giovedì 28 maggio 2015

Cinquanta sfumature di grigio - Recensione

CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Fifty Shades of Grey
Regia: Sam Taylor-Johnson
Cast: Dakota Johnson, Jamie Dornan, Jennifer Ehle, Luke Grimes, Marcia Gay Harden   
Nazione: U.S.A.
Anno: 2015
Durata: 128 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita (cinema): 12 febbraio 2015
Disponibile per il noleggio e la vendita in Dvd e Blu Ray.


Una recensione ordinaria, per un film come “Cinquanta sfumature di grigio”, non è possibile. Il romanzo best seller scritto da E. L. James, emblema della frustrazione femminile casalinga, diventa un film. Un film di cui si fa fatica a concepirne la messa al mondo. E la vera tragedia è che i due capitoli successivi sono già stati confermati. Iniziamo dalla trama, che ha dell’incredibile per la sua assurdità. L’incontro tra Anastasia Steele, studentessa di lettere, e Christian Grey, giovane tanto bello quanto miliardario, lascia subito il segno. I due provano un’attrazione reciproca molto forte e sembra l’inizio di una felice unione. Tuttavia, Grey rivela gusti sessuali decisamente alternativi ed è intenzionato a far firmare ad Anastasia un contratto tanto dettagliato quanto bizzarro. Nel frattempo, il festival dell’orgasmo e dei frustini ha inizio. Chi scrive ha avuto l’immenso piacere di vedere la versione estesa del film e, purtroppo, la seguente recensione andrà avanti a forza di battute. Perché di serio, ahimè, si può dire ben poco. I primi trenta minuti, già con molti sacrifici da parte dello spettatore, fanno da introduzione alla vicenda e lasciano spazio alla seguente affermazione: l’arrapamento della protagonista femminile si taglia con il coltello. Successivamente, inizia il delirio. I dialoghi hanno la profondità di un bicchiere e molte battute, in verità, sono già leggenda. Come pellicola comica, il tutto avrebbe sicuramente funzionato di più. E non è finita. La recitazione è davvero penosa e fa sembrare Maccio Capatonda (senza volergliene, per carità) un vero e proprio professionista. Infatti, la Johnson affida il tutto al suo armonico fondo schiena, costantemente fustigato in vari modi, e ai suoi piccoli seni, quasi sempre in bella vista. Dornan, al di là dell’aspetto fisico, lascia il segno da quanto è divertente e non è un complimento. La Johnson è la figlia di Melanie Griffith e, probabilmente, non poteva trovare esordio migliore in questo film. E se era la figlia di Massimo Boldi? In definitiva, ecco le conclusioni. Se volete davvero divertirvi, questo film fa davvero al caso vostro. In caso contrario, evitatelo come la peste. Inoltre, è opportuno dire anche questo. Chi scrive non ha letto il libro ma ha saputo, da alcune fonti, che l'opera, nonostante il tanto sesso presente, ha una certa profondità tematica di fondo. Vedendo il film, l’unica profondità a cui si può pensare è quella degli organi riproduttivi femminili della protagonista.


IL MIO VOTO: 3/10   

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