lunedì 18 agosto 2014

L' uomo bicentenario divenuto eterno - Robin Williams Il Mito



L’ UOMO BICENTENARIO DIVENUTO ETERNO
ROBIN WILLIAMS – IL MITO
Articolo a cura di David Salvaggio


L’11 agosto 2014 non ci ha lasciato un semplice attore. Ad andarsene è stato un leggendario personaggio che, in “Hook Capitan Uncino”, sosteneva che “morire sarebbe una grande avventura”. Questa sua ultima, grande avventura è cominciata troppo presto e in un modo estremamente inaspettato. Robin Williams si è infatti tolto la vita nella sua abitazione a Tiburon; le motivazioni di questo gesto non sono ancora molto chiare ma è sicuro che il vuoto da lui lasciato nel mondo del cinema sarà incolmabile. L’abilità tanto nel comico quanto nel drammatico e la sua capacità di suscitare nello spettatore un’esplosione di emozioni era unica nel suo genere. L’uomo arrivato dallo spazio con un’astronave a forma di uovo avrebbe, in seguito, scritto alcune delle migliori pagine del cinema contemporaneo e avrebbe fissato per sempre nelle nostre menti ricordi intramontabili. Il mattatore di “Good Morning, Vietnam” avrebbe guadagnato un leggendario Oscar due anni dopo con il famosissimo film “L’attimo fuggente”, dove interpreta un professore rivoluzionario, che invita i propri studenti a pensare con la propria testa e a seguire i propri ideali. Nella sua lunga filmografia non possono non essere segnalate altre straordinarie pellicole, dove Williams da sempre prova del suo immenso talento. “Risvegli”, dove opera insieme a Robert De Niro e regala una vicenda tanto drammatica quanto emotivamente potente, ispirata ad una storia vera. “La leggenda del re pescatore”, straordinaria pellicola realizzata insieme a Jeff Bridges e diretta da Terry Gilliam. “Hook Capitan Uncino”, altro famosissimo film dove Williams interpreta nella maniera migliore il leggendario Peter Pan, insieme ad un altrettanto straordinario Dustin Hoffmann nei panni di Giacomo Uncino. Come dimenticare, poi, “Mrs Doubtfire – Mammo per sempre”, divertentissima storia dove Williams raggiunge uno dei suoi picchi più alti di comicità. Degni di nota anche l’avventuroso “Jumanji”, la commedia brillante “Piume di struzzo”, il tenero “Jack” e il simpatico “Flubber – Un professore tra le nuvole”. I film dove Williams si fa decisamente notare non sono tuttavia finiti. Come dimenticare il dottor Sean McGuire di “Will Hunting – Genio Ribelle”, il moderno Dante di “Al di là dei sogni” e il leggendario “Patch Adams”? In ogni suo film, Williams dava vita ad uno straordinario personaggio, che non poteva fare a meno di imprimersi nelle menti degli spettatori per via delle straordinarie emozioni che riusciva a trasmettere. La stessa cosa accade in “L’uomo bicentenario”, film di fantascienza tanto alternativo quanto indimenticabile. Dopo il 2000, Williams aveva continuato a realizzare film che, a parte qualche eccezione, risultavano deludenti rispetto alle performance precedenti. Sicuramente da ricordare sono “One Hour Photo” e “Insomnia”, dove insolitamente interpreta personaggi negativi riuscendo, tuttavia, ad essere estremamente credibile. Il resto dei film che lo hanno visto protagonista nell’ultima decade non sono stati troppo incisivi, nonostante la verve del personaggio abbia dimostrato la sia inossidabilità. Chi scrive preferisce dire “Arrivederci” e non “Addio” a questa straordinaria persona perché, ogni volta che rivedrà un suo film, sarà sempre un nuovo e piacevole incontro. L’uomo bicentenario si è guadagnato l’immortalità e, probabilmente, in questo momento, sta facendo emozionare tutti i suoi colleghi nel paradiso delle arti.

Arrivederci, Robin Williams

martedì 5 agosto 2014

La bella e la bestia - Recensione



LA BELLA E LA BESTIA – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: La belle & la bête
Regia: Christophe Gans
Cast: Léa Seydoux, Vincent Cassel, Eduardo Noriega, Yvonne Catterfeld, André Dussollier  
Nazione: Francia, Germania
Anno: 2014
Durata: 107 min.
Distribuzione: Notorious
Data di uscita (cinema): 27 febbraio 2014
Disponibile per il noleggio in Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita in Dvd e Blu Ray dal 28 agosto 2014.


“La bella e la bestia”, nuova trasposizione cinematografica della famosa fiaba, riempie gli occhi ma non l’intelletto. Il film di Christophe Gans, infatti, vanta un notevole comparto grafico ma rivela tutte le sue debolezze nell’impianto narrativo. Iniziamo dalla trama, che riprende in parte la storia originale, nella versione di Beaumont. Un ricco mercante, padre di numerosi figli, perde tutti i suoi averi; in seguito a quest’evento, l’uomo cerca di risollevarsi e, durante uno dei suoi viaggi, giunge ad un meraviglioso castello. Per accontentare le richieste delle figlie, prende alcuni tesori ed una rosa; purtroppo, viene scoperto dal bestiale padrone della dimora, che lo lascia andare per poi ordinargli di tornare da lui. Se non lo farà, tutti i suoi cari perderanno la vita. Inizia cosi’ la storia di Belle, che si reca al castello al posto del padre per salvargli la vita, e della bestia, padrone di casa tanto ripugnante quanto misterioso. La narrazione, nella sua natura di fiaba, scorre discretamente ma si prende diverse libertà rispetto al testo di partenza; tuttavia, queste variazioni potrebbero essere plausibili e donano alla storia una piccola marcia in più. La pellicola da il meglio di sé nel comparto grafico; le scenografie sono semplicemente meravigliose, ricche di colori e fortemente d’atmosfera, e gli effetti speciali sono abbastanza discreti. Anche la scelta degli attori può dirsi azzeccata. Purtroppo, il film perde parecchi punti nella cosa più importante: i personaggi e le loro relazioni. La bestia, in cento minuti di film, compare davvero pochissimo e il rapporto con Belle, estremamente fondamentale vista la fiaba di cui parliamo, è trattato in modo troppo superficiale e tirato via. Anche tutti gli altri personaggi sono tremendamente stereotipati e nessuno di essi riesce ad essere davvero incisivo. In definitiva, “La bella e la bestia” è un’occasione sprecata, che preferisce puntare tutto sulla grafica e trascurare i contenuti. Non siamo di fronte ad un completo disastro ma il capolavoro Disney è decisamente preferibile.

IL MIO VOTO: 5/10

venerdì 1 agosto 2014

Oculus - Il riflesso del male - Recensione



OCULUS – IL RIFLESSO DEL MALE
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Oculus
Regia: Mike Flanagan
Cast: Karen Gillan, Katee Sackhoff, Brenton Thwaites, Annalise Basso, Garrett Ryan, James Lafferty
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 99 min.
Distribuzione: M2 Pictures
Data di uscita (cinema): 10 aprile 2014
Disponibile per il noleggio in Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita in Dvd e Blu Ray dal 10 settembre 2014.

“Oculus – Il riflesso del male”, seppur con un anno di ritardo, arriva fortunatamente in Italia. Siamo di fronte ad un horror psicologico davvero ben realizzato, che può annoverarsi tranquillamente tra i prodotti migliori del genere degli ultimi anni. La trama si incentra su Kaylie e Timbo, fratello e sorella impegnati nella distruzione di uno specchio maledetto; l’oggetto in questione, dieci anni prima, ha letteralmente distrutto la famiglia dei protagonisti che, in seguito ad eventi tanto strani quanto terrificanti, sono stati separati: Timbo è finito in manicomio e Kaylie si è ritrovata sola. Ora che fratello e sorella sono di nuovo insieme, la loro vendetta può essere attuata, mentre passato e presente si fondono gradualmente. La narrazione inizia come un puzzle da sistemare; con l’incedere della pellicola, ogni cosa va al suo posto e predispone lo sconvolgente finale. Il film riesce ad essere un horror nel vero senso della parola, concentrandosi non sul dispensare spaventi ma sul mostrare il vero terrore vissuto dai protagonisti. Il risultato, avvalendosi anche del fascino del tema dello specchio, può ritenersi ampiamente soddisfacente; la sensazione di illusione creata dalla fusione tra passato e presente è decisamente efficace. I personaggi non sono molti ma i protagonisti risultano ben caratterizzati; Timbo, inizialmente, rifiuta il fatto che a distruggere la sua famiglia sia stato lo specchio. Al contrario, Kaylie è fermamente convinta che l’oggetto sia maledetto e non si smuove dalle sue teorie. Nonostante il film sia stato girato con basso budget, inoltre, il prodotto riesce a tenere sempre viva l’attenzione. In definitiva, “Oculus – Il riflesso del male” è un horror decisamente da vedere, che riesce a farsi notare in un mercato troppo saturo di pellicole scadenti del genere.

IL MIO VOTO: 7.5/10