lunedì 11 maggio 2015

Tusk - Recensione

TUSK – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Tusk
Regia: Kevin Smith
Cast: Justin Long, Haley Joel Osment, Michael Parks, Génesis Rodriguez   
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 97 min.
Distribuzione: Sony Pictures
Disponibile per il noleggio e la vendita in Dvd e Blu Ray.


“Tusk” è il festival dell’ambiguità. E non è un complimento. Il nuovo film di Kevin Smith, primo capitolo della “True North Trilogy”, si propone come un horror che, gradualmente, smarrisce la propria strada. Partiamo dalla trama. Wallace, giornalista radiofonico, si ritrova a dover intervistare il misterioso Howard Howe; quest’ultimo, durante la sua carriera da marinaio, sostiene di essere stato salvato da un tricheco. Tuttavia, niente è come sembra e per Wallace è l’inizio di un terrificante incubo. La vicenda, estremamente assurda, ha un inizio intrigante; purtroppo, con l’incedere degli eventi, le cose vanno a peggiorare. Il film non riesce a definire la propria identità e non si capisce realmente a cosa stiamo assistendo. A causare tutto questo è l’alternanza di dialoghi particolari e scene estremamente ridicole; il concetto di “horror” finisce per evaporare gradualmente. Ed è un peccato perché, attorno al personaggio di Howard Howe, le possibilità per creare un ottimo film di genere erano infinite. E’ infatti quest’ultimo l’unico personaggio che si salva, stereotipato ma efficace. Il resto lascia più spazio allo scherno che a concrete riflessioni. Ad esempio, la presenza di un non accreditato Johnny Depp, sempre più vicino alla totale deriva attoriale con la partecipazione a questo prodotto. E, soprattutto, come dimenticare Haley Joel Osment, il famoso bambino protagonista de “Il sesto senso”. Il dubbio se sia più spaventoso il film o la sua forma fisica viene spontaneo. Il tutto è condito da una caratterizzazione pressoché superficiale dei personaggi rimanenti e da riflessioni sulla natura bestiale dell’uomo, in verità assai banali. Il finale, in definitiva, ci porta a chiedere se era proprio necessario vedere quello che abbiamo visto. A parere di chi scrive, no.


IL MIO VOTO: 4.5/10

Nessun commento:

Posta un commento