lunedì 10 marzo 2014

La Grande Bellezza - La Differenza Tra Oggettività e Soggettività



“LA GRANDE BELLEZZA”
LA DIFFERENZA TRA OGGETTIVITA’ E SOGGETTIVITA’
Articolo a cura di David Salvaggio

Come è noto, “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino ha vinto il premio Oscar come Miglior Film Straniero. Un premio che non arrivava nel nostro paese da ormai troppo tempo. In questi giorni e visitando i social network, ho avuto modo di vedere quanto il film abbia nettamente diviso il pubblico; la maggior parte dei commenti che ho letto criticavano e offendevano pesantemente la pellicola e solo una piccola parte la elogiava, dandone giudizi positivi. Spinto dalla curiosità, allora, ho deciso di vedere il film per verificare da quale parte pendesse la bilancia. All’arrivo dei titoli di coda, ho potuto esprimere il mio giudizio: “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino è davvero molto bello e ha meritato ampiamente il premio che ha vinto. Quello che conta, qui, non è la mia opinione, che è puramente soggettiva; la cosa importante è che il film di Sorrentino offre lo spunto per una riflessione interessante, che ogni spettatore cinematografico dovrebbe, a mio parere, fare. Ovvero, riuscire a valutare una pellicola nel modo più oggettivo possibile, cercando di andare oltre il proprio gusto personale e individuando gli effettivi pregi e difetti di un film. “La Grande Bellezza” non è sicuramente un film per tutti e, da un punto di vista narrativo, non ha una trama particolarmente esaltante o ricca di colpi di scena; questo può bastare a definirlo una schifezza? Gli echi felliniani, la splendida fotografia della capitale e lo straordinario talento di Toni Servillo non contano proprio niente all’interno di questa produzione? Personalmente, ho trovato il film lento a tratti e alcune inquadrature proprio non le ho capite; tuttavia, di fronte al risultato complessivo, questi si sono rivelati dei difetti prettamente soggettivi, che non hanno intaccato il reale valore tecnico e artistico di questo prodotto. Il resto del cast, bene o male, si è rivelato all’altezza e le scene di nudo non sono poi cosi’ tante. Anche se il film non mi fosse piaciuto, avrei cercato di andare oltre il mio gusto personale e di analizzare nella maniera più accurata possibile la pellicola. Quello che vorrei dire, senza presunzione, è che ogni spettatore dovrebbe avere ben chiara la differenza tra il “non mi piace” e “è una schifezza” quando guarda qualunque tipo di film; in questo modo si riesce a amalgamare nel modo giusto lo spettatore e il critico che è dentro ognuno di noi. Il gusto personale non si discute mentre non si può dire la stessa cosa per gli effettivi pregi e difetti di un film. Concludo dicendo un’ultima cosa riguardo a “La Grande Bellezza”: se non si riesce a trovarla nel film, possiamo sicuramente ritrovarla nel prestigioso premio che ha vinto: l’Oscar.

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