CINQUANTA
SFUMATURE DI GRIGIO
Recensione
a cura di David Salvaggio
Titolo
originale: Fifty Shades of Grey
Regia:
Sam
Taylor-Johnson
Cast:
Dakota
Johnson, Jamie Dornan, Jennifer Ehle, Luke Grimes, Marcia Gay Harden
Nazione:
U.S.A.
Anno:
2015
Durata:
128
min.
Distribuzione:
Universal
Pictures
Data
di uscita (cinema): 12 febbraio 2015
Disponibile
per il noleggio e la vendita in Dvd e Blu Ray.
Una recensione ordinaria, per un film come “Cinquanta
sfumature di grigio”, non è possibile. Il romanzo best seller scritto da E. L.
James, emblema della frustrazione femminile casalinga, diventa un film. Un film
di cui si fa fatica a concepirne la messa al mondo. E la vera tragedia è che i
due capitoli successivi sono già stati confermati. Iniziamo dalla trama, che ha
dell’incredibile per la sua assurdità. L’incontro tra Anastasia Steele,
studentessa di lettere, e Christian Grey, giovane tanto bello quanto
miliardario, lascia subito il segno. I due provano un’attrazione reciproca
molto forte e sembra l’inizio di una felice unione. Tuttavia, Grey rivela gusti
sessuali decisamente alternativi ed è intenzionato a far firmare ad Anastasia
un contratto tanto dettagliato quanto bizzarro. Nel frattempo, il festival
dell’orgasmo e dei frustini ha inizio. Chi scrive ha avuto l’immenso piacere di
vedere la versione estesa del film e, purtroppo, la seguente recensione andrà
avanti a forza di battute. Perché di serio, ahimè, si può dire ben poco. I primi
trenta minuti, già con molti sacrifici da parte dello spettatore, fanno da
introduzione alla vicenda e lasciano spazio alla seguente affermazione:
l’arrapamento della protagonista femminile si taglia con il coltello.
Successivamente, inizia il delirio. I dialoghi hanno la profondità di un
bicchiere e molte battute, in verità, sono già leggenda. Come pellicola comica,
il tutto avrebbe sicuramente funzionato di più. E non è finita. La recitazione
è davvero penosa e fa sembrare Maccio Capatonda (senza volergliene, per carità)
un vero e proprio professionista. Infatti, la Johnson affida il tutto al suo
armonico fondo schiena, costantemente fustigato in vari modi, e ai suoi piccoli seni, quasi sempre in bella vista. Dornan, al di là dell’aspetto fisico, lascia
il segno da quanto è divertente e non è un complimento. La Johnson è la figlia
di Melanie Griffith e, probabilmente, non poteva trovare esordio migliore in
questo film. E se era la figlia di Massimo Boldi? In definitiva, ecco le
conclusioni. Se volete davvero divertirvi, questo film fa davvero al caso
vostro. In caso contrario, evitatelo come la peste. Inoltre, è opportuno dire
anche questo. Chi scrive non ha letto il libro ma ha saputo, da alcune fonti, che l'opera, nonostante il tanto sesso presente, ha una certa
profondità tematica di fondo. Vedendo il film, l’unica profondità a cui si può
pensare è quella degli organi riproduttivi femminili della protagonista.
IL
MIO VOTO: 3/10