
non proprio ortodosse. Mentre il caso diventa sempre più pericoloso,
una nuova minaccia si fa strada nella mente di Lorraine: una
spaventosa profezia di morte per suo marito. A rendere il prodotto
meritevole non è tanto la sinossi, pressoché simile a quella del
primo capitolo, anche se con qualche colpo di scena in più.
L'efficacia del film è da ritrovare nella creazione delle atmosfere,
nelle azzeccate scelte registiche e nella decisione di lasciare
totalmente da parte l'elemento del sangue. Quest'ultimo è, infatti,
totalmente assente ma, nonostante tutto, il film riesce nel suo
intento. Quello di inquietare ponendo la componente orrorifica in un
contesto a noi molto vicino, quello del quotidiano. Qualcosa che
difficilmente riusciamo a gestire da soli e che, inevitabilmente, si
scontra con la ragione. Una ragione che non accetta niente di
soprannaturale e che vede in quest'ultimo soltanto un mero pretesto
per truffare il prossimo. I protagonisti devono fare i conti anche
con questa realtà e non esitano, chiaramente, ad opporsi. Come nel
primo film, i coniugi Warren godono di una caratterizzazione
abbastanza efficace e vengono mostrati, prima di tutto, come esseri
umani. Persone che hanno pagato e pagano tuttora la loro diversità e
la loro missione, un compito che non riescono totalmente ad ignorare,
per quanto lo desiderino parzialmente, e che li porta ad affrontare
orrori e sofferenze sempre maggiori. Il regista riesce anche a
procurare qualche spavento dalla poltrona e a tenere viva
l'attenzione per le oltre due ore di visione. Sugli altri personaggi,
in fase di caratterizzazione, non si possono spendere troppe parole
ma tutto il resto del cast offre una prova dignitosa. In definitiva,
James Wan colpisce ancora nel segno, proponendo non tanto storie
dell'orrore ma esperienze profonde all'interno di esso. Esperienze
vissute intensamente, che sono molto più vicine a noi di quanto si
possa pensare. Chi scrive non può fare a meno di consigliare tanto
il primo quanto questo secondo capitolo. Perchè parliamo di film
davvero intenzionati a procurare orrore nello spettatore, e non
semplici manciate di sangue.
IL
MIO VOTO: 7,5/10