giovedì 23 giugno 2016

The Conjuring - Il caso Enfield - Recensione

THE CONJURING – IL CASO ENFIELD
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Conjuring 2: The Enfield Poltergeist
Regia: James Wan
Cast: Patrick Wilson, Vera Farmiga, Frances O'Connor, Franka Potente, Simon McBurney
Nazione: U.S.A.
Anno: 2016
Durata: 133 min.
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita (cinema): 23 giugno 2016


Nel panorama horror contemporaneo si è ormai reso noto un nome. Quello di James Wan. Regista del primo capitolo di “Saw L'Enigmista”, di film come “Dead Silence” e della fortunata serie di “Insidious”, il cineasta malese dimostra ancora una volta di saperci fare con il genere che lo ha consacrato. Dopo “L'Evocazione – The Conjuring” del 2013, approda nelle sale il sequel, dal titolo “The Conjuring – Il caso Enfield”. C'è poco da dire. Questo secondo capitolo non ha proprio nulla da invidiare al predecessore e mantiene la sua stessa, identica qualità sotto tutti i punti di vista. Partiamo dalla trama, ispirata ad una storia vera. Ritroviamo i coniugi Ed e Lorraine Warren, nuovamente alle prese con una famiglia tormentata da presenze non proprio ortodosse. Mentre il caso diventa sempre più pericoloso, una nuova minaccia si fa strada nella mente di Lorraine: una spaventosa profezia di morte per suo marito. A rendere il prodotto meritevole non è tanto la sinossi, pressoché simile a quella del primo capitolo, anche se con qualche colpo di scena in più. L'efficacia del film è da ritrovare nella creazione delle atmosfere, nelle azzeccate scelte registiche e nella decisione di lasciare totalmente da parte l'elemento del sangue. Quest'ultimo è, infatti, totalmente assente ma, nonostante tutto, il film riesce nel suo intento. Quello di inquietare ponendo la componente orrorifica in un contesto a noi molto vicino, quello del quotidiano. Qualcosa che difficilmente riusciamo a gestire da soli e che, inevitabilmente, si scontra con la ragione. Una ragione che non accetta niente di soprannaturale e che vede in quest'ultimo soltanto un mero pretesto per truffare il prossimo. I protagonisti devono fare i conti anche con questa realtà e non esitano, chiaramente, ad opporsi. Come nel primo film, i coniugi Warren godono di una caratterizzazione abbastanza efficace e vengono mostrati, prima di tutto, come esseri umani. Persone che hanno pagato e pagano tuttora la loro diversità e la loro missione, un compito che non riescono totalmente ad ignorare, per quanto lo desiderino parzialmente, e che li porta ad affrontare orrori e sofferenze sempre maggiori. Il regista riesce anche a procurare qualche spavento dalla poltrona e a tenere viva l'attenzione per le oltre due ore di visione. Sugli altri personaggi, in fase di caratterizzazione, non si possono spendere troppe parole ma tutto il resto del cast offre una prova dignitosa. In definitiva, James Wan colpisce ancora nel segno, proponendo non tanto storie dell'orrore ma esperienze profonde all'interno di esso. Esperienze vissute intensamente, che sono molto più vicine a noi di quanto si possa pensare. Chi scrive non può fare a meno di consigliare tanto il primo quanto questo secondo capitolo. Perchè parliamo di film davvero intenzionati a procurare orrore nello spettatore, e non semplici manciate di sangue.


IL MIO VOTO: 7,5/10

Nessun commento:

Posta un commento