MAPS TO THE STARS – Recensione a cura di David
Salvaggio
Regia: David
Cronenberg
Cast: Julianne
Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Olivia Williams, Robert Pattinson, Evan
Bird, Sarah Gadon
Nazione: Canada,
U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 107
min.
Distribuzione: Adler
Entertainment
Data di uscita (cinema): 21 maggio 2014
Disponibile per il noleggio in Dvd e Blu Ray.
Disponibile per la vendita in Dvd e Blu Ray dal 4 dicembre 2014.
“Maps to the Stars”, il nuovo
film diretto da David Cronenberg, rappresenta una sorta di passo falso
dell’autore. Il film, nonostante un cast in discreta forma e un tema poco
originale ma sempre interessante, non riesce a convincere pienamente. Partiamo
dalla trama. Il regista pone il suo sguardo sulla falsità e sulla cattiveria di
Hollywood, attraverso i punti di vista di Havana Segrand e Benjie Weiss. La
prima è un attrice caduta nel dimenticatoio, trascurata, complessata e
tormentata dal fantasma della madre, anch’ella attrice; il secondo è un ragazzino
viziato e ormai corrotto dal successo. A sconvolgere questo quadro poco
confortante ci pensa Agatha, misteriosa ragazza col volto sfregiato da una
terribile ustione. La narrazione, in verità, non è completamente scontata; il
problema è che emerge troppo tardi. Questo perché il film si concentra troppo
sui due protagonisti e la loro situazione e mette in secondo piano la reale
trama della pellicola; di conseguenza, quest’ultima non ha lo spazio necessario
e, infatti, viene sviluppata troppo poco e conclusa in modo altrettanto
sbrigativo. Tuttavia, anche se il tema non è tra i più innovativi, Hollywood e
l’inferno che rappresenta vengono resi abbastanza bene. Nel cast, in buona
forma, spicca sicuramente Julianne Moore ma anche gli altri attori offrono una
prova dignitosa. Nonostante questo, i personaggi sono tanti e soltanto i due
protagonisti vengono caratterizzati a dovere. Sul personaggio della Wasikowska
si poteva lavorare molto di più e gli altri, specialmente Pattinson, hanno uno
spazio troppo limitato; emergono, quindi, personaggi banali o, addirittura,
anonimi. In definitiva, “Maps to the Stars” non è da annoverare tra le
pellicole migliori del regista, nonostante non sia completamente da buttare.
Sembra quasi che, questa volta, Cronenberg abbia voluto ispirarsi ad altri
modelli registici e abbia messo un po’ da parte la propria cifra stilistica.
Possiamo solo sperare che l’autore, con linearità narrativa o meno, torni alla
sua forma originaria; gli basta quella per spaccare davvero. E alcune sue memorabili
pellicole del passato non fanno altro che confermarlo.
IL MIO VOTO: 5.5/10
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