venerdì 28 giugno 2013

Man of Steel L'Uomo D'Acciaio - Recensione



MAN OF STEEL L’UOMO D’ACCIAIO – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Man of Steel
Regia: Zack Snyder
Cast: Henry Cavill, Amy Adams, Russell Crowe, Kevin Costner, Michael Shannon, Diane Lane
Nazione: U.S.A., Canada, Gran Bretagna
Anno: 2013
Durata: 143 min.
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita (cinema): 20 giugno 2013

Superman, uno dei supereroi più potenti e amati di tutti i tempi, torna al cinema. Il personaggio fumettistico creato da Jerry Siegel e Joe Shuster, prima di questa pellicola, ha all’attivo serie animate e ben cinque film; nei primi quattro Superman era interpretato dal defunto Christopher Reeve, nel più recente quinto capitolo (“Superman Returns” del 2006 diretto da Bryan Singer) da Brandon Routh. Nonostante lo scarso successo del film di Singer, era stato comunque pianificato un sequel che non venne mai realizzato. Adesso, il nuovo reboot della saga acquista il titolo del mancato sequel e, dopo sette anni, arriva finalmente nelle sale di tutto il mondo, con nomi di tutto rispetto dietro le quinte: Zack Snyder alla regia (anche se non sembra proprio un suo film) e Christopher Nolan come produttore. Considerato il film più atteso dell’anno, “Man of Steel”, nonostante tutto, lascia decisamente il segno in ogni suo spettatore. Cominciamo dalla trama, che si ispira a “Earth One” di  J. Michael Straczynski (autore di fumetti assai quotato)  e a “Superman: Birthright” di Mark Weid. Il pianeta Krypton è sull’orlo della distruzione e l’estinzione dei suoi abitanti è segnata; per favorire una rinascita della specie, Jor-El decide di spedire su un‘astronave il suo neonato figlio Kal su un altro pianeta. La navicella, dopo un lungo viaggio, giunge sulla Terra e il bambino viene trovato e accudito per anni dalla famiglia Kent; cresciuto nell’ignoranza delle sue origini e dotato di poteri straordinari, Kal si interroga sul suo effettivo ruolo e sulla sua esistenza. Tutto gli verrà chiarito dall’ologramma del suo defunto padre e, acquisita una nuova consapevolezza, Kal può indossare il mitico costume e difendere la Terra dalle mire del Generale Zod, che sono tutt’altro che pacifiche. Il film, che supera le due ore di visione, può essere diviso in due parti distinte e separate. Nella prima viene analizzato e umanizzato il personaggio di Superman, che vuole trovare una risposta alle sue origini e al vero ruolo della sua esistenza; attraverso alcuni flashback viene rievocata anche l’infanzia difficile del protagonista e il rapporto per certi versi problematico col padre adottivo (interpretato da Kevin Costner). Henry Cavill si rivela azzeccato per il ruolo (anche da un punto di vista fisico) e mediante il suo sguardo e la sua espressione malinconica e velata di tristezza rende l’idea del suo personaggio. Nella seconda parte, invece, esplode la spettacolarizzazione esagerata dell’azione, che lascia veramente senza parole; i combattimenti sono a dir poco sensazionali e le scene di distruzione e gli effetti speciali rendono il tutto magistrale dal punto di vista tecnico. Anche le musiche, curate dal maestro Hans Zimmer, sono molto efficaci. Qualche parola deve essere spesa sul resto del cast. In un film decisamente lungo come questo viene dato poco spazio ai due padri di Superman ma, tra Crowe (Jor-El) e Costner (Kent) è proprio quest’ultimo che ha ancora meno apparizioni. Tuttavia, la loro interpretazione è senza infamia e senza lode, proprio come quella di Amy Adams nei panni di Lois Lane e quella di Diane Lane nei panni della signora Kent; se la cava meglio Michael Shannon nei panni del Generale Zod, la nemesi del protagonista. Carismatico e con una personalità d’impatto, si rivela il cattivo perfetto per questo film. E’ opportuno dire un’ ultima cosa, prima di concludere. Nonostante lo sforzo fatto sul piano narrativo per non rendere troppo banale il tutto, si ha l’impressione che qualcosa poteva essere caratterizzata meglio, anche se il film si prende quasi un’ora per approfondire sul piano narrativo. Tuttavia, “Man of Steel” straccia nettamente il film di Singer sotto tutti i punti di vista e, nonostante l’assenza di elementi classici del fumetto come il personaggio di Lex Luthor e la kryptonite (che compariranno sicuramente nei prossimi film), soddisfa pienamente le aspettative ed è uno spettacolo assolutamente unico e incredibile. Gli amanti del personaggio e del genere superomistico si affrettino ad andare a vederlo: Superman è tornato e spacca più che mai.


IL MIO VOTO: 8/10                        

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