lunedì 28 ottobre 2013

Il Grande e Potente Oz


IL GRANDE E POTENTE OZ
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Oz: The Great and Powerful
Regia: Sam Raimi
Cast: James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz, Michelle Williams, Bruce Campbell 
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 125 min.
Distribuzione: Walt Disney
Data di uscita (cinema): 7 marzo 2013
Disponibile per il noleggio e per la vendita in Dvd e Blu Ray.

L’universo di Oz, creato dallo scrittore L. Frank Baum, è sempre stato un progetto interessante per Walt Disney. Dopo aver tentato invano di trarne un musical, il mitico Walt non è più riuscito a riportare in auge il soggetto e, se non fosse morto nel 1966, ci avrebbe certamente ritentato. Se oggi fosse vivo, sarebbe sicuramente andato a vedere “Il Grande e Potente Oz”, una pellicola di genere fantastico prodotta dalla Disney e affidata alla regia del veterano Sam Raimi. Il film si ispira ancora al romanzo di Baum ma si propone come un prequel de “Il mago di Oz”, film del 1939 diretto da Victor Fleming. Il risultato finale è piacevole da guardare e punta moltissimo sui prodigi della computer grafica, di ottima fattura e ad altissimo livello. Cominciamo dalla trama che, a parte qualche elemento non troppo scontato, non offre niente di particolarmente rilevante. Oscar Diggs è un illusionista da quattro soldi che lavora in un circo; in seguito a uno spettacolo fallimentare e per non incorrere nelle ire dell’Uomo Forzuto, è costretto a fuggire a bordo di una mongolfiera. In breve tempo, Oscar incappa in una tromba d’aria e in una violentissima tempesta che, invece di ucciderlo, lo catapulta nel meraviglioso mondo di Oz; qui, viene scambiato per il mago prescelto destinato a sconfiggere il male e a riportare la pace. Approfittando di tutto questo e intenzionato a mettere le mani sull’ingente tesoro reale, Diggs inizia la sua avventura ed entra in contatto con tre bellissime streghe, di cui ne modificherà sostanzialmente il destino. Da un punto di vista grafico e tecnico, siamo di fronte a una vera e propria meraviglia per gli occhi; paesaggi coloratissimi, castelli incantati e stravaganti creature contribuiscono a creare un mondo fantastico perfetto e incantevole. Per sottolineare l’estrema diversità con il mondo reale, il regista ha pensato bene di far iniziare la pellicola in bianco e nero con un formato 4:  3; nel momento in cui si arriva su Oz, l’immagine si colora e cambia formato in 16: 9, una scelta sicuramente interessante. Nonostante le due abbondanti ore di visione, la narrazione scorre abbastanza bene e non mancano momenti di ironia. La confezione, dunque, è pregevole ma il contenuto ne è all’altezza? Si e no. Nel complesso, i personaggi sono molto stereotipati e non vengono tratteggiati a dovere; tuttavia ci sono due personaggi interessanti e approfonditi nel modo giusto. Si tratta del protagonista e della strega Theodora. James Franco, che offre una performance discreta, porta sullo schermo un illusionista che, inizialmente, vuole essere grande e non buono; durante l’evoluzione della vicenda e vedendo quanti danni può portare una condotta come la sua, capisce l’importanza della bontà e il potere della speranza. Curioso, inoltre, vedere che Oscar Diggs non acquista nessun tipo di potere ma riesce a sconfiggere il male usando solamente le proprie capacità e sfruttando le sue conoscenze. Interessante anche il personaggio di Theodora, che attraversa una metamorfosi non scontata e diventa un prodotto dello sconsiderato comportamento del protagonista. Vedendo i buoni incassi e il finale aperto, non è da escludere che venga realizzato uno o più sequel. Speriamo che questi arricchiscano e completino questo primo capitolo, che ha dei buoni spunti ma che ancora non riesce ad arrivare all’eccellenza contenutistica.

IL MIO VOTO: 6.5/10   


martedì 22 ottobre 2013

Cowboy Bepop The Movie - Recensione



COWBOY BEPOP – THE MOVIE
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Kaubōi Bibappu Tengoku No Tobira
Regia: Shinichirō Watanabe
Cast (voci): Koichi Yamadera, Unshou Ishizuka, Megumi Hayashibara, Aoi Tada, Tsutomu Isobe, Ai Kobayashi     
Nazione: Giappone
Anno: 2001
Durata: 110 min.
Distribuzione: Columbia Pictures
Disponibile per la vendita in Dvd.

Molte serie anime, nel caso riscuotano grande successo, attraversano il passaggio dal formato televisivo a quello cinematografico. In alcuni casi l’operazione riesce, altre volte il risultato finale finisce per diventare altro rispetto al prodotto originario. Fortunatamente, “Cowboy Bepop – The Movie” rientra nella prima categoria e rende onore alla fortunata serie a cui si ispira, probabilmente anche perché ritrova, a partire dal regista, sostanzialmente lo stesso staff dei 26 episodi dell’apprezzato titolo. Cominciamo dalla trama, non originalissima ma ben strutturata. Questa volta il curioso gruppo di cacciatori di taglie composto da Spike, Jet, Faye e Ed deve vedersela con un pericoloso terrorista di armi batteriologiche di nome Vincent Volaju; quest’ultimo, con l’aiuto di alcuni complici, realizza un attentato nella città di Alba City e progetta di estendere maggiormente la minaccia. Tenergli testa non sarà facile, specialmente se la sua presenza risulta scomoda per organi superiori, che vorrebbero metterlo a tacere insieme ai suoi pericolosi segreti. Il lungometraggio risulta avvincente e molto scorrevole, supportato da una buona dose di ironia e ricco di azione spettacolare realizzata in maniera eccelsa. Degna di nota, tra le altre, la sequenza sul treno e il duello finale sulla torre. Grazie allo Studio Bones e alla Sunrise, questo prodotto risulta inattaccabile sul piano estetico e grafico, con  un’animazione di altissimo livello impreziosita dalla splendida colonna sonora della mitica Yoko Kanno. Da un punto di vista narrativo e concettuale, si può affermare con certezza che, nel complesso, i personaggi non hanno perso nulla rispetto alla serie, sono stati fedelmente riportati anche sul grande schermo e il loro spirito avventuriero e nello stesso tempo nostalgico risulta pressoché intatto. Spike è un uomo d’azione che, nonostante possa risultare apatico, sfodera la sua simpatia con le donne; Jet è il suo amico razionale, che analizza le situazioni e medita sul da farsi, anche se qui risulta più statico rispetto alla serie; Faye è una bella e sensuale ragazza che pensa solo ai propri interessi e ritorna alla base solo quando gli conviene; Ed è una bambina espertissima di computer ma tremendamente infantile e, anche in questo lungometraggio, è il personaggio a cui viene dato minore spazio. Buona la figura del cattivo e anche quella di Elektra, nonostante quest’ultima sia quella che lascia meno il segno. Tutto questo basta a definire “Cowboy Bepop – The Movie” un capolavoro? Dipende. La sua fedeltà nei confronti del prodotto originario si rivela contemporaneamente il suo punto debole; in pratica, viene dato troppo per scontato che chi stia guardando il film abbia automaticamente visto la serie. Questo non da un punto di vista narrativo, perché qualunque spettatore esterno può vedere il lungometraggio e comprenderlo alla perfezione, ma da un punto di vista contestuale. Chi scrive, avendo visto la serie, sa perfettamente che i personaggi appaiono banali ma in realtà sono tutt’altro e hanno una loro profondità; conosce bene tutti i dettagli e i cliché tipici del prodotto televisivo e che appaiono nel film e può, nel complesso, encomiare la totalità dell’operazione. Tutto questo non si può dire per gli spettatori esterni che, avvicinandosi unicamente a questo titolo, possono apprezzarlo ma non comprenderlo fino in fondo. Probabilmente, è stato proprio questo a penalizzare il film, che non ha riscosso grande successo all’uscita pur essendo un prodotto validissimo. In definitiva, “Cowboy Bepop – The Movie” è un ottimo lungometraggio d’azione che può essere visto da tutti ma può essere pienamente apprezzato in ogni suo aspetto solo dagli affezionati spettatori della serie.

IL MIO VOTO: 8/10       

venerdì 18 ottobre 2013

Escape Plan - Recensione



ESCAPE PLAN - FUGA DALL’INFERNO
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Escape Plan
Regia: Mikael Håfström
Cast: Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Jim Caviezel, Vincent D’Onofrio, 50 Cent   
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 105 min.
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita (cinema): 17 ottobre 2013

I leggendari Stallone e Schwarzenegger, intramontabili miti del cinema d’azione, continuano a tornare nelle sale e si rivelano ancora, nonostante l’età inizi a farsi sentire, attori carismatici in grado di intrattenere e divertire come solo loro sanno fare. Aspettando “I mercenari 3”, previsto per agosto del 2014, arriva in Italia “Escape Plan - Fuga dall’inferno”, un godibile film d’azione che scorre bene e intrattiene in maniera discreta per tutta la sua durata. Iniziamo dalla trama, che in alcuni punti non si rivela troppo scontata. Ray Breslin è esperto nel verificare l’affidabilità delle migliori carceri di sicurezza; essendone progettista, il suo lavoro è infiltrarsi nelle prigioni migliori per cercare di evaderne, valutando se gli edifici e la sorveglianza svolgono perfettamente il proprio dovere. Non fa in tempo a riprendersi dal suo ultimo incarico che viene aggredito e portato in quello che sembra essere un inespugnabile inferno, sorvegliato da guardie mascherate e caratterizzato da terribili torture. Ignaro della propria posizione geografica, Breslin trova un preziosissimo alleato in Emil Rottmayer, anch’egli detenuto e altrettanto abile. Progettare la fuga e tenere testa al diabolico direttore Hobbes non sarà impresa facile. Tutti i personaggi presenti nella pellicola si rivelano piuttosto stereotipati e, ad eccezione di qualche informazione data sui due protagonisti, la caratterizzazione è ridotta ai minimi termini; in compenso, il film offre una buona dose di azione che esplode particolarmente nell’ultima parte e che contribuisce a intrattenere lo spettatore nel modo giusto. La narrazione si rivela abbastanza lineare ma non manca di offrire alcuni colpi di scena che la impreziosiscono. Tuttavia, il vero motivo per cui “Escape Plan” merita di essere visto sono i protagonisti che, nel bene e nel male, non si smentiscono mai. Ironici e adrenalinici uomini d’azione, Stallone e Schwarzenegger donano alla vicenda la verve che solo loro possono dare e, in contemporanea, continuano a essere tremendamente monoespressivi e incapaci di uscire dal personaggio tipico che hanno interpretato quasi sempre durante la loro intera carriera. Buona la prova di Caviezel nei panni del cattivo e trova un minimo spazio anche Vincent D’Onofrio, passato alla storia per la sua interpretazione in “Full Metal Jacket” e con alle spalle una ricca filmografia. In definitiva, “Escape Plan” è un buon film d’azione assolutamente imperdibile per i fan di Sly e Schwarzy che conferma ancora una volta l’indispensabilità di questi attori in pellicole del genere, che non sarebbero le stesse senza di loro.

IL MIO VOTO: 7.5/10         

giovedì 17 ottobre 2013

After Earth - Recensione



AFTER EARTH – DOPO LA FINE DEL MONDO
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: After Earth
Regia: M. Night Shyamalan
Cast: Jaden Smith, Will Smith, Sophie Okonedo, Isabelle Fuhrman
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 95 min.
Distribuzione: Sony Pictures
Data di uscita (cinema): 6 giugno 2013

M. Night Shyamalan rappresenta, senza alcun dubbio, uno dei casi più eclatanti di perdita d’identità nel cinema contemporaneo. Il promettente regista de “Il sesto senso” e di altre interessanti pellicole come “Signs” e “Unbreakable” ha iniziato, negli ultimi anni, una parabola discendente che fatica a trovare una conclusione. “After Earth” costituisce la nuova tappa di questo processo e arriva dopo regie deludenti e poco ispirate come “E venne il giorno” e “L’ultimo dominatore dell’aria”. Il film in questione non è terribile ma fa rimpiangere parecchio i bei tempi del talento statunitense. La trama si ambienta in un futuro alternativo e altamente tecnologico dove gli umani, dopo aver reso inabitabile la Terra, si sono trasferiti sul pianeta Nova Prime. In questo contesto viene narrata la storia di Cypher Raige, leggendario ranger guerriero, e di suo figlio Kitai. Durante una missione nello spazio, l’astronave su cui si trovano perde il controllo in seguito ad una tempesta di asteroidi e precipita proprio sulla Terra, popolata da pericolose creature sovrasviluppate. Con Cypher ferito e invalidato, toccherà al giovane Kitai affrontare da solo un pericoloso viaggio per recuperare un dispositivo di segnalazione d’emergenza, unica speranza di sopravvivenza. La narrazione, nonostante l’accettabile incipit, si rivela poco avvincente e abbastanza prevedibile; il suo scorrimento, tuttavia, è accettabile anche se, a tratti, il tutto può risultare lento. Molti dubbi vengono lasciati dalla sostanza narrativa, che non è assente ma, probabilmente, non viene trattata e sviluppata nel modo giusto. Will Smith disegna un padre troppo severo e troppo assente e la sua performance, tutto sommato, si può considerare accettabile; un lavoro migliore, anche se non eccelso, viene compiuto dal figlio Jaden, che porta sullo schermo un figlio desideroso di considerazione che vuole dimostrare al genitore il proprio valore e che, nello stesso tempo, si colpevolizza troppo per la morte della sorella. Nonostante questo, è il rapporto tra questi due personaggi che non funziona e che non concretizza una vera e propria evoluzione. Padre e figlio sono quasi sempre separati durante tutta la pellicola e un piccolo litigio tra i due non basta per affrontare la questione; anche il concetto della paura umana e degli alieni che riescono a sentirla non riesce ad arricchire il tutto. Il vero punto di forza del film è il comparto grafico e tecnico, con degli ottimi effetti speciali e delle scenografie molto curate; chiaramente, questo ultimo punto a favore non basta a risollevare questo prodotto, che, concentrandosi solo sui due protagonisti, trascura moltissimo tutti gli altri personaggi. In definitiva, “After Earth” è l’ennesimo passo falso di Shyamalan, un regista che ha perso il proprio sesto senso e non riesce più a trovare un’identità, riducendosi a un nome qualunque in una moltitudine troppo vasta.

IL MIO VOTO: 5/10     

Rush - Recensione



RUSH – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Rush
Regia: Ron Howard
Cast: Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Pierfrancesco Favino, Alexandra Maria Lara, Natalie Dormer 
Nazione: U.S.A., Gran Bretagna, Germania
Anno: 2013
Durata: 123 min.
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita (cinema): 19 settembre 2013

La storica rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, due leggendari campioni della Formula 1, prende vita nel migliore dei modi nell’ultimo film dell’acclamato regista Ron Howard. Il film porta il titolo di “Rush” e si rivela una pellicola curatissima, estremamente emozionante e assolutamente da vedere. La trama approfondisce la vita dei due piloti nell’ambiente automobilistico e nella sfera privata, non mancando di tracciare anche l’interessante rapporto che li lega; l’evento cardine della narrazione è il tremendo incidente che coinvolge Niki Lauda il primo agosto 1976 sul circuito di Nürburgring, un dramma che renderà maggiormente avvincente il campionato di quell’anno e che consacrerà alla leggenda i due piloti. La pellicola può essere suddivisa in due parti. Nella prima vediamo l’entrata dei protagonisti nel mondo della Formula 1, che serve ad introdurre le personalità in gioco. Hunt è un donnaiolo, spericolato nella vita quanto in pista ma estremamente abile; Lauda è un giovane competitivo più moderato ma dotato di un’incredibile determinazione, di un grande talento e di un carattere di ferro. La seconda parte da maggiore spazio alle corse e, in seguito all’incidente, approfondisce nella maniera giusta il rapporto tra l’inglese e l’austriaco. Entrambi sono rivali, giocano il tutto per tutto per prevalere l’uno sull’altro ma, nonostante questo, si rispettano profondamente; alcune scene chiave come il ritorno di Lauda in pista e l’aggressione di Hunt nei confronti di uno sfrontato giornalista che offende il rivale si rivelano fondamentali in proposito. Inoltre, la seconda parte ha il merito di essere particolarmente emozionante come pochi film del genere, specialmente nel vedere il coraggio di tornare in pista di un pilota che soffre, continua a gareggiare ma impara dal passato e rinuncia ad un estremo rischio in nome della vittoria. Il lavoro svolto da Howard è meticoloso e molto dettagliato in ogni aspetto, un’operazione che cerca di riprodurre nella maniera migliore possibile i fatti realmente accaduti tanto nelle corse quanto nel privato dei due protagonisti. Hemsworth e Brühl si rivelano azzeccati e molto bravi. Il resto dei personaggi, chiaramente, viene tratteggiato poco, come le due mogli o il team delle scuderie ma vedendo quanto sia eccellente il lavoro di caratterizzazione sui protagonisti questo risulta un sacrificio necessario. Una piccola parte è riservata all’italiano Favino, sempre più richiesto all’estero, nei panni di Clay Regazzoni, e anche a Natalie Dormer, famosa per le serie “I Tudor” e “Il trono di spade”. In definitiva, “Rush” è un piccolo capolavoro che merita assolutamente di essere visto e che si candida a diventare uno dei migliori film del genere.

IL MIO VOTO: 9/10

giovedì 3 ottobre 2013

Fast & Furious 6 - Recensione



FAST & FURIOUS 6 – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Fast & Furious 6  
Regia: Justin Lin
Cast: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Luke Evans, Gina Carano, Michelle Rodriguez
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 124 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita (cinema): 22 maggior 2013
Disponibile a noleggio in Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita in entrambi i formati dal 2 ottobre 2013

La fortunata saga di “Fast and Furious”, iniziata nel 2001, arriva al suo sesto capitolo. In cabina di regia c’è ancora una volta Justin Lin, regista di gran parte delle pellicole precedenti, e anche il cast, a parte qualche aggiunta, è rimasto invariato. Siamo di fronte a un prodotto in grado di offrire intrattenimento ad alto tasso di spettacolarità ma niente di più. Cominciamo dalla trama, seguito del capitolo precedente e priva di qualunque forma di originalità. Dominic Toretto e la sua squadra si stanno godendo i frutti del colossale colpo messo a segno a Rio de Janeiro e cercano di tenersi lontano dai guai; purtroppo la quiete non dura a lungo. Infatti, l’agente Luke Hobbs contatta Toretto e gli chiede aiuto per fermare un gruppo di pericolosi criminali capitanati da Owen Shaw; tornare in azione è inevitabile, specialmente se tra le fila nemiche si trovano vecchie conoscenze credute scomparse da tempo. La narrazione si rivela un vero e proprio pretesto per mettere in scena le più spettacolari, forsennate ed esagerate scene d’azione, disseminate lungo le due abbondanti ore di visione. Queste ultime sono il vero punto di forza del film e comprendono combattimenti corpo a corpo, sparatorie ed emozionanti inseguimenti d’auto, che ritrovano il giusto spazio in una serie che, ultimamente, aveva privilegiato più l’azione che la velocità. La pellicola scorre molto bene e non manca una buona dose d’ironia; tuttavia, ad essere assente è un solido contenuto. A parte il concetto di unione vincente del gruppo, tutti i personaggi risultano privi di spessore psicologico e alcuni si rivelano vere e proprie comparse; il cast, che vede il ritorno di Michelle Rodriguez, un buon Luke Evans nei panni del cattivo e la new entry Gina Carano, spicca più per la forma fisica che per la performance attoriale. In definitiva, “Fast & Furious 6” è un ottimo film d’azione che non vuole essere niente di più e che ha tutte le carte in regola per offrire uno spettacolare intrattenimento. Aspettando il settimo capitolo, con Jason Statham nei panni del “Villain”, possiamo concludere dicendo che la saga, se si mantiene su questo livello, non può far altro che prosperare.

IL MIO VOTO: 6.5/10      

martedì 1 ottobre 2013

Berserk L' Età dell' Oro Capitolo I: "L'uovo del re dominatore" - Recensione



BERSERK L’EPOCA D’ORO CAPITOLO I: L’UOVO DEL RE DOMINATORE
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Berserk Ōgon Jidai-Hen I: Haō no Tamago
Regia: Toshiyuki Kubooka 
Cast (voci): Hiroaki Iwanaga, Takahiro Sakurai, Toa Yukinari, Yoshiro Matsumoto, Rikiya Koyama
Nazione: Giappone
Anno: 2012
Durata: 73 min.
Distribuzione: Yamato Video
Disponibile per la vendita in Dvd e Blu Ray

“Berserk” di Kentaro Miura è indubbiamente uno dei manga dark fantasy di maggior successo degli ultimi tempi. Dopo una serie anime di 25 episodi arrivata in Italia tra il 2001 e il 2002, giunge anche nel nostro paese il primo capitolo di un ambizioso progetto cinematografico, che intende narrare l’intera storia del manga sin dall’inizio servendosi di una serie di lungometraggi. “L’uovo del re dominatore”, distribuito dalla Yamato Video, è infatti il primo tassello di una trilogia che racconta gli avvenimenti del manga dal volume n. 3 al n. 13 e che rientrano nella cosiddetta “Età dell’Oro”. Cominciamo dalla trama. Nel medievale e sanguinoso regno di Midland viene narrata la storia di Guts, abilissimo guerriero che entra a far parte dell’Armata dei Falchi; quest’ultima è una squadra di mercenari molto quotata e guidata dal carismatico Griffith, persona tanto affascinante quanto misteriosa. Vuole davvero avere un proprio regno? E quali segreti si celano dietro il behelit, curioso ciondolo da lui indossato al collo? Mentre forze al vertice tramano nell’ombra contro l’Armata dei Falchi e il suo capitano, Guts continua a combattere per servire il suo leader, attirando su di sé una misteriosa e oscura profezia di morte. Complessivamente il lungometraggio raggiunge una piena sufficienza ma rimane l’impressione che, per certi versi, avrebbe potuto offrire di più. Da un punto di vista narrativo, la trama riesce nell’intento di non scoprire subito tutte le proprie carte e di lasciare un alone di mistero sull’intera vicenda ma si rivela essere troppo sintetica e trascurata sotto altri aspetti. Il rapporto tra Guts e Griffith, fondamentale nella serie, poteva essere approfondito meglio nonostante il reale sforzo di volersi mantenere completamente fedeli alla serie televisiva e al manga. Il lavoro di caratterizzazione sui personaggi più importanti, nel suo piccolo, è accettabile. Guts è un guerriero solitario che esegue gli ordini senza cercare di legarsi troppo agli altri; Griffith è un personaggio decisamente affascinante e disposto a qualunque sacrificio pur di realizzare i propri sogni; Casca è una guerriera tanto scontrosa con Guts quanto gelosa del suo capitano. Il resto dei personaggi rappresenta un semplice ma necessario contorno prevalentemente privo di spessore. Una menzione merita il comparto tecnico. In questa pellicola dominano la computer grafica e la motion capture e si potrebbe addirittura azzardare che il disegno a mano sia pressoché inesistente; nonostante lo sforzo fatto sul piano visivo, con una stupenda colorazione e un’ottima fluidità dei movimenti, la tecnica impiegata in questo lungometraggio non convince completamente e in alcuni tratti, specialmente nella comparsa di Zod, si ha l’impressione di guardare un vero e proprio videogame. Un difetto prettamente soggettivo della pellicola è la spropositata dose di sangue e violenza, a volte disgustosa ma necessaria. In conclusione, questo primo capitolo merita una possibilità anche se, nonostante ricrei abbastanza bene le atmosfere della serie e mantenga nei suoi confronti una certa fedeltà, non raggiunge l’eccellenza sul piano contenutistico. Speriamo che quest’ultima venga raggiunta nei capitoli successivi.

IL MIO VOTO: 7/10