ZONA
D'OMBRA – UNA SCOMODA VERITA'
Recensione
a cura di David Salvaggio
Titolo
originale: Concussion
Regia:
Peter Landesman
Cast:
Will Smith, Alec Baldwin, Luke
Wilson, Albert Brooks, David Morse, Arliss Howard, Gugu Mbatha-Raw
Nazione:
U.S.A., Australia, Regno Unito
Anno:
2015
Durata:
122 min.
Distribuzione:
Sony
Data
di uscita (cinema): 21 aprile
2016
Alcuni
attori, dopo un discreto periodo di assenza dalle scene, fanno il
loro ritorno. Will Smith è uno di questi. Mentre aspettiamo l'atteso
“Suicide Squad”, in cui lui ricopre i panni di Deadshot, l'ex
cantante arriva nelle sale con un film risalente all'anno scorso. Si
tratta di “Zona d'ombra – Una scomoda verità”, diretto da
Peter Landesman. Parliamo di un prodotto estremamente valido,
incisivo nelle tematiche e tanto emozionante quanto ben interpretato.
Partiamo dalla trama, ispirata ad una storia vera. Nel settembre del
2002, il dottor Bennet Omalu, in seguito alla misteriosa morte di
alcuni ex giocatori di football, fa una sconvolgente scoperta. I
numerosi colpi violenti presi dai giocatori alla testa, infatti,
conducono questi ultimi, gradualmente, prima alla follia e dopo alla
morte. Il coraggioso protagonista cerca di divulgare la verità ma
deve scontrasi con la NFL, troppo minacciata dalla sua scoperta. La
narrazione assume un'intensità sempre maggiore e, nonostante le due
abbondanti ore di visione, scorre molto bene. Attraverso la vicenda
del protagonista, vengono affrontate due importanti tematiche:
l'America come il sogno di un immigrato nigeriano e le spietate
meccaniche del football americano. Will Smith da vita ad un Bennet
Omalu decisamente convincente, disegnando un personaggio tanto
particolare quanto determinato nella propria missione. Per quanto
possa essere grande il nemico che ha davanti, il protagonista porta
con sé la forza della verità, assolutamente impossibile da
nascondere o da sconfiggere. E il suo destino è andare avanti, anche
se questo porta alla disillusione nei confronti dell'America, tanto
amata e desiderata. Efficaci anche i rapporti tra i vari personaggi e
la loro relativa caratterizzazione. Abbiamo una moglie devota nei
confronti del marito e pronta a dissipare ogni suo dubbio, un medico
di squadra pronto a schierarsi (a malincuore) contro lo sport per cui
ha sempre lavorato, un dottore determinato tanto quanto Bennet a non
fermarsi nel perseguimento della verità e medici e cittadini troppo
ottusi di fronte ad una scomoda realtà. Una realtà che, nonostante
tutto, riesce infine a venire a galla e a testimoniare l'importanza
del lavoro del dottor Omalu. Grazie anche una buona regia e ad una
prova estremamente convincente dell'intero cast, in conclusione,
“Salvacinema” non può fare altro che consigliare caldamente la
visione di “Zona d'ombra”, un film che mescola sapientemente
emozioni ed amare attualità.
IL
MIO VOTO: 8/10
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