JOHNNY DEPP E JACK SPARROW – BENEDIZIONE O
MALEDIZIONE?
Articolo a cura di David Salvaggio
Molti attori, durante la loro carriera, attraversano un periodo
singolare. Grazie ad un determinato ruolo, infatti, ottengono il massimo della
notorietà e si ritrovano letteralmente sulla cresta dell’onda; in seguito,
purtroppo, le cose cambiano e l’attore sembra non avere più la brillantezza e
la presa sul pubblico che aveva in precedenza. E’ il caso di Johnny Depp e del
suo Jack Sparrow. Dopo la trilogia dei “Pirati dei Caraibi” diretta da Gore
Verbinski, infatti, l’attore non convince più come prima e, a volte, sembra
quasi venuto a noia. Spesso e volentieri, il pubblico associa direttamente il
suo nome a quello del famoso pirata e gli affibbia una sorta di etichetta,
dimenticando tutta la sua carriera. Questo è un peccato perché Depp ha una
versatilità ed un talento attoriale innegabili e lo ha dimostrato più volte.
C’è anche da dire che, ultimamente, l’attore è stato coinvolto in diverse
produzioni ben poco soddisfacenti. Ad esempio, “Alice in Wonderland” diretto da
Tim Burton, dove l’attore incide più per il bizzarro aspetto estetico che per
la performance attoriale; “The Tourist”, forse il film peggiore del suo ultimo
periodo; “Pirati dei Caraibi – Oltre i Confini del Mare”, il capitolo più
deludente della saga, che mostra già quanto Jack Sparrow abbia perso colpi;
“The Lone Ranger”, carino da vedere ma una sorta di “Pirati dei Caraibi” nel
selvaggio West. Nel periodo successivo al terzo film di Jack Sparrow, tuttavia,
si può individuare anche qualche pellicola soddisfacente. E’ il caso dello
straordinario “Sweeney Todd” di Tim Burton, di “Nemico Pubblico” diretto da
Michael Mann e anche di “Dark Shadows”, sempre diretto da Tim Burton. Volendo,
può essere salvato anche “The Rum Diary”, diretto da Bruce Robinson. Riguardo a
“Transcendence”, il suo ultimo film, è da ritenersi abbastanza soddisfacente;
l’attore, finalmente, non interpreta un personaggio bizzarro e offre un film
non perfetto ma decisamente interessante. L’accoglienza, però, è stata troppo
tiepida da parte di critica e pubblico. E’ fondamentale che l’attore riprenda
quota, in qualche modo, e che la gente riconosca che Johnny Depp non è Jack
Sparrow ma è proprio Johnny Depp. In passato, l’attore ci ha regalato molte
pellicole ampiamente soddisfacenti. E’ il caso del delizioso “Edward Mani di
Forbice”, incantevole favola diretta da Tim Burton, a cui l’attore deve molto
della sua carriera; di “Donnie Brasco”, tra i suoi film più belli, dove recita
al fianco del mostro sacro Al Pacino; di “Chocolat”, “Blow”, “La
Nona Porta” e via dicendo. Fino ad arrivare
a “The Libertine”, dove l’attore, probabilmente, meritava l’Oscar; in questo
film, infatti, Depp fonde la sua versatilità estetica e il suo talento
attoriale ottenendo un risultato strepitoso. Da citare e da vedere anche film
come “Secret Window”, interessante thriller tratto da un racconto di Stephen
King e diretto da David Koepp; “Minuti Contati”, diretto da John Badham;
“Neverland – Un Sogno per la Vita”,
altra pellicola dove l’attore avrebbe meritato l’Oscar e “The Astronaut’s
Wife”, altro interessante thriller diretto da Rand Ravich. Johnny Depp, in
definitiva, è un attore estremamente interessante che può ancora regalare
grandi soddisfazioni; è fondamentale che l’ombra di Jack Sparrow venga
ridimensionata e che l’attore incappi nelle produzioni giuste. Il tempo dei
pirati è finito ed è opportuno che Johnny Depp torni ad essere Johnny Depp.
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