venerdì 27 maggio 2016

X-Men: Apocalisse - Recensione

X-MEN: APOCALISSE – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: X-Men: Apocalypse
Regia: Bryan Singer
Cast: James McAvoy, Michael Fassbender, Sophie Turner, Nicholas Hoult, Jennifer Lawrence, Oscar Isaac, Rose Byrne, Tye Sheridan
Nazione: U.S.A.
Anno: 2016
Durata: 143 min.
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita (cinema): 18 maggio 2016


La fortunata saga degli X-Men giunge al suo nono lungometraggio. Bryan Singer, dopo aver diretto il buon “Giorni di un futuro passato”, torna in cabina di regia per questo nuovo prodotto. Tuttavia, nonostante “Apocalisse” sia da vedere, non riesce ad eguagliare il predecessore per svariate motivazioni. Partiamo dalla trama. Il primo mutante dell'universo si desta dal suo sonno millenario e, servendosi di alcuni suoi simili, si accinge a distruggere la terra. Il professor Xavier ed i suoi X-Men decidono di contrastarlo ma, tra le linee nemiche, potrebbe esserci qualche vecchia conoscenza. E' necessario dire che l'impianto narrativo è particolarmente debole. Nel senso che la sinossi, piuttosto lineare, si limita a mostrare soltanto l'ennesimo scontro tra bene e male. Inoltre, l'assenza di un personaggio come Wolverine si fa particolarmente sentire; i pochi minuti a lui dedicati non compensano l'intera durata della pellicola. Una pellicola che decolla solo gradualmente e, nonostante scorra abbastanza bene, richiede un minimo di fede per giungere alle parti più significative. Il film incide in modo deciso sul comparto grafico e tecnico, assolutamente ineccepibile e visivamente straordinario. Tuttavia, ad abbondare sono proprio gli effetti speciali mentre, a latitare un po', sono le scene d'azione. Queste ultime, infatti, potevano essere decisamente più numerose e, ad eccezione dello scontro finale, non assistiamo a niente di eccezionale o di particolarmente divertente. Purtroppo, non è finita. “Apocalisse” non vince degnamente sul versante della caratterizzazione dei personaggi. Era un problema prevedibile, vista la mole di mutanti in gioco ma ci si aspettava un lavoro rilevante almeno sui protagonisti. E invece si procede ad accenni e, a volte, si lascia spazio anche alla banalità. Personaggi di punta come Xavier e Magneto (caratterizzati particolarmente bene in “X-Men L'inizio”) non incidono come dovrebbero e la stessa identica cosa si può dire di Mystica e di Jean Grey (quest'ultima con uno spazio piuttosto limitato). Si può rimanere abbastanza soddisfatti della nemesi, piuttosto d'impatto, ma non dei suoi quattro cavalieri, davvero poco rilevanti. Assolutamente fantastica la scena dedicata a Quicksilver, che probabilmente vale da sola il prezzo del biglietto. In conclusione, “Apocalisse” è da vedere ma poteva offrire sicuramente qualcosa in più e, nonostante la regia non sia cambiata, sembra che qualcosa sia andato storto. Non perdetevi la scena dopo i titoli di coda, sembra promettere bene riguardo al futuro dell'uomo d'adamantio.

IL MIO VOTO: 6,5/10


mercoledì 25 maggio 2016

The Boy - Recensione

THE BOY – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Boy
Regia: William Brent Bell
Cast: Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle
Nazione: U.S.A.
Anno: 2016
Durata: 97 min.
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita (cinema): 12 maggio 2016


L'assurdità di alcune situazioni narrative può rivelarsi una maschera di plausibili realtà. E' proprio il caso di “The Boy”, pellicola diretta da William Brent Bell. Il regista di “Stay Alive” firma un horror piacevole, non tra i migliori della contemporaneità ma sicuramente degno di fiducia. Iniziamo dalla trama. La giovane Greta viene assunta come baby sitter per Brahms, il figlio della famiglia Hillshire. La protagonista scopre che il bambino è in realtà una bambola, tanto carina quanto inquietante. E mentre la ragazza prende sottogamba il suo nuovo incarico, iniziano a verificarsi strani eventi nella grande dimora. E Brahms, probabilmente, ne sa qualcosa. A dire la verità, l'incipit assai bizzarro della vicenda non stimola particolarmente la visione e si è tentati di interrompere il tutto per dedicarsi a più interessanti attività; tuttavia, basta leggermente proseguire nella trama per ricevere, gradualmente, piccoli indizi. Tutti quanti conducono al colpo di scena della parte finale, una rivelazione non proprio scontata che rende solide a sufficienza le basi narrative, fragili soltanto in apparenza. Inoltre, nonostante non ci sia niente di rilevante nella messa in scena, il film riesce a procurare anche qualche spavento, punto sicuramente a favore dato il genere. Efficace anche la scenografia, nel complesso. Per quanto riguarda la caratterizzazione, soltanto la protagonista gode di un trattamento di favore. Non siamo di fronte ad un personaggio profondo ma è curioso notare che Greta, per sfuggire ad un orrore passato, decide di aggrapparsi ad un orrore altrettanto superiore per resistere, in un determinato momento della narrazione. Per quanto riguarda il resto dei comprimari, non c'è niente di eclatante da segnalare. In definitiva, “The Boy” è sicuramente da vedere, specialmente per gli appassionati del genere. Non è tra i migliori horror in circolazione ma merita una sufficienza piena, specialmente se riesce a rendere plausibile una sceneggiatura dal discutibile incipit.


IL MIO VOTO: 6,5/10

giovedì 5 maggio 2016

Captain America: Civil War - Recensione

CAPTAIN AMERICA: CIVIL WAR
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Captain America: Civil War
Regia: Anthony e Joe Russo
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Don Cheadle, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Paul Rudd, Tom Holland, Frank Grillo, Jeremy Renner, Anthony Mackie, Chadwick Boseman, William Hurt, Daniel Brühl, Emily VanCamp
Nazione: U.S.A.
Anno: 2016
Durata: 147 min.
Distribuzione: Walt Disney
Data di uscita (cinema): 4 maggio 2016


L'attesissimo “Captain America: Civil War” approda finalmente nelle nostre sale. C'è poco da fare, il film è davvero ben realizzato e, nonostante si porti dietro il solito problema della caratterizzazione dei personaggi, la visione è davvero appagante. Si deve affermare che questo prodotto è da ritenersi superiore al recente “Batman V Superman”, per varie motivazioni. Tuttavia, andiamo con ordine e partiamo dalla trama. In seguito ad una missione finita male in Nigeria, il gruppo degli Avengers si ritrova nel mirino del governo e dell'opinione pubblica. Di conseguenza, le autorità politiche mondiali decidono, tramite la firma di un documento ufficiale, di prendere pieno possesso degli eroi e della loro libertà. Questa realtà divide nettamente il gruppo: Iron Man è favorevole, Captain America è contrario. Mentre si preannuncia uno scontro epocale tra le opposte fazioni, un misterioso nemico opera nell'ombra. Nonostante la trama possa apparire lineare, ci sono alcuni colpi di scena decisamente riusciti ed è il caso di dire che l'importante scontro preannunciato dal trailer non ha un esito così scontato. Prima di segnalare l'unico vero difetto del film, è il caso di elencarne i numerosi pregi. Intanto, il film scorre magnificamente, nonostante la lunga durata; il merito è di un ritmo serrato, scandito tanto da una narrazione incalzante quanto da numerose sequenze d'azione ad alto tasso di spettacolarità. In questo senso, la pellicola è divertentissima da vedere e, da un punto di vista prettamente grafico, mostruosamente perfetta. Le scene più concitate sono realizzate al meglio delle attuali possibilità e anche la colonna sonora si rivela pertinente ed azzeccata. In definitiva, “Civil War” è un cinecomic davvero meritevole. Arriviamo, adesso, all'unica vera pecca del film che, vista la mole di personaggi in gioco, poteva essere prevedibile. I supereroi presenti sono davvero troppi e, di conseguenza, non tutti hanno la profondità che avrebbero dovuto avere. Da un punto di vista corale, il film funziona magnificamente ma, nello specifico, soltanto i due protagonisti hanno il giusto trattamento. Da una parte abbiamo Tony Stark, influenzato dal passato e consapevole che gli Avengers, nonostante le loro nobili intenzioni, necessitino di una regola che li responsabilizzi maggiormente nei confronti del mondo intero; dall'altra abbiamo Captain America, deciso a mantenere la propria indipendenza e convinto di poter agire oltre l'autorità dei governi, a volte troppo ottusi per gestire determinate situazioni. In questo senso, il lavoro di caratterizzazione sui due leader non è affatto male. Per quanto riguarda il resto, vengono dati, a chi più a chi meno, soltanto degli accenni per poi buttare tutti quanti nel vivo dell'azione. Particolarmente degna di nota l'apparizione e la resa di Spiderman che, nel poco spazio a lui dedicato, riesce veramente ad esprimere al meglio le proprie potenzialità, facendo ben sperare per i successivi prodotti a lui dedicati. Da evidenziare anche la presenza di un tono più maturo e serio dell'intera vicenda, dove lo humour ha uno spazio notevolmente ridotto rispetto al solito. In conclusione, “Captain America: Civil War” è un cinecomic assolutamente da non perdere e, nonostante tutto, da preferire al recente film della DC.


IL MIO VOTO: 8,5/10

lunedì 2 maggio 2016

Zona d'ombra - Una scomoda verità - Recensione

ZONA D'OMBRA – UNA SCOMODA VERITA'
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Concussion
Regia: Peter Landesman
Cast: Will Smith, Alec Baldwin, Luke Wilson, Albert Brooks, David Morse, Arliss Howard, Gugu Mbatha-Raw
Nazione: U.S.A., Australia, Regno Unito
Anno: 2015
Durata: 122 min.
Distribuzione: Sony
Data di uscita (cinema): 21 aprile 2016


Alcuni attori, dopo un discreto periodo di assenza dalle scene, fanno il loro ritorno. Will Smith è uno di questi. Mentre aspettiamo l'atteso “Suicide Squad”, in cui lui ricopre i panni di Deadshot, l'ex cantante arriva nelle sale con un film risalente all'anno scorso. Si tratta di “Zona d'ombra – Una scomoda verità”, diretto da Peter Landesman. Parliamo di un prodotto estremamente valido, incisivo nelle tematiche e tanto emozionante quanto ben interpretato. Partiamo dalla trama, ispirata ad una storia vera. Nel settembre del 2002, il dottor Bennet Omalu, in seguito alla misteriosa morte di alcuni ex giocatori di football, fa una sconvolgente scoperta. I numerosi colpi violenti presi dai giocatori alla testa, infatti, conducono questi ultimi, gradualmente, prima alla follia e dopo alla morte. Il coraggioso protagonista cerca di divulgare la verità ma deve scontrasi con la NFL, troppo minacciata dalla sua scoperta. La narrazione assume un'intensità sempre maggiore e, nonostante le due abbondanti ore di visione, scorre molto bene. Attraverso la vicenda del protagonista, vengono affrontate due importanti tematiche: l'America come il sogno di un immigrato nigeriano e le spietate meccaniche del football americano. Will Smith da vita ad un Bennet Omalu decisamente convincente, disegnando un personaggio tanto particolare quanto determinato nella propria missione. Per quanto possa essere grande il nemico che ha davanti, il protagonista porta con sé la forza della verità, assolutamente impossibile da nascondere o da sconfiggere. E il suo destino è andare avanti, anche se questo porta alla disillusione nei confronti dell'America, tanto amata e desiderata. Efficaci anche i rapporti tra i vari personaggi e la loro relativa caratterizzazione. Abbiamo una moglie devota nei confronti del marito e pronta a dissipare ogni suo dubbio, un medico di squadra pronto a schierarsi (a malincuore) contro lo sport per cui ha sempre lavorato, un dottore determinato tanto quanto Bennet a non fermarsi nel perseguimento della verità e medici e cittadini troppo ottusi di fronte ad una scomoda realtà. Una realtà che, nonostante tutto, riesce infine a venire a galla e a testimoniare l'importanza del lavoro del dottor Omalu. Grazie anche una buona regia e ad una prova estremamente convincente dell'intero cast, in conclusione, “Salvacinema” non può fare altro che consigliare caldamente la visione di “Zona d'ombra”, un film che mescola sapientemente emozioni ed amare attualità.


IL MIO VOTO: 8/10