THE
BOY – Recensione a cura di David Salvaggio
Titolo
originale: The Boy
Regia:
William Brent Bell
Cast:
Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim
Norton, Diana Hardcastle
Nazione:
U.S.A.
Anno:
2016
Durata:
97 min.
Distribuzione:
Eagle Pictures
Data
di uscita (cinema): 12 maggio
2016
L'assurdità
di alcune situazioni narrative può rivelarsi una maschera di
plausibili realtà. E' proprio il caso di “The Boy”, pellicola
diretta da William Brent Bell. Il regista di “Stay Alive” firma
un horror piacevole, non tra i migliori della contemporaneità ma
sicuramente degno di fiducia. Iniziamo dalla trama. La giovane Greta
viene assunta come baby sitter per Brahms, il figlio della famiglia
Hillshire. La protagonista scopre che il bambino è in realtà una
bambola, tanto carina quanto inquietante. E mentre la ragazza prende
sottogamba il suo nuovo incarico, iniziano a verificarsi strani
eventi nella grande dimora. E Brahms, probabilmente, ne sa qualcosa.
A dire la verità, l'incipit assai bizzarro della vicenda non stimola
particolarmente la visione e si è tentati di interrompere il tutto
per dedicarsi a più interessanti attività; tuttavia, basta
leggermente proseguire nella trama per ricevere, gradualmente,
piccoli indizi. Tutti quanti conducono al colpo di scena della parte
finale, una rivelazione non proprio scontata che rende solide a
sufficienza le basi narrative, fragili soltanto in apparenza.
Inoltre, nonostante non ci sia niente di rilevante nella messa in
scena, il film riesce a procurare anche qualche spavento, punto
sicuramente a favore dato il genere. Efficace anche la scenografia,
nel complesso. Per quanto riguarda la caratterizzazione, soltanto la
protagonista gode di un trattamento di favore. Non siamo di fronte ad
un personaggio profondo ma è curioso notare che Greta, per sfuggire
ad un orrore passato, decide di aggrapparsi ad un orrore altrettanto
superiore per resistere, in un determinato momento della narrazione. Per quanto riguarda il resto dei comprimari,
non c'è niente di eclatante da segnalare. In definitiva, “The Boy”
è sicuramente da vedere, specialmente per gli appassionati del
genere. Non è tra i migliori horror in circolazione ma merita una
sufficienza piena, specialmente se riesce a rendere plausibile una
sceneggiatura dal discutibile incipit.
IL
MIO VOTO: 6,5/10
Nessun commento:
Posta un commento