martedì 30 settembre 2014

Coriolanus - Recensione



CORIOLANUS – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Coriolanus
Regia: Ralph Fiennes
Cast: Ralph Fiennes, Gerard Butler, Brian Cox, Jessica Chastain, Vanessa Redgrave, James Nesbitt  
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2011
Durata: 118 min.
Distribuzione: Eagle Pictures
Arrivato direttamente per l’Home Video.
Disponibile per il noleggio e per la vendita in Dvd e Blu Ray.


Ralph Fiennes, al suo esordio alla regia, decide di confrontarsi con Shakespeare e la sua tragedia, “Coriolano”. Il film diretto dall’attore britannico si avvicina molto al capolavoro ma, per vari motivi, non riesce ad esserlo pienamente. Cominciamo dalla trama, che si mantiene quasi del tutto fedele al testo originale. Il generale Caio Marzio Coriolano, dopo aver sconfitto per l’ennesima volta i Volsci e il loro capo Tullio Aufidio, sta per essere nominato console; purtroppo, due senatori congiurano contro di lui e, con l’aiuto del popolo romano, riescono a farlo esiliare dal regno. Al protagonista non rimane che allearsi con i propri nemici, al fine di compiere la sua spietata vendetta. La pellicola è indubbiamente di qualità per vari motivi. La sceneggiatura riprende direttamente la tragedia originale e, grazie alla prova straordinaria del cast, il risultato è davvero eccellente. Quasi tutti i personaggi hanno una loro adeguata caratterizzazione e determinate battute che li riguardano, in alcune sequenze, lasciano senza fiato per poesia e composizione. Tuttavia, non mancano i difetti. L’ambientazione in chiave moderna finisce per danneggiare l’intera operazione, alcune inquadrature sono imperfette e le poche scene d’azione presenti, inoltre, potevano essere girate molto meglio. Anche la colonna sonora lascia un po’ a desiderare. La scelta di riprendere perfettamente il testo originale può rivelarsi anche un punto debole; a volte, infatti, si ha l’impressione di non afferrare pienamente i concetti espressi dai personaggi e alcuni passaggi narrativi potrebbero risultare incompleti. In definitiva, “Coriolanus” è una pellicola di alta qualità che, nonostante tutto, merita assolutamente di essere vista. Anche se si ha l’impressione, dopo la visione, di aver assistito ad una sorta di capolavoro mancato.

IL MIO VOTO: 7/10

venerdì 26 settembre 2014

Godzilla - Recensione



GODZILLA – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Godzilla
Regia: Gareth Edwards
Cast: Aaron Taylor-Johnson, Bryan Cranston, Ken Watanabe, Sally Hawkins, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, David Strathairn 
Nazione: U.S.A., Giappone
Anno: 2014
Durata: 118 min.
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita (cinema): 15 maggio 2014
Disponibile per il noleggio e per la vendita in Dvd e Blu Ray.


A volte ritornano. Questa volta è Godzilla, uno dei mostri più celebri sulla faccia della Terra, a fare la sua ricomparsa al cinema. La pellicola diretta da Gareth Edwards, nonostante sia piacevole da vedere, non riesce a convincere pienamente. Partiamo dalla trama, estremamente semplice. Il mondo viene scosso dall’arrivo di molteplici creature, tanto gigantesche quanto letali: si tratta di Godzilla, risvegliatosi dalle profondità dell’oceano, e di due mostri molto pericolosi. Vari personaggi vivono questa realtà, mentre una battaglia di proporzioni apocalittiche è sempre più alle porte. Il film scorre abbastanza bene nella sua durata e lo spettacolo che offre è veramente tanto; il comparto grafico, infatti, è stupefacente. Le scene d’azione sono ben girate e, inoltre, il design delle creature e gli effetti speciali sono magistrali. Anche il cast offre una prova soddisfacente e, tra tutti, a farsi notare è sicuramente Bryan Cranston. Degna di nota anche la colonna sonora. Tuttavia, i dubbi arrivano quando si analizza l’impianto narrativo. La trama non si rivela particolarmente ispirata e, prima di poter vedere Godzilla all’opera in tutto il suo splendore, si deve attendere parecchio; inoltre, ad eccezione della parte finale, la creatura del titolo compare decisamente poco. I personaggi sono piuttosto stereotipati e solo il personaggio di Cranston può essere salvato. Tuttavia, nonostante si abbia davanti una pellicola ad alto tasso di spettacolarità, si ha l’impressione che il film potesse essere e potesse offrire molto di più. In definitiva, “Godzilla” è un buon prodotto d’intrattenimento ma, nonostante tutto, rimane legato a certi canoni, che gli impediscono di ambire a livelli più elevati.

IL MIO VOTO: 5.5/10   

La migliore offerta - Recensione



LA MIGLIORE OFFERTA – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Best Offer
Regia: Giuseppe Tornatore
Cast: Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland
Anno: 2012
Nazione: Italia
Durata: 125 min.
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita (cinema: 1 Gennaio 2013
Disponibile a noleggio e per la vendita in Dvd e Blu Ray.



Dopo aver illustrato una società in continuo mutamento in “Baaria”, grande kolossal del 2009, Giuseppe Tornatore torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia che si svolge in un mondo completamente diverso ovvero quello dell’arte. E’ un mondo tanto affascinante quanto misterioso, che può nascondere non pochi tranelli e ossessioni senza fine, anche per i più esperti nel settore. Mi riferisco al protagonista del film ovvero Virgil Oldman, antiquario molto quotato e altrettanto abile banditore d’aste; il personaggio è affidato al premio Oscar Geoffrey Rush, che ci mostra un uomo freddo, che pensa solo al proprio lavoro ed è incapace di amare. Teme ogni contatto,anche fisico, con il mondo esterno e non è un caso che usi quasi sempre i suoi guanti; tuttavia, la vita di Virgil, un po’ avanti con gli anni, è destinata a cambiare. Tutto inizia con la richiesta da parte di una donna, Claire; quest’ultima, mediante telefono, vuole che la mobilia e tutti gli oggetti antichi che si trovano nella sua villa vengano catalogati e valutati, in vista della loro vendita, e vuole che sia proprio lui a farlo. Ma nascono non pochi misteri nel momento in cui Virgil vuole incontrare la sua cliente; infatti la donna non si mostra mai e, mediante espedienti poco convincenti, si nasconde in continuazione. Claire e i suoi segreti diventano un’ossessione per l’antiquario, che in contemporanea trova, negli scantinati della villa, misteriose parti di un meccanismo che potrebbero comporre un oggetto tanto antico quanto raro. Il protagonista scoprirà i segreti di Claire ma non può sospettare che essi compongano soltanto una piccola parte che la ragnatela del destino ha tessuto per lui; fino ad arrivare all’ultimo, clamoroso e sconvolgente colpo di scena finale, che completa il puzzle e sbroglia ogni matassa. Mescolando sapientemente il noir, il mistery e il tema della tormentata storia d’amore, Tornatore, che cura anche il soggetto e la sceneggiatura, costruisce una storia intensa e avvincente dove niente è quello che sembra; la ambienta nel mondo dell’arte, che dona alla pellicola un ulteriore fascino, e le abbina le bellissime musiche del maestro Ennio Morricone, davvero sublimi e perfette. Siamo di fronte, a mio parere, a un piccolo capolavoro, dove si fa veramente fatica a trovare qualcosa che non funziona. Dopo aver elogiato l’intreccio narrativo e il comparto musicale, è il momento di parlare, brevemente, del cast; spicca, sicuramente, l’eccellente prova attoriale dell’abilissimo Rush. L’attore dona una mimica e una sensibilità perfetta al proprio personaggio, votato completamente all’arte; discreta anche la prova di Sturgess (visto in “Across the universe” e “21”), di Sutherland (amico di Virgil) e della Hoeks (Claire). La storia, oltre che a presentare mistero e suspense, affronta anche il dramma di un uomo che, per tutta la vita, non ha mai avuto una donna al proprio fianco e ha preferito, in nome del suo lavoro, vivere in solitudine nell’unico mondo che riesce a capire, ovvero quello dell’arte. Il regista, in virtù di questo, crea un gioco di specchi dove è veramente difficile capire l’apparenza dalla realtà. Due sono le frasi chiave del film, a sostegno di questa tesi:
1 – “In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico”, riferito ai tranelli che riserva il misterioso mondo dell’arte;
2 – “Com’è vivere con una donna?”
      “ E’ come un’asta. Non sai mai se la tua offerta sarà quella migliore”, in riferimento ai tormenti d’amore del protagonista, terrorizzato dal contatto con gli altri e dall’amore.
Forse, e sottolineo il forse, l’unico difetto riscontrabile nella pellicola è nello scorrimento; può risultare, a tratti e per determinati gusti, lento. Ma, per quanto mi riguarda, il film scorre benissimo e le due ore di visione mi sono scivolate addosso senza che me ne rendessi conto. In conclusione, consiglio vivamente e assolutamente la visione di questo bellissimo film, da non perdere per nessuna ragione; il cinema italiano avrebbe maggiore bisogno di soggetti originali, intriganti e ben scritti come quello di Tornatore. Possiamo solo augurarci che il futuro ce ne riservi ancora e che sappiano affascinarci e colpirci, proprio come farebbe una qualsiasi opera d’arte al suo primo contatto.

IL MIO VOTO: 9/10 

martedì 16 settembre 2014

Si alza il vento - Recensione



SI ALZA IL VENTO – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Kaze Tachinu
Regia: Hayao Miyazaki
Cast: Hideaki Anno, Jun Kunimura, Mirai Shida, Shinobu Ohtake, Hidetoshi Nishijima
Nazione: Giappone
Anno: 2013
Durata: 126 min.
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita (cinema): 13 settembre 2014
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.



Una brezza leggera accarezza il fondo della tua anima. In un fulmineo attimo, tende al massimo le corde della tua sensibilità e ti regala un’emozione infinita. Anche se sai che quella brezza dura poco, aspetti trepidante che essa torni di nuovo a sfiorare la tua essenza. E’ questa la sensazione che si prova dopo aver visto “Si alza il vento”, l’ultimo grande film d’animazione di Hayao Miyazaki. Il regista premio Oscar realizza un capolavoro pressoché perfetto, a cui si può imputare, come unico difetto, l’apparente lentezza di alcuni tratti. Per il resto, siamo di fronte ad una gioia per gli occhi e ad una meraviglia per il cuore. Miyazaki sceglie di raccontare la storia di Jirō Horikoshi, famoso ingegnere aeronautico giapponese; lirismo, poesia, sogno e vita reale si fondono in una messa in scena assolutamente unica. Conosciamo il protagonista e le sue sensazioni, osserviamo la sua toccante storia d’amore con Nahoko e apprendiamo la sua passione per il volo e la costruzione di aeroplani. Ancora una volta, Miyazaki rende il cinema lo specchio della propria vita e omaggia nuovamente l’Italia con il personaggio di Caproni. Al contenuto narrativo ed emotivamente intenso, Miyazaki affianca uno stupefacente comparto grafico e tecnico, completato da una meravigliosa quanto toccante colonna sonora. Il regista chiude nel modo migliore la propria carriera e lascia, tanto a sé stesso quanto allo spettatore, questo messaggio chiave: “Si alza il vento. Bisogna tentare di vivere”. Vedere per credere.

IL MIO VOTO: 9.5/10

giovedì 11 settembre 2014

I mercenari 3 - Recensione



I MERCENARI 3 – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Expendables 3
Regia: Patrick Hughes
Cast: Sylvester Stallone, Jason Statham, Mel Gibson, Wesley Snipes, Kellan Lutz, Antonio Banderas, Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren, Ronda Rousey, Jet Li, Victor Ortiz, Randy Couture, Terry Crews    
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 126 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita (cinema): 4 settembre 2014
Disponibile nei cinema in 2D. Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

Il terzo capitolo della saga de “I mercenari” vanta, ancora una volta, un cast di nomi di spicco sempre più ampio. Iniziamo dalla trama, l’ennesimo pretesto per fare baccano. Barney Ross e la sua squadra devono vedersela con Conrad Stonebanks, uno dei vecchi fondatori dei mercenari passato dalla parte sbagliata. Di fronte ad un nemico cosi’ abile e pericoloso, Ross è costretto a rinnovare il suo team con elementi più giovani; tra vecchie e nuove conoscenze, verrà fuori la più letale squadra mai creata. Siamo di fronte ad un buon film d’azione che, nonostante le due abbondanti ore di visione, si rivela estremamente scorrevole e altrettanto divertente; tuttavia, si ha l’impressione che questo terzo capitolo sia leggermente più incline alla serietà che all’ironia, nonostante quest’ultima sia ben presente. Rimangono, comunque, alcune similitudini con i capitoli precedenti. Ad esempio, la maggior parte dei personaggi non trova il giusto spazio e la completa coralità di tutto il cast emerge solo nella clamorosa parte finale; sotto questo punto di vista, soltanto Stallone e Gibson riescono ad essere veramente rilevanti. Inoltre, la narrazione continua ad essere estremamente banale e si può dire la stessa cosa per la caratterizzazione dei personaggi, superficiale o addirittura inesistente. Al di là di tutto, però, va dato il merito a Stallone e alla sua squadra di saperci fare e di essere ancora inossidabili per questo tipo di film, nonostante l’età cominci a farsi sentire. Le sequenze d’azione, infatti, sono ben girate e gli attori più vecchi non hanno perso affatto il loro carisma. In definitiva, “I mercenari 3” va visto semplicemente per quello che è e, in virtù di questo, raggiunge la sua sufficienza.

IL MIO VOTO: 6.5/10

venerdì 5 settembre 2014

La stirpe del male - Recensione



LA STIRPE DEL MALE – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Devil’s Due
Regia: Tyler Gillett, Matt Bettinelli-Olpin
Cast: Allison Miller, Zach Gilford, Robert Belushi, Sam Anderson 
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 85 min.
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita (cinema): 8 maggio 2014
Disponibile per il noleggio e per la vendita in Dvd e Blu Ray.



Trovare qualcosa che funziona ne “La stirpe del male” è veramente difficile. Il film diretto da Gillett e Bettinelli-Olpin non riesce a rendere onore al suo genere e si rivela un’operazione sfruttata nella maniera peggiore. Iniziamo dalla trama, che poteva essere interessante. Samantha e Zach, novelli sposi, scoprono di aspettare un bambino al ritorno dal loro viaggio di nozze; la gravidanza, tuttavia, assume proporzioni spaventose. Samantha si comporta in modo strano e attorno alla coppia iniziano a verificarsi strani episodi. Il lieto evento può davvero definirsi tale? La narrazione non riserva niente di speciale durante il suo scorrimento e, come se non bastasse, ha un finale deludente. Il film, ripreso con la tecnica del “mockumentary” dalle soggettive di varie videocamere, ha un unico pregio: essere leggermente più ordinato nelle riprese rispetto ad altri suoi simili. Purtroppo, eredita da essi la fastidiosa confusione visiva nelle pochissime sequenze più concitate. Da un punto di vista strutturale, la pellicola non riesce mai ad essere veramente terrificante e, incredibile ma vero, riesce anche ad essere lenta; infatti, in 80 minuti di film, si ha l’impressione di assistere più ad un dramma che ad un horror. Il film, infatti, sembra concentrarsi più sul disagio della coppia che sull’orrore che stanno affrontando e, ad eccezione dell’ultima parte e di piccoli momenti, la narrazione ha un incedere decisamente noioso. Niente da segnalare sulle performance attoriali o sulla caratterizzazione dei personaggi. In definitiva, “La stirpe del male” è un film fallimentare su tutta la linea. Possiamo solo sperare che, di questa pellicola, non ci siano altrettanti eredi.

IL MIO VOTO: 4/10