venerdì 28 marzo 2014

Captain America: The Winter Soldier - Recensione



CAPTAIN AMERICA – THE WINTER SOLDIER
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Captain America: The Winter Soldier
Regia: Anthony Russo, Joe Russo
Cast: Chris Evans, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson, Sebastian Stan, Robert Redford, Anthony Mackie
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 136 min.
Distribuzione: Walt Disney
Data di uscita (cinema): 26 marzo 2014
Disponibile nelle sale in 2D e 3D. Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

La Fase Due avviata dalla Marvel, che ha come punto di arrivo “The Avengers Age of Ultron”, non poteva escludere un secondo capitolo dedicato a Captain America. “The Winter Soldier” esce nelle sale italiane il 26 marzo 2014, in 2D e in 3D. Abbiamo di fronte uno spettacolare e frenetico film d’azione che, nonostante evidenti difetti di sceneggiatura, ripaga ampiamente le aspettative e guadagna un’ampia sufficienza. Cominciamo dalla trama, che si rivela meno fedele al fumetto rispetto al primo capitolo. Captain America deve fronteggiare una cospirazione ai danni dello S.H.I.E.L.D., che arriva a mettere in pericolo persino la vita di Nick Fury; destreggiandosi tra inganni e segreti, il protagonista si renderà conto di quanto il passato sia più presente di quanto immagini. Questa verità troverà la sua massima espressione nell’arrivo di un potente avversario: il temibile Soldato d’Inverno. La narrazione, per quanto non possa risultare originalissima, riserva i suoi colpi di scena; alcuni sono prevedibili, altri meno. Questo, tuttavia, non impedisce alla pellicola di essere estremamente scorrevole e le oltre due ore di visione si rivelano essere tutt’altro che pesanti. Anche perché l’azione, spettacolare e ben girata, è davvero tanta, forse troppa. Di conseguenza, a pagarne le conseguenze sono i personaggi che, escluso il protagonista, possono risultare appena accennati. Infatti, Captain America è l’unico a trovare un suo approfondimento, seppur minimo. Steve Rogers è un eroe che, nonostante si sia adattato al nuovo millennio, conserva ancora i ricordi del suo passato; a tale proposito, risultano riusciti i suoi flashback e l’incontro con Peggy, ormai troppo vecchia. Inoltre, anche le sue buone intenzioni sono rimaste, cosi’ come la sua integrità morale, che emerge nello scontro finale contro il Soldato d’Inverno. Purtroppo, gli altri personaggi sono appena abbozzati e il loro rapporto con il protagonista è più incline all’ironia che alla serietà. Tuttavia, la prova complessiva del cast è buona e il comparto grafico e tecnico è semplicemente fantastico. In definitiva, “Captain America: The Winter Soldier” è una pellicola meritevole nel suo genere che, nonostante non sia perfetta, rimane assolutamente imperdibile.

IL MIO VOTO: 7/10    

mercoledì 26 marzo 2014

The Hunger Games La ragazza di fuoco - Recensione



THE HUNGER GAMES – LA RAGAZZA DI FUOCO
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Hunger Games: Catching Fire
Regia: Francis Lawrence
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Philip Seymour Hoffmann, Woody Harrelson, Elizabeth Banks 
Nazione: U.S.A. 
Anno: 2013
Durata: 140 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita (cinema): 27 novembre 2013
Disponibile per il noleggio e la vendita in Dvd e Blu Ray.

“La ragazza di fuoco”, dopo aver infiammato le sale a novembre 2013, è pronta a fare altrettanto nella versione per l’Home Video. Il secondo capitolo della saga “The Hunger Games” si rivela una vera e propria sorpresa ed è superiore al predecessore. Iniziamo dalla trama, strettamente collegata al primo film. Katniss e Peeta, dopo essere sopravvissuti agli “Hunger Games”, si apprestano ad iniziare il Tour della Vittoria attraverso i vari distretti; gli abitanti di questi ultimi, grazie ai due vincitori, hanno ritrovato la speranza e il fuoco della ribellione arde sempre più intensamente. Tuttavia, il presidente Snow di Capitol City tiene costantemente sotto scacco Katniss e Peeta e, per eliminarli definitivamente, intende sfruttare l’Edizione della Memoria degli “Hunger Games”: questa volta, nell’arena, dovranno scontrarsi tutti i vincitori sopravvissuti nelle scorse edizioni. Il gioco, di conseguenza, sarà ancora più spietato e terribile. La narrazione, pur riservando qualche piccolo colpo di scena, scorre in maniera lineare ma si rivela avvincente da seguire; le oltre due ore di visione scorrono perfettamente e non manca anche una discreta dose d’azione. Il lavoro di caratterizzazione dei personaggi è ampiamente soddisfacente; chiaramente, maggiore spazio è dedicato ai protagonisti ma anche gli altri comprimari fanno la loro discreta figura. L’intero cast offre una performance attoriale ottima e gli effetti speciali sono ben curati. Probabilmente, si può avere la sensazione che questo nuovo capitolo ricicli alcune situazioni dal predecessore; fortunatamente, è la chiave di lettura ad essere completamente diversa. Adesso, ogni evento viene interpretato in modo differente: a contare, infatti, è il fuoco della ribellione e la terribile situazione in cui si trovano i protagonisti. Entrambi assecondano le richieste del nemico ma, allo stesso tempo, cercano di agire per il bene dei distretti e delle persone che amano; impareranno, a loro spese, che ogni azione ha un prezzo e il pagamento può diventare difficile da sostenere. In definitiva, “La ragazza di fuoco” è una pellicola molto curata sotto tutti i punti di vista e, grazie ad un finale ad effetto, fa crescere l’attesa per l’arrivo dell’ultimo film, che arriverà diviso in due parti.

IL MIO VOTO: 8/10

lunedì 24 marzo 2014

You're Next - Recensione



YOU’RE NEXT – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: You’re Next
Regia: Adam Wingard
Cast: Sharni Vinson, Barbara Crampton, Nicholas Tucci, Joe Swanberg, Ti West, Rob Moran    
Nazione: U.S.A.
Anno: 2011
Durata: 90 min.
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita (cinema): 19 settembre 2013
Disponibile a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

Ironizzando sul titolo, si potrebbe sperare che non siate voi i prossimi a vedere questo truculento horror. Il film di Adam Wingard offre una prima parte abbastanza buona per poi scegliere, nella seconda, di virare verso una spropositata dose di sangue e violenza. Iniziamo dalla trama, in verità non troppo scontata. Paul e Aubrey Davison festeggiano il loro anniversario di matrimonio; per l’occasione, organizzano una cena nella loro casa di campagna e invitano i loro figli, una femmina e tre maschi. La prima porta il suo compagno, gli altri tre le rispettive fidanzate. Quella che si prospetta come una piacevole serata si trasforma ben presto in un incubo; alcuni assassini mascherati assediano la residenza e iniziano ad uccidere i membri della famiglia. La loro identità e i loro scopi sono un mistero ma una cosa sembra abbastanza sicura: sono realmente intenzionati a non lasciare in vita nessuno. La prima parte della pellicola può rivelarsi, complessivamente, riuscita; infatti, la tranquillità del rimpatrio familiare viene sostituita improvvisamente dal panico più totale e il cambio di registro si avverte fin troppo bene. Anche la narrazione riserva qualche discreto colpo di scena e il tutto è supportato da una breve durata. I problemi iniziano a sorgere proseguendo nella visione; infatti, il tasso di violenza e di sangue aumenta esponenzialmente e quello che si avverte è più una sensazione di ribrezzo che di tensione. Come se non bastasse, i personaggi sono molto trascurati da un punto di vista della caratterizzazione e l’eroina Erin si rivela essere più che surreale. Rambo sarebbe invidioso di questa ragazza, che non ha problemi a effettuare una vera e propria carneficina e sembra non sentire il dolore; infatti, nessuna caduta o ferita sembra metterla seriamente in difficoltà. In definitiva, “You’re Next” si avvicina di più a quella tipologia di horror che punta tutto sul sangue e poco sulla tensione, rivelandosi un esperimento fallito che sembrava promettere ben altro.

IL MIO VOTO: 5/10

sabato 22 marzo 2014

47 Ronin - Recensione



47 RONIN – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: 47 Ronin
Regia: Carl Rinsch
Cast: Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi, Cary-Hiroyuki Tagawa, Kou Shibasaki    
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 118 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita (cinema): 13 marzo 2014
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

Alcune pellicole, che si rivelano in verità abbastanza meritevoli, vengono nettamente stroncate dalla critica e additate come prodotti assolutamente evitabili. “47 Ronin” di Carl Rinsch è una di queste. Il film che vede il ritorno sul grande schermo di Keanu Reeves non è sicuramente un capolavoro ma è decisamente preferibile a molte altre produzioni. Cominciamo dalla trama che, ispirandosi ad una storia vera, di originale ha ben poco. Nel Giappone Feudale del diciottesimo secolo, 47 valorosi guerrieri cercano vendetta contro Lord Kira, che ha provocato la morte del loro signore e, inoltre, ha preso possesso del loro villaggio e li ha esiliati, privandoli di ogni cosa; a questo manipolo di combattenti si unisce anche Kai, mezzosangue dalle oscure origini dotato di grandi poteri. L’impresa non sarà semplice perché il nemico può contare sul suo esercito e su alleati tanto particolari quanto letali. La narrazione scorre in maniera abbastanza lineare e, a parte un finale non troppo prevedibile, non riserva nessun colpo di scena; tuttavia, la vicenda scorre abbastanza bene ed è intramezzata da scene d’azione gradevoli e girate con cura. Il comparto grafico e tecnico è decisamente da premiare; gli effetti speciali sono belli e le scenografie altrettanto caratteristiche. Inoltre, anche la colonna sonora si rivela azzeccata e pertinente. La performance complessiva del cast è buona e sono sicuramente da segnalare Hiroyuki Sanada nella parte di Oishi e Rinko Kikuchi nella parte della strega. Il punto debole della pellicola è la caratterizzazione dei personaggi, troppo stereotipata o trascurata; possono essere salvati solo Kai e Oishi. Il primo è un eroe emarginato che accetta il proprio destino ma, lentamente, si guadagna il rispetto degli altri; il secondo vuole vendicare il suo signore e vuole ridonare a sé stesso e ai suoi compagni l’onore perduto in passato. In definitiva, “47 Ronin” è un film d’intrattenimento che merita una possibilità e che è stato trattato troppo male dalla critica; i film, in alcuni casi, vanno guardati e valutati per quello che sono, senza essere troppo duri nel giudizio. Siamo di fronte a uno di questi.

IL MIO VOTO: 7/10 

lunedì 17 marzo 2014

I, Frankenstein - Recensione



I, FRANKENSTEIN – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: I, Frankenstein
Regia: Stuart Beattie
Cast: Aaron Eckhart, Miranda Otto, Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Jai Courtney
Nazione: U.S.A., Australia
Anno: 2014
Durata: 93 min.
Distribuzione: Koch Media
Data di uscita (cinema): 23 gennaio 2014
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

“I, Frankenstein” è l’ennesima prova di quanto il cinema moderno investa troppo sull’estetica e troppo poco sui contenuti. Il film di Stuart Beattie, infatti, è in grado di offrire tanta azione ed effetti speciali ma, sul piano narrativo, si rivela tremendamente deludente. Iniziamo dalla trama, che si ispira all’omonima “graphic novel” di Kevin Grevioux. Adam, lo spaventoso abominio nato dal genio del dottor Frankenstein, è sopravvissuto al suo creatore e vive tra noi; purtroppo, egli si rivela essere oggetto di contesa nella guerra tra gargoyle e demoni. I primi vogliono proteggerlo e frenarlo, i secondi intendono carpire il segreto della sua esistenza per creare un temibile esercito del male. Tuttavia, il protagonista non intende starsene a guardare e mette in dubbio l’esito finale del conflitto. La narrazione, che prende spunto dal romanzo di Mary Shelley per poi virare altrove, presenta l’unica novità nei personaggi dei gargoyle; per quanto riguarda il resto, l’intreccio è estremamente prevedibile e non riserva memorabili colpi di scena. Anche la caratterizzazione dei personaggi non riesce a dare grosse soddisfazioni, nonostante la performance complessiva del cast sia accettabile. Adam è decisamente troppo bello per essere un tremendo abominio e il percorso di crescita del suo personaggio è pressoché inesistente; infatti, il protagonista combatte quasi sempre e il suo cambiamento finale non ha né un capo né una coda. Gli altri componenti della narrazione sono troppo stereotipati e banali e non lasciano spazio a grandi riflessioni. Nonostante tutto, il film scorre bene ed è supportato da una breve durata; inoltre, mostra tutto il suo splendore nel comparto grafico e nelle scene d’azione, girate estremamente bene. Davvero eccellenti gli effetti speciali e le scenografie. In definitiva, “I,Frankenstein” è uno spettacolo per gli occhi ma non per la mente, che riesce soltanto ad intrattenere egregiamente senza risultare davvero interessante nei contenuti.

IL MIO VOTO: 5/10  

lunedì 10 marzo 2014

La Grande Bellezza - La Differenza Tra Oggettività e Soggettività



“LA GRANDE BELLEZZA”
LA DIFFERENZA TRA OGGETTIVITA’ E SOGGETTIVITA’
Articolo a cura di David Salvaggio

Come è noto, “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino ha vinto il premio Oscar come Miglior Film Straniero. Un premio che non arrivava nel nostro paese da ormai troppo tempo. In questi giorni e visitando i social network, ho avuto modo di vedere quanto il film abbia nettamente diviso il pubblico; la maggior parte dei commenti che ho letto criticavano e offendevano pesantemente la pellicola e solo una piccola parte la elogiava, dandone giudizi positivi. Spinto dalla curiosità, allora, ho deciso di vedere il film per verificare da quale parte pendesse la bilancia. All’arrivo dei titoli di coda, ho potuto esprimere il mio giudizio: “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino è davvero molto bello e ha meritato ampiamente il premio che ha vinto. Quello che conta, qui, non è la mia opinione, che è puramente soggettiva; la cosa importante è che il film di Sorrentino offre lo spunto per una riflessione interessante, che ogni spettatore cinematografico dovrebbe, a mio parere, fare. Ovvero, riuscire a valutare una pellicola nel modo più oggettivo possibile, cercando di andare oltre il proprio gusto personale e individuando gli effettivi pregi e difetti di un film. “La Grande Bellezza” non è sicuramente un film per tutti e, da un punto di vista narrativo, non ha una trama particolarmente esaltante o ricca di colpi di scena; questo può bastare a definirlo una schifezza? Gli echi felliniani, la splendida fotografia della capitale e lo straordinario talento di Toni Servillo non contano proprio niente all’interno di questa produzione? Personalmente, ho trovato il film lento a tratti e alcune inquadrature proprio non le ho capite; tuttavia, di fronte al risultato complessivo, questi si sono rivelati dei difetti prettamente soggettivi, che non hanno intaccato il reale valore tecnico e artistico di questo prodotto. Il resto del cast, bene o male, si è rivelato all’altezza e le scene di nudo non sono poi cosi’ tante. Anche se il film non mi fosse piaciuto, avrei cercato di andare oltre il mio gusto personale e di analizzare nella maniera più accurata possibile la pellicola. Quello che vorrei dire, senza presunzione, è che ogni spettatore dovrebbe avere ben chiara la differenza tra il “non mi piace” e “è una schifezza” quando guarda qualunque tipo di film; in questo modo si riesce a amalgamare nel modo giusto lo spettatore e il critico che è dentro ognuno di noi. Il gusto personale non si discute mentre non si può dire la stessa cosa per gli effettivi pregi e difetti di un film. Concludo dicendo un’ultima cosa riguardo a “La Grande Bellezza”: se non si riesce a trovarla nel film, possiamo sicuramente ritrovarla nel prestigioso premio che ha vinto: l’Oscar.

venerdì 7 marzo 2014

Snowpiercer - Recensione



SNOWPIERCER – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Seolguk-yeolcha
Regia: Bong Joon-ho
Cast: Chris Evans, John Hurt, Tilda Swinton, Ed Harris, Kang-ho Song, Jamie Bell, Octavia Spencer  
Nazione: Corea del Sud, Francia, U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 126 min.
Distribuzione: Koch Media
Data di uscita (cinema): 27 febbraio 2014
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

Nel cinema contemporaneo la fantascienza, finalmente, ritrova una sua dimensione concreta grazie ad un prodotto davvero incredibile. Si tratta di “Snowpiercer”, diretto dal regista sudcoreano Bong Joon-ho; quest’ultimo, ispirandosi al fumetto francese “Le Transperceneige” e riunendo un grande cast, realizza un’opera che rappresenta una nuova pietra miliare del genere e che si farà ricordare, nonostante tutto. Iniziamo dalla trama, estremamente interessante. Nel 2031 una nuova era glaciale devasta la Terra; i pochi sopravvissuti si trovano sullo “Snowpiercer”, un treno, costruito dal misterioso Wilford, che gira costantemente intorno al pianeta grazie al suo motore ad energia perpetua. Coloro che sono saliti gratis vivono in condizioni terribili nella coda del treno, i passeggeri paganti, invece, vivono nell’agiatezza nei vagoni di prima classe. Questo equilibrio, tuttavia, è destinato a cambiare. Curtis, insieme ai suoi compagni di miseria, è pronto ad avviare una rivolta per prendere possesso del treno; questo difficile compito verrà accompagnato, con il passare del tempo, da sconvolgenti quanto inattese rivelazioni. La narrazione è decisamente ricca di colpi di scena e scorre abbastanza bene lungo le due abbondanti ore di visione; le scene d’azione sono numerose e coinvolgenti ma non sempre sono girate in modo adeguato e potrebbero risultare, a volte, poco chiare e confusionarie. La caratterizzazione dei personaggi più importanti è convincente ma non tutti trovano il loro adeguato spazio. Chris Evans, nei panni di Curtis, offre una performance soddisfacente portando sullo schermo una persona desiderosa di concludere la rivolta ma, a volte, anche spaventata e delusa dal ruolo che ha preso nell’intera vicenda; anche Jamie Bell, John Hurt e Ed Harris fanno una buona figura con i loro personaggi che, nonostante compaiano ben poco, suscitano molto interesse. Eccellente anche la performance di Tilda Swinton nel ruolo della terribile signora Mason. Altri come Namgoong Minsu, sua figlia e altri componenti della rivolta possono risultare un po’ trascurati. Da un punto di vista narrativo, il treno inteso come specchio della società e del mondo è un concetto estremamente affascinante e interessante; il tema del viaggio costante attorno al pianeta è una ripetizione del concetto dello “Snowpiercer”: niente deve cambiare e ognuno deve rimanere obbligatoriamente al suo posto per preservare l’equilibrio creato. Di ottima fattura anche le scenografie e gli effetti speciali. In definitiva, “Snowpiercer” è un film di fantascienza come non se ne vedevano da tempo che, nonostante alcuni piccoli difetti, è destinato ad entrare nella storia e merita assolutamente di essere visto.

IL MIO VOTO: 8.5/10