OSCAR 2015 – SODDISFAZIONI E DELUSIONI
Articolo a cura di David Salvaggio
La Notte degli Oscar, l’evento più atteso dell’anno per
l’intero universo cinematografico, ha decretato il proprio verdetto anche per
il 2015. L’intera cerimonia, presentata dall’attore Neil Patrick Harris, è
andata in onda anche in chiaro su Cielo, dalle 22 e 50 del 22 febbraio, per la
gioia di molti. Dopo il Red Carpet, dove hanno sfilato in tutto il loro
splendore attori e attrici di fama mondiale, è iniziata la premiazione. Quest’anno
i film validi erano parecchi, e la stessa cosa si può dire per gli interpreti,
tra personaggi protagonisti e non; i pronostici sono stati fatti ma non è stato
sempre scontato indovinare il vincitore per ogni categoria. Nonostante la
premiazione sia stata giusta e abbastanza equa, non sono mancate le delusioni.
Ad esempio, “Interstellar” di Christopher Nolan avrebbe meritato più di un solo
Oscar tecnico; la stessa cosa si può dire anche per “The Imitation Game”, che
porta a casa soltanto il premio come miglior sceneggiatura non originale, a
fronte delle molteplici candidature ricevute. Anche nella categoria dei film
d’animazione, la vittoria di “Big Hero 6” su “La storia della principessa splendente”
e “Dragon Trainer 2”
ha suscitato qualche perplessità. Nonostante i vari premi vinti, anche “Gran
Budapest Hotel” di Wes Anderson ha mancato i riconoscimenti migliori; “American
Sniper”, il film record d’incassi diretto da Clint Eastwood, è rimasto a bocca
quasi del tutto asciutta. Quest’ultima, probabilmente, è la delusione più
facile da superare. Andiamo adesso a vedere i film e gli attori premiati. Il
trionfo di “Birdman”, diretto da Iňárritu, era abbastanza scontato; la
particolarissima quanto intelligente pellicola conquista il premio come miglior
film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia; la
prova di Keaton, che aveva già preparato il discorso per salire sul palco a
ritirare il premio, è stata scavalcata da una performance di tutto rispetto.
Ovvero, quella di Eddie Redmayne, ottimo interprete di Stephen Hawking in “La
teoria del tutto”; il giovanissimo attore aveva tutte le carte in regola per
ricevere l’Oscar, quest’anno. Discrete soddisfazioni anche per “Whiplash”,
considerato il “Full Metal Jacket” della musica; la pellicola in questione,
grazie al magistrale J. K. Simmons, agguanta il premio come miglior attore non
protagonista e riceve anche quello come miglior montaggio. Per quanto riguarda
“Boyhood”, diretto da Richard Linklater, il bottino è abbastanza magro; soltanto
Patricia Arquette riesce a salvare in parte il tutto, venendo premiata come
miglior attrice non protagonista. Anche per “Selma – La strada per la libertà”
il risultato è piuttosto scarso e, infatti, il film è stato premiato solo per
la miglior canzone, “Glory”. Quasi interamente scontata, invece, Julianne Moore
come miglior attrice protagonista; quest’ultima, dove interpreta una donna
affetta dal morbo di Alzheimer in “Still Alice”, supera tutte le sue ostiche
colleghe e conquista il suo primo, meritatissimo Oscar. E’ stata una cerimonia,
come già sottolineato, abbastanza equa; tutti i film in gara hanno ricevuto
almeno una statuetta e quelle più importanti sono state divise in maniera abbastanza meritocratica. Rimane la
sensazione, tuttavia, che alla Notte degli Oscar ci sia un certo pregiudizio e
un certo snobismo generale nei confronti di determinate opere e persone. E’un mistero il
fatto che DiCaprio, nonostante le molteplici e soddisfacenti prove attoriali,
non abbia ancora ricevuto un Oscar; la stessa cosa si può dire per Ralph
Fiennes, ingiustamente escluso dalla nomination come miglior attore. Al di là
di tutto, a parere di chi scrive, per quest’anno ci si può ritenere abbastanza
appagati; l’abito di Lady Gaga, direttamente dalla cucina dopo aver lavato i
piatti, purtroppo, non rientra in questo sentimento positivo.