ITALIANO
MEDIO – Recensione a cura di David Salvaggio
Titolo
originale: Italiano medio
Regia:
Maccio Capatonda
Cast:
Maccio Capatonda, Herbert
Ballerina, Ivo Avido, Rupert Sciamenna, Lavinia Longhi, Barbara
Tabita
Nazione:
Italia
Anno:
2015
Durata:
97 min.
Distribuzione:
Medusa Film
Data
di uscita (cinema): 29 gennaio
2015
Disponibile
a noleggio e in vendita in DVD e Blu Ray.
Marcello
Macchia, in arte Maccio Capatonda, si confronta, per la prima volta,
con il lungometraggio. Il risultato è “Italiano medio”, un film
sufficiente ma non esente da difetti. Partiamo dalla trama,
perfettamente in linea con le precedenti idee dell'attore e permeata
dalla solita atmosfera demenziale. L'esistenza dello strampalato
Giulio Verme, desideroso di cambiare il mondo ma fallito in tutti i
sensi, viene sconvolta dall'arrivo dell'amico Alfonzo; quest'ultimo,
infatti, propone al protagonista una pillola speciale, che gli
permette di usare solo il due per cento del proprio cervello. Con la
capsula, oltre ad una nuova percezione della realtà, arrivano anche
i guai. La pellicola da il meglio di sé nella parte iniziale, dove
riesce ad essere davvero esilarante e divertente sotto tutti i punti di
vista. Purtroppo, la pillola cambia radicalmente anche il film. Da
quando Giulio la ingerisce per la prima volta, la comicità della
storia perde gradualmente punti e non sa più rendersi interessante
come prima. Intendiamoci, la visione continua ad essere piacevole e i
momenti divertenti non mancano ma si ha la sensazione che qualcosa
sia cambiato. La narrazione, inoltre, non è il massimo. Escludendo
l'inaspettato colpo di scena nella parte finale, assistiamo ad una
trama collage di vari elementi e situazioni già riproposte nei
precedenti lavori di Capatonda e in altre produzioni. A livello
recitativo, c'è poco da dire e la stessa cosa vale per la
caratterizzazione dei personaggi. Soltanto il protagonista, in questo
senso, può essere salvato. Tuttavia, nonostante le diverse
debolezze, il film ha un notevole punto di forza: sprizza satira e
critica sociale da tutti i pori. Il riferimento all'attualità è
quasi onnipresente in ogni scena e, al di là della demenzialità,
l'incisività è fortissima sotto questo punto di vista. In
conclusione, “Italiano medio” non è un film da scartare e merita
sicuramente una visione, anche per coloro che si affacciano per la
prima volta al disgraziato universo creato da Maccio Capatonda. Si ha
l'impressione che si potesse fare meglio ma il risultato è comunque
accettabile.
IL
MIO VOTO: 6,5/10
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