martedì 24 febbraio 2015

Oscar 2015 - Soddisfazioni e delusioni



OSCAR 2015 – SODDISFAZIONI E DELUSIONI
Articolo a cura di David Salvaggio


La Notte degli Oscar, l’evento più atteso dell’anno per l’intero universo cinematografico, ha decretato il proprio verdetto anche per il 2015. L’intera cerimonia, presentata dall’attore Neil Patrick Harris, è andata in onda anche in chiaro su Cielo, dalle 22 e 50 del 22 febbraio, per la gioia di molti. Dopo il Red Carpet, dove hanno sfilato in tutto il loro splendore attori e attrici di fama mondiale, è iniziata la premiazione. Quest’anno i film validi erano parecchi, e la stessa cosa si può dire per gli interpreti, tra personaggi protagonisti e non; i pronostici sono stati fatti ma non è stato sempre scontato indovinare il vincitore per ogni categoria. Nonostante la premiazione sia stata giusta e abbastanza equa, non sono mancate le delusioni. Ad esempio, “Interstellar” di Christopher Nolan avrebbe meritato più di un solo Oscar tecnico; la stessa cosa si può dire anche per “The Imitation Game”, che porta a casa soltanto il premio come miglior sceneggiatura non originale, a fronte delle molteplici candidature ricevute. Anche nella categoria dei film d’animazione, la vittoria di “Big Hero 6” su “La storia della principessa splendente” e “Dragon Trainer 2” ha suscitato qualche perplessità. Nonostante i vari premi vinti, anche “Gran Budapest Hotel” di Wes Anderson ha mancato i riconoscimenti migliori; “American Sniper”, il film record d’incassi diretto da Clint Eastwood, è rimasto a bocca quasi del tutto asciutta. Quest’ultima, probabilmente, è la delusione più facile da superare. Andiamo adesso a vedere i film e gli attori premiati. Il trionfo di “Birdman”, diretto da Iňárritu, era abbastanza scontato; la particolarissima quanto intelligente pellicola conquista il premio come miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia; la prova di Keaton, che aveva già preparato il discorso per salire sul palco a ritirare il premio, è stata scavalcata da una performance di tutto rispetto. Ovvero, quella di Eddie Redmayne, ottimo interprete di Stephen Hawking in “La teoria del tutto”; il giovanissimo attore aveva tutte le carte in regola per ricevere l’Oscar, quest’anno. Discrete soddisfazioni anche per “Whiplash”, considerato il “Full Metal Jacket” della musica; la pellicola in questione, grazie al magistrale J. K. Simmons, agguanta il premio come miglior attore non protagonista e riceve anche quello come miglior montaggio. Per quanto riguarda “Boyhood”, diretto da Richard Linklater, il bottino è abbastanza magro; soltanto Patricia Arquette riesce a salvare in parte il tutto, venendo premiata come miglior attrice non protagonista. Anche per “Selma – La strada per la libertà” il risultato è piuttosto scarso e, infatti, il film è stato premiato solo per la miglior canzone, “Glory”. Quasi interamente scontata, invece, Julianne Moore come miglior attrice protagonista; quest’ultima, dove interpreta una donna affetta dal morbo di Alzheimer in “Still Alice”, supera tutte le sue ostiche colleghe e conquista il suo primo, meritatissimo Oscar. E’ stata una cerimonia, come già sottolineato, abbastanza equa; tutti i film in gara hanno ricevuto almeno una statuetta e quelle più importanti sono state divise  in maniera abbastanza meritocratica. Rimane la sensazione, tuttavia, che alla Notte degli Oscar ci sia un certo pregiudizio e un certo snobismo generale nei confronti di determinate opere e persone. E’un mistero il fatto che DiCaprio, nonostante le molteplici e soddisfacenti prove attoriali, non abbia ancora ricevuto un Oscar; la stessa cosa si può dire per Ralph Fiennes, ingiustamente escluso dalla nomination come miglior attore. Al di là di tutto, a parere di chi scrive, per quest’anno ci si può ritenere abbastanza appagati; l’abito di Lady Gaga, direttamente dalla cucina dopo aver lavato i piatti, purtroppo, non rientra in questo sentimento positivo.       

venerdì 20 febbraio 2015

Posh - Recensione



POSH – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Riot Club
Regia: Lone Scherfig
Cast: Max Irons, Sam Claflin, Douglas Booth, Hollyday Grainger, Natalie Dormer, Tom Hollander, Jessica Brown Findlay    
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2014
Durata: 101 min.
Distribuzione: Notorious
Data di uscita (cinema): 25 settembre 2014
Disponibile a noleggio in Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita, in entrambi i formati, dal 12 marzo 2015.

La goliardia, il senso negativo di appartenenza ad un gruppo, l’arroganza, l’invidia. Questi i temi principali di “Posh”, film del 2014 diretto da Lone Scherfig, ispirato all’omonima opera teatrale di Laura Wade. Il film, in verità, non rappresenta niente di nuovo ma si rivela estremamente attuale e discretamente realizzato. Partiamo dalla trama. Miles e Alistair, due giovani ammessi all’Università di Oxford, riescono a diventare membri del “Riot Club”, che racchiude coloro che sono considerati i dieci migliori componenti dell’istituto. Vivere in maniera sregolata e lasciare il segno sono le uniche regole. Tuttavia, durante una cena, si crea una situazione estremamente compromettente; in quell’occasione, il club rivela la propria natura. Supportata da una breve durata, la narrazione è suddivisibile in due parti. Nella prima conosciamo meglio il gruppo in questione e le sue prerogative; la famosa cena occupa quasi interamente la seconda e, concettualmente, si tirano le somme. Il “Riot Club”, in verità, è soltanto una massa di ragazzi viziati e senza regole, che trovano nella propria esclusività la fonte del loro effimero potere. A questo proposito, la caratterizzazione dei personaggi rende l’idea, nonostante non si possa parlare di un lavoro pienamente soddisfacente. Questo perché, ad eccezione di Miles ed Alistair, ben poco si può dire sul resto dei comprimari, piuttosto stereotipati o trascurati. Tutti quanti, però, riescono a rappresentare discretamente il club e i suoi perversi concetti; si tratta di un gruppo non esente da pregiudizi e, talvolta, opportunista per salvare la propria struttura. Anche la prova attoriale è da ritenersi soddisfacente, cosi’ come la colonna sonora, semplice ma efficace. In definitiva, “Posh” è un film abbastanza riuscito che trasuda attualità, nonostante sia stato realizzato con mezzi piuttosto limitati. Niente di particolarmente innovativo ma decisamente consigliato.

IL MIO VOTO: 6.5/10    

martedì 17 febbraio 2015

Sin City - Una donna per cui uccidere - Recensione



SIN CITY – UNA DONNA PER CUI UCCIDERE
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Sin City: A Dame to Kill For
Regia: Frank Miller, Robert Rodriguez
Cast: Josh Brolin, Eva Green, Jessica Alba, Joseph Gordon-Levitt, Mickey Rourke, Rosario Dawson, Powers Boothe, Dennis Haysbert  
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 98 min.
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita (cinema): 2 ottobre 2014
Disponibile per il noleggio in Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita, in entrambi i formati, dal 3 marzo 2015.

“Sin City – Una donna per cui uccidere” arriva esattamente nove anni dopo il primo capitolo. Si è dovuto aspettare molto ma, alla fine, l’attesa è stata ripagata. Questo secondo film, infatti, si mantiene perfettamente in linea con il predecessore, narrativamente e tecnicamente parlando. Tra vecchie e nuove conoscenze, abbiamo quattro storie indipendenti che vanno ad intrecciarsi, collegandosi in parte con “ Sin City” del 2005. Johnny batte il senatore Roark a carte e ne paga le conseguenze; Marv si ritrova ferito per strada e cerca di ricordare cosa è successo; Dwight viene contattato da Ava Lord, sua vecchia fiamma, che lo trascina in una torbida e violenta vicenda; la spogliarellista Nancy, tormentata dal fantasma di Hartigan, cerca di rendergli giustizia. La messa in scena fumettistica e la conseguente scelta cromatica non vengono minimamente alterate; da un punto di vista narrativo, resta la convincente voce narrante dei personaggi e la struttura ad episodi, più o meno, è intatta. Non manca nemmeno un’abbondante dose di violenza, che esplode particolarmente nella seconda parte della pellicola. Inoltre, siamo di fronte ad un prodotto estremamente scorrevole e dalla durata piuttosto breve. Gli appunti da fare riguardano la struttura narrativa. La storia più bella, più curata e a cui viene dato maggiore spazio è sicuramente quella di Dwight e di Ava Lord, che da il titolo alla pellicola; Eva Green si rivela estremamente perfetta nel suo ruolo e, insieme a Brolin, da vita alla vicenda per cui il prodotto in questione merita di essere visto. Le altre storie, per quanto piacevoli da seguire, hanno uno spazio troppo limitato e questo va a scapito della caratterizzazione dei personaggi, complessivamente piuttosto superficiale; il finale, inoltre, è tremendamente tirato via, tanto per la storia di Nancy quanto per quella di Johnny. Il nutrito cast svolge egregiamente la sua parte, anche se molti componenti effettuano solo una semplice comparsata. In definitiva, “Sin City – Una donna per cui uccidere”, nonostante non sia perfetto, ottiene la sua sufficienza e riesce a non tradire lo spirito del predecessore e del marchio che rappresenta.

IL MIO VOTO: 6.5/10     

venerdì 13 febbraio 2015

Annabelle - Recensione



ANNABELLE – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Annabelle
Regia: John R. Leonetti
Cast: Annabelle Wallis, Ward Horton, Alfre Woodard, Tony Amendola  
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 94 min.
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita (cinema): 2 ottobre 2014
Disponibile a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

“Annabelle” si propone come uno spin-off de “L’Evocazione – The Conjuring”, film horror del 2013 diretto da James Wan. In mano al regista Leonetti, purtroppo, la pellicola non supera l’esame, al di là del fatto che non sia tutto da buttare. La trama ruota attorno a Mia e John Gordon, in dolce attesa; l’arrivo della suddetta bambola, la cui malvagità è legata ad un sanguinoso evento, rischia di mettere in pericolo tutti quanti. Occorre chiedere aiuto a qualcuno per trovare una soluzione. I difetti di questo prodotto non sono pochi; gran parte del film non riesce ad avere carattere e la vicenda entra nel vivo soltanto nell’ultima mezz’ora. Qualche scena può definirsi riuscita e non manca nemmeno qualche spavento; tuttavia, si tratta sempre e comunque di luoghi comuni del genere, già visti in molti altri prodotti simili. La trama poteva regalare molte più soddisfazioni e, come se non bastasse, la bambola opera e compare veramente poco; la protagonista del titolo avrebbe potuto essere sfruttata meglio e non andiamo oltre sguardi inquietanti ed una piccola levitazione. La prova attoriale del cast, tutto sommato, è accettabile ma i problemi compaiono anche in fase di caratterizzazione; tutti i personaggi sono tremendamente stereotipati e, in molti dettagli, la narrazione diventa estremamente prevedibile. La comparsa di Annabelle nel film “L’Evocazione” era decisamente riuscita e il materiale su cui lavorare poteva essere parecchio; questo è un peccato perché, come già detto, le buone idee non mancano. Il problema è che non vengono sviluppate a dovere e, in definitiva, ci troviamo di fronte ad un horror piuttosto deludente, privo di mordente e personalità. Comincia a farsi spazio, a questo punto, una pungente domanda: che si sia trattato di un’operazione commerciale finita male, volta soltanto a cavalcare il successo de “L’Evocazione”? Se la bambola Annabelle potesse parlare…

IL MIO VOTO: 4.5/10

mercoledì 4 febbraio 2015

La preda perfetta - Recensione



LA PREDA PERFETTA – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: A Walk Among the Tombstones
Regia: Scott Frank
Cast: Liam Neeson, Dan Stevens, Boyd Holbrook, David Harbour, Brian “Astro” Bradley
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 109 min.
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita (cinema): 18 settembre 2014
Disponibile per il noleggio in Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita in Dvd e Blu Ray dall’11 febbraio 2015.

“La preda perfetta” è un giallo ben strutturato che, affidandosi ad un carismatico Liam Neeson, ottiene la sua sufficienza. Iniziamo dalla trama, ispirata al romanzo “Un’altra notte a Brooklyn” di Lawrence Block. Matt Scuder, poliziotto in pensione, viene contattato da un trafficante di droga; l’uomo vuole trovare gli assassini della moglie, che l’hanno barbaramente uccisa nonostante avessero avuto il riscatto che chiedevano. Con l’aiuto di un ragazzino, Matt inizia ad indagare. Siamo di fronte ad una pellicola interessante per l’intreccio narrativo, un mosaico dove ogni pezzo trova gradualmente il suo posto; alla fine, non si tratta di niente di particolarmente originale ma il film può dirsi riuscito. Il merito è anche di buone sequenze d’azione, poche ma funzionali alla trama; inoltre, l’ambientazione urbana e la colonna sonora contribuiscono a dare la giusta atmosfera ad un titolo del genere. La prova attoriale è complessivamente soddisfacente e Liam Neeson non ha perso un briciolo del suo carisma, rivelandosi l’interprete adatto per la vicenda. Purtroppo, non sono assenti difetti in fase di caratterizzazione; sono presenti diversi cliché tipici del giallo poliziesco e i personaggi sono abbastanza stereotipati. Quelli più importanti hanno un discreto trattamento ma qualche sfumatura in più non avrebbe guastato. Buono anche lo scorrimento. In definitiva, “La preda perfetta” è un film piacevole da vedere e narrativamente ben strutturato; qualche rifinitura in più sui personaggi non sarebbe stata male ma, nonostante tutto, la validità del prodotto è fuori discussione.

IL MIO VOTO: 6.5/10