“LA GRANDE BELLEZZA”
LA DIFFERENZA TRA
OGGETTIVITA’ E SOGGETTIVITA’
Articolo a cura di David Salvaggio
Come è noto, “La Grande Bellezza” di Paolo
Sorrentino ha vinto il premio Oscar come Miglior Film Straniero. Un premio che
non arrivava nel nostro paese da ormai troppo tempo. In questi giorni e
visitando i social network, ho avuto modo di vedere quanto il film abbia
nettamente diviso il pubblico; la maggior parte dei commenti che ho letto
criticavano e offendevano pesantemente la pellicola e solo una piccola parte la
elogiava, dandone giudizi positivi. Spinto dalla curiosità, allora, ho deciso
di vedere il film per verificare da quale parte pendesse la bilancia.
All’arrivo dei titoli di coda, ho potuto esprimere il mio giudizio: “La Grande Bellezza” di Paolo
Sorrentino è davvero molto bello e ha meritato ampiamente il premio che ha
vinto. Quello che conta, qui, non è la mia opinione, che è puramente
soggettiva; la cosa importante è che il film di Sorrentino offre lo spunto per
una riflessione interessante, che ogni spettatore cinematografico dovrebbe, a
mio parere, fare. Ovvero, riuscire a valutare una pellicola nel modo più
oggettivo possibile, cercando di andare oltre il proprio gusto personale e
individuando gli effettivi pregi e difetti di un film. “La Grande Bellezza” non è
sicuramente un film per tutti e, da un punto di vista narrativo, non ha una
trama particolarmente esaltante o ricca di colpi di scena; questo può bastare a
definirlo una schifezza? Gli echi felliniani, la splendida fotografia della capitale
e lo straordinario talento di Toni Servillo non contano proprio niente all’interno
di questa produzione? Personalmente, ho trovato il film lento a tratti e alcune
inquadrature proprio non le ho capite; tuttavia, di fronte al risultato
complessivo, questi si sono rivelati dei difetti prettamente soggettivi, che
non hanno intaccato il reale valore tecnico e artistico di questo prodotto. Il
resto del cast, bene o male, si è rivelato all’altezza e le scene di nudo non
sono poi cosi’ tante. Anche se il film non mi fosse piaciuto, avrei cercato di
andare oltre il mio gusto personale e di analizzare nella maniera più accurata
possibile la pellicola. Quello che vorrei dire, senza presunzione, è che ogni
spettatore dovrebbe avere ben chiara la differenza tra il “non mi piace” e “è
una schifezza” quando guarda qualunque tipo di film; in questo modo si riesce a
amalgamare nel modo giusto lo spettatore e il critico che è dentro ognuno di
noi. Il gusto personale non si discute mentre non si può dire la stessa cosa per
gli effettivi pregi e difetti di un film. Concludo dicendo un’ultima cosa
riguardo a “La Grande Bellezza”:
se non si riesce a trovarla nel film, possiamo sicuramente ritrovarla nel
prestigioso premio che ha vinto: l’Oscar.
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