venerdì 26 febbraio 2016

The Danish Girl - Recensione

THE DANISH GIRL – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Danish Girl
Regia: Tom Hooper
Cast: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Amber Heard, Ben Whishaw, Matthias Schoenaerts, Sebastian Koch
Nazione: U.S.A., Gran Bretagna
Anno: 2015
Durata: 119 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita (cinema): 18 febbraio 2015
Prossimamente a noleggio ed in vendita in DVD e Blu Ray.


The Danish Girl” sprigiona due tipi di potenza: quella tematica e quella emotiva. Il film diretto da Tom Hooper, appoggiandosi ad una straordinaria coppia di interpreti protagonisti, si dimostra un prodotto decisamente intenso e altrettanto curato. Iniziamo dalla trama, ispirata al romanzo “La danese” di David Ebershoff. Nella Copenaghen degli anni venti del '900 assistiamo alla vicenda di Einar Wegener, pittore paesaggista. Un giorno, quest'ultimo decide di indossare abiti femminili per fare da modello alla moglie Gerda, anch'ella pittrice. Gradualmente, inizia una scissione nella mente del protagonista, più consono a vestire e ad atteggiarsi come una donna piuttosto che seguire la propria natura maschile. Questa situazione si ripercuote inevitabilmente, con tutte le sue complicazioni, sulla moglie Gerda. La narrazione, nonostante possa presentare evidenti buchi di sceneggiatura, riesce a reggersi in piedi e mantiene un'intensità costante per tutta la sua durata. Il tema, abbastanza delicato ed estremamente attuale al giorno d'oggi, viene trattato discretamente, pur concedendo scene che potrebbero risultare decisamente forti. Un plauso particolare va fatto agli interpreti principali e alla profonda caratterizzazione che riescono a dare ai propri personaggi. Redmayne, trasformando anche esteticamente il proprio corpo, da vita ad un uomo, in principio, estremamente confuso riguardo alla propria natura; un uomo che soffre per questo e per gli enormi dispiaceri arrecati alla moglie. Einar, alla fine, riesce ad uscire dal suo caos mentale e, nonostante i pareri della società, prende la sua definitiva decisione. Tuttavia, ad emozionare infinitamente è il personaggio della moglie Gerda, magistralmente portata sullo schermo da Alicia Vikander. Non può non colpire il ruolo di questa donna, intenzionata a rimanere accanto ad Einar nonostante tutto. Colui che si sente donna e si appresta a diventare tale viene sempre visto da Gerda come il suo marito sofferente, da amare e da sostenere sempre. Anche se intraprende una strada difficile da seguire ed altrettanto tale da accettare. Il rapporto tra i due protagonisti è estremamente curato e, nonostante la buona prova complessiva del cast, il resto dei comprimari poteva ricevere un trattamento migliore. In definitiva, “The Danish Girl” è un film emozionante ed assolutamente da vedere. Ha già ricevuto numerosi riconoscimenti e concorre agli Oscar. Per certi versi, non può fare a meno di meritarseli.


IL MIO VOTO: 8,5/10

lunedì 22 febbraio 2016

Il potere degli anime

IL POTERE DEGLI ANIME
Articolo a cura di David Salvaggio


L'universo dell'animazione giapponese ha un potenziale grafico e contenutistico infinito. Da diversi anni a questa parte, infatti, il nostro paese ha capito la fondamentale importanza di questo mondo in continua espansione; di conseguenza, sul grande schermo e per l'Home Video sono arrivati tantissimi prodotti, sia vecchi che nuovi, che hanno portato nuova linfa al genere. Quando parliamo di “anime” ci si riferisce a tutto quell'universo di cartoni animati provenienti dal Giappone. E' suddiviso per formati e per generi veri e propri. Serie televisive, OAV, film cinematografici, cortometraggi e molto altro ancora. La fonte principale di ispirazione sono i manga, ovvero i fumetti, ma non mancano nemmeno soggetti originali. Chi scrive è cresciuto principalmente con l'animazione di stampo occidentale, specialmente quella della Disney, ed ha imparato a conoscere questo complesso mondo soltanto da pochi anni. Tuttavia, questa persona ha dovuto riconoscere la netta superiorità degli anime rispetto ai cartoni che ha amato e con cui è cresciuto. Il motivo è molto semplice. Gli anime giapponesi non hanno limiti, né grafici né narrativi; in poche parole, il Giappone usa l'animazione come strumento da usare a 360 gradi per fare cinema e non si pone alcun tipo di restrizione. Infatti, nonostante il target in Occidente si sia un pò ampliato rispetto al passato, alcuni canoni continuano ad essere rispettati. Ad esempio, la violenza è molto limitata, i temi trattati sono sempre piuttosto leggeri e il pubblico infantile è spesso quello prediletto. Di conseguenza, occorre valutare con attenzione cosa mostrare e cosa non. Gli anime non si pongono assolutamente questo problema. Proprio per questo motivo, spesso, gli anime hanno incontrato notevoli problemi di distribuzione. E' assai famoso il caso di “Ken Il Guerriero”, celebre manga e serie televisiva creata da Buronson e Hara. Le reti Mediaset, ai tempi, non si presero la responsabilità di trasmettere un prodotto così violento, nonostante la profondità evidente dei temi trattati. Fortunatamente, altre emittenti minori raccolsero la sfida e la serie venne comunque trasmessa in italiano nel nostro paese. Non è tutto. Il panorama dell'animazione giapponese è stato molte volte usato come fonte di ispirazione dal cinema mondiale . Questo testimonia, ancora una volta, quanto l'universo degli anime sia veramente influente sulla cinematografia del pianeta Terra. Purtroppo, graficamente parlando, l'uso della computer grafica è sempre più presente e il disegno tradizionale va sempre più a tramontare. Due esempi di questa tecnica possono essere i recenti “Captain Harlock” e “I Cavalieri dello Zodiaco – La Leggenda del Grande Tempio”, veri e propri gioielli estetici che sacrificano senza esitare il contenuto. In questo senso, a risentirne parecchio sono stati Pegasus ed i suoi compagni di battaglia. Chi scrive spera di aver stimolato nel lettore la voglia di scoprire questo meraviglioso universo d'animazione e, in conclusione, segnala alcune proposte agli spettatori, sia cinematografiche che “televisive”.

CINEMA:
Hayao Miyazaki – Il regista più famoso nel nostro paese e in tutto il mondo. Una filmografia di undici prodotti tutti da scoprire. In particolar modo, “Principessa Mononoke”, “La città incantata”, “Il castello errante di Howl” e “Si alza il vento”. Una fusione perfetta di grafica, contenuto e poesia. Imperdibili.

Mamoru Oshii – Autore e regista di proporzioni leggendarie e, inoltre, sperimentatore a tutto tondo di nuovi limiti della computer grafica. Da segnalare “Ghost in the Shell” e “Ghost in the Shell: Innocence” (i fratelli Wachowski hanno preso ispirazione proprio dal primo film per scrivere “Matrix”), “Patlabor” e “Sky Crawlers – I cavalieri del cielo”.

Satoshi Kon – Geniale regista morto troppo presto ed autore di veri e propri capolavori come “Perfect Blue”, “Paprika – Sognando un sogno”, “Millennium Actress” e “Tokyo Godfathers”. Tranne che in quest'ultimo, l'autore si concentra sul rapporto tra sogno e realtà e di come questi due universi, spesso, possano inevitabilmente fondersi. Da non perdere anche “Paranoia Agent”, unica serie firmata da Kon.

SERIE
Code: Geass – Lelouch of the Rebellion – Tra i prodotti seriali migliori degli ultimi anni, con una trama ricca di colpi di scena, eccezionali personaggi e l'attualissimo tema del rapporto tra uomo e potere. Per non parlare di un comparto grafico da urlo. In un futuro alternativo, l'impero di Britannia ha conquistato il Giappone, togliendogli ogni dignità e rinominandolo “Area 11”. Il giovane Lelouch intende vendicarsi sull'imperatore per motivi personali e, in suo aiuto, arriva la ragazza C.C. Quest'ultima dona al ragazzo il Geass, il potere dell'obbedienza. Ha inizio un percorso di potere tanto glorioso quanto doloroso. Imperdibile.

Naruto – Il ninja del Villaggio della Foglia ha ormai spopolato in tutto il mondo, grazie al manga originale (ormai prossimo alla conclusione nel nostro paese), alla serie televisiva ed ai film. Come non rimanere incantati dal protagonista Naruto, orfano dotato di grandi poteri che, grazie all'incrollabile fiducia in sé stesso, abbatte ogni limite? Infatti, siamo di fronte ad uno tra i personaggi più positivi degli anime, mosso da grandi ideali e dalle più nobili intenzioni. E' particolarmente lungo ma, a parere di chi scrive, merita assolutamente di essere seguito.

Cowboy Bepop – Leggendaria serie riportata in Italia nello splendore dell'alta definizione. Il gruppo di cacciatori di taglie guidato da Spike Spiegel potrà sembrarvi una brutta copia di Lupin ma la realtà è ben diversa. Ventisei episodi auto conclusivi dove, tuttavia, si muove anche una trama principale. Personaggi apparentemente stereotipati che hanno un' anima tutta loro. E che sono continuamente sospesi tra i ricordi del passato e la precarietà del presente. Non è un caso che abbia vinto numerosi premi e che, ancora oggi, non abbia perso nulla della propria essenza.



domenica 21 febbraio 2016

Carol - Recensione

CAROL – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Carol
Regia: Todd Haynes
Cast: Cate Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Sarah Paulson, Jake Lacy
Nazione: Gran Bretagna, U.S.A.
Anno: 2015
Durata: 118 min.
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita (cinema): 5 gennaio 2016
Prossimamente a noleggio ed in vendita in DVD e Blu Ray.


Carol” è emozione. E' cinema d' autore. E' eccellenza registica e recitativa. In breve, un capolavoro. Il film di Todd Haynes è assolutamente imperdibile e niente è fuori posto. Partiamo dalla trama, ispirata al romanzo “The price of salt” di Patricia Highsmith. Nella New York degli anni '50 nasce e si sviluppa un legame amoroso tra due donne, Therese Belivet e Carol Aird. La prima lavora come commessa in un negozio di giocattoli e conduce una vita al limite della monotonia, la seconda sta uscendo da un matrimonio fallito e lotta per continuare a frequentare la propria figlia. E' una relazione difficile che porta, inevitabilmente, entrambe le parti a delle scelte complicate. Quello di Todd Haynes, in questo prodotto, è un cinema di sguardi. Infatti, lo sguardo è una componente primaria dei rapporti interpersonali presenti nel film, specialmente quello tra le due protagoniste. Può essere intenso, sfuggente o filtrato attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica. Questo non può fare a meno di suscitare emozioni nello spettatore. E il merito è delle due attrici protagoniste, che spiccano in un cast complessivamente all'altezza. La classe e l'eleganza di Cate Blanchett non hanno pari e Rooney Mara si rivela, esteticamente ed interpretativamente, la sua perfetta controparte; inoltre, le attrici donano ai propri personaggi una profondità estremamente convincente. Carol, nonostante le sue fragilità, è una donna dal carattere forte, talmente forte da riconoscere la propria natura in una società ostile e, addirittura, di non soffocarla, anche se questo comporta un prezzo. Therese, nel momento in cui incontra la donna, abbandona la propria apatia e mette tutto in discussione, anche se spiegare questo sentimento può risultare assai difficile. Molto curati anche i rapporti tra i vari comprimari, la colonna sonora e la messa in scena. Il film, inoltre, non ha problemi di scorrevolezza e tratta il tema nella maniera giusta, concedendosi soltanto un paio di scene più calde. Il risultato è un film delicato, emozionante e assolutamente da vedere. “Carol” è un capolavoro, non perdetevelo.


IL MIO VOTO: 9,5/10

giovedì 18 febbraio 2016

L' angolo delle proposte - Febbraio e Marzo 2016

L'ANGOLO DELLE PROPOSTE
Consigli cinematografici da Febbraio 2016 a Marzo 2016
Articolo a cura di David Salvaggio


Questo periodo offre proposte molteplici e diversificate per andare al cinema. Per l'occasione, Salvacinema ha deciso di segnalare ai lettori i film più significativi e probabilmente degni di una visione sul grande schermo, con tanto di data di uscita ed informazioni flash.

The Danish Girl” - Esce il 18 febbraio
Il regista del musical “Les Misérables” Tom Hooper si affida al Premio Oscar Eddie Redmayne e all'affascinante Alicia Vikander per raccontare la metamorfosi estetica e psichica di un uomo che avverte il bisogno di cambiare sesso. La critica è un po' divisa ma forse una possibilità se la merita.

Deadpool” - Esce il 18 febbraio
Per i fan del supereroe Marvel è già un cult e non smette di riscuotere consensi. Il primo film dedicato al mercenario schizofrenico promette tanta azione, violenza e humour. Consigliato ai fan o a coloro in cerca di intrattenimento.

Il caso Spotlight” - Esce il 18 febbraio
Il cast è promettente, il tema trattato è spinoso. Giornalismo e cronaca nera. Candidato a 6 Premi Oscar. Indubbiamente da vedere.

Lupin III Il film” - Esce il 22 febbraio
Il primo film live action sul celebre ladro gentiluomo, il primo ad essere ufficialmente riconosciuto dal suo creatore. Vi basta?

Lo chiamavano Jeeg Robot” - Esce il 25 febbraio
Il primo vero film italiano sui supereroi è molto atteso e già sorprende tutti coloro che lo hanno visto in anteprima. Santamaria sembra in forma e le carte per un buon film d'intrattenimento sembrerebbero esserci tutte.

Room” - Esce il 3 marzo
La candidata all'Oscar Brie Larson in un dramma emotivamente forte, enormemente premiato dalla critica. Il rapporto tra una madre e suo figlio, l'impatto col mondo esterno.

Suffragette” - Esce il 3 marzo
Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e la strepitosa Meryl Streep insieme in un film dedicato alle suffragette e all'importante ruolo da loro ricoperto nella storia dei diritti femminili. Da non sottovalutare.

Legend” - Esce il 3 marzo
Un Tom Hardy sempre più in forma ricopre il doppio ruolo di due fratelli gemelli, diversamente impegnati nella malavita londinese. Un gangster movie interessante da scoprire.

Ave Cesare” - Esce il 10 marzo
E' il nuovo film dei fratelli Cohen. Probabilmente non occorre aggiungere altro.

The Boy and the Beast” - Esce il 15 marzo
Il nuovo film anime di Mamoru Hosoda, regista di “Wolf's Children”, approda anche in Italia per un evento speciale. Due esseri molto diversi e la storia del legame che li unì. Gli anime giapponesi hanno molta profondità e anche questo sembra non essere da meno.

Kung Fu Panda 3” - Esce il 17 marzo
Il panda guerriero più amato degli ultimi tempi torna nella sua terza avventura. E' tempo per Po di incontrare suo padre. Risate, azione e divertimento non mancheranno di certo.

Brooklyn” - Esce il 17 marzo
Un buon cast, una storia interessante e la candidatura a tre premi Oscar rendono appetibile questo film. Il pubblico lo ha approvato. Perchè no?

Truth – Il prezzo della verità” - Esce il 17 marzo
La splendida Cate Blanchett in un dramma sul giornalismo. Può essere una proposta.

Batman VS Superman Dawn of Justice” - Esce il 23 marzo
E' il cinecomic più atteso da tre anni a questa parte. Due tra i supereroi più famosi al mondo pronti a scontrarsi. E non sono i soli presenti. L'aspettativa è alle stelle. Da che parte state?


lunedì 15 febbraio 2016

The Hateful Eight - Recensione

THE HATEFUL EIGHT
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Hateful Eight
Regia: Quentin Tarantino
Cast: Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth, Walton Goggins, Michael Madsen, Bruce Dern, Demián Bichir, Channing Tatum
Nazione: U.S.A.
Anno: 2015
Durata: 167 min.
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita (cinema): 4 febbraio 2016
Prossimamente a noleggio ed in vendita in DVD e Blu Ray.


La scia western avviata da Quentin Tarantino con “Django Unchained” prosegue con il suo nuovo attesissimo lungometraggio. L'ottavo film scritto e diretto dal regista statunitense porta il titolo di “The Hateful Eight” e sembrerebbe avere tutte le carte in regola per entrare nella leggenda. Almeno vedendo il trailer, il cast e l'eccellenza del maestro Morricone alla colonna sonora. La realtà, tuttavia, è ben diversa. Il film, infatti, si lascia guardare ma, escludendo alcune scene particolarmente degne di nota, fa rimpiangere decisamente i tempi de “Le iene” e “Pulp Fiction”. Partiamo dalla trama. Una tremenda bufera costringe otto individui alquanto particolari a dividere un capiente emporio, nell'attesa che le condizioni meteorologiche diventino più favorevoli. Tra di loro si trova il cacciatore di taglie John Ruth, la sua prigioniera Daisy Domergue, destinata alla forca, e il Maggiore Warren. Nonostante la tranquillità iniziale, l'equilibrio tra i personaggi è destinato a crollare. Qualcosa non quadra e qualcuno non è chi dice di essere. La narrazione sembra lineare ma in realtà non lo è affatto; i colpi di scena non mancano e, con pochi elementi, Tarantino è riuscito comunque a creare una sinossi abbastanza soddisfacente, nonostante il finale estremamente deludente. Il problema è che il film, per decollare, impiega davvero troppo. Nei primi 90 minuti circa, infatti, assistiamo ad una serie di dialoghi non particolarmente brillanti e, ad eccezione di alcune scene, si potrebbe provare una discreta sensazione di noia. Questo, tuttavia, non è totalmente negativo. In questa prima parte, difatti, Tarantino riesce a rendere ogni personaggio davvero ambiguo e mai trasparente. Purtroppo, questo buon proposito va a perdersi nella seconda parte. Lo spettatore riesce ad inquadrare tutti e gli “odiosi otto” si rivelano banali e superficiali, nel momento in cui vengono spogliati della loro ambiguità. La violenza repressa durante i primi capitoli del film esplode letteralmente e, con essa, arrivano di conseguenza il sangue e le scene splatter a cui ci ha abituato il regista statunitense. Fino ad arrivare ad una conclusione estremamente tirata via. La prova del cast è decisamente buona e, a spiccare maggiormente, sono Jackson, Russell e Jason Leigh. Ci si poteva aspettare qualcosa in più da Tim Roth e la presenza di Christoph Waltz, probabilmente, sarebbe stata più indicata. La maestria di Morricone alla colonna sonora si sente e anche la regia è decisamente buona. In definitiva, “The Hateful Eight”, nonostante si lasci guardare e mantenga alcune impronte del suo regista, poteva offrire sicuramente qualcosa in più. L'analogia con “Le iene” è inevitabile e questo non può non far pensare anche ad un calo di originalità nel cinema di Tarantino. Aspettando le prossime opere, una cosa è certa: i bei tempi sembrano decisamente lontani.


IL MIO VOTO: 6,5/10

martedì 9 febbraio 2016

Revenant - Redivivo - Recensione

REVENANT – REDIVIVO
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: The Revenant
Regia: Alejandro Gonzalez IÑárritu
Cast: Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter
Nazione: U.S.A.
Anno: 2015
Durata: 156 min.
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita (cinema): 16 gennaio 2016
Prossimamente a noleggio ed in vendita in DVD e Blu Ray.


La nuova opera di Iñárritu apre un dibattito interessante e, sopratutto, estremamente lungo. Infatti, gli argomenti su cui discorrere per giudicare obiettivamente il film sono davvero molti. Sicuramente, “Revenant” rappresenta un caso di immedesimazione assoluta di un attore nel proprio personaggio. Ma andiamo con ordine, partendo dalla trama. Hugh Glass e i suoi compagni cercano di proteggere le pelli che hanno ottenuto dagli attacchi degli indiani, viaggiando in un gelido Missouri. In seguito all'agguato di un orso gli eventi precipitano e Glass, in fin di vita, assiste ad un grave torto da parte dei suoi compagni e viene abbandonato al proprio destino. Le assai critiche condizioni fisiche e l'ostilità ambientale sono niente in confronto alla principale intenzione del protagonista: la vendetta. Analizzando il prodotto da un punto di vista prettamente estetico, assistiamo, senza esagerare, alla perfezione vera e propria. Infatti, la tecnica registica adottata è pressoché ineccepibile e, graficamente, il film è una vera e propria meraviglia. Inoltre, l'armonica geometria dell'inquadratura e i colori della pellicola lasciano veramente senza parole. A questa magnificenza estetica vanno aggiunti altri importantissimi fattori. Intanto, l'attore protagonista. DiCaprio, infatti, offre interamente il proprio corpo al suo Hugh Glass e recita principalmente con la sua fisicità ed espressività, poiché le sue battute si contano sulle dita di una mano. Il risultato è davvero straordinario e, vedendo gli immani sforzi provati dall'attore, l'Oscar sarebbe una ricompensa estremamente meritata. DiCaprio, tuttavia, non è il solo protagonista del film perchè anche l'ambiente ed i suoi suggestivi paesaggi sono parte attiva ed integrante della pellicola. Aggiungiamo anche una colonna sonora calzante di Sakamoto e i giochi sembrerebbero fatti. Ma non è così. Il film di Iñárritu si rivela particolarmente debole nell'impianto narrativo e nella caratterizzazione dei personaggi. Infatti, a tanta magnificenza estetica corrisponde una trama ridotta ai minimi termini, contraddistinta da un tema ormai abusato e, probabilmente, non sviluppato al massimo delle proprie potenzialità. I personaggi presentano una caratterizzazione standard, non troppo approfondita. Tom Hardy è un cattivo efficace ma segue canoni estremamente classici e la stessa cosa si può dire del resto del cast. Per quanto riguarda il protagonista, si può rimanere soddisfatti ma, probabilmente, poteva essere fatto qualcosa in più in fase di caratterizzazione. Purtroppo, non è finita. La pellicola, estremamente lunga, potrebbe risultare particolarmente lenta in determinati momenti e lascia piuttosto perplessi l'esagerazione presente in gran parte del film. Le vicende vissute dal protagonista si rivelano abbastanza inverosimili e si fa fatica a credere che, dopo tante peripezie, alberghi ancora la vita nel corpo di Glass. Buttandola sul ridere, si potrebbe quasi dire che qualunque supereroe Marvel o DC proverebbe invidia nei confronti del roccioso protagonista. In definitiva, “Revenant” è senza ombra di dubbio un bel film ma estetica e contenuto non si bilanciano a dovere. Iñárritu ha premiato il primo fattore a scapito del secondo. Sono scelte.


IL MIO VOTO: 7/10

Joy - Recensione

JOY – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Joy
Regia: David O. Russell
Cast: Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Robert De Niro, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini, Virginia Madsen
Nazione: U.S.A.
Anno: 2015
Durata: 118 min.
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita (cinema): 28 gennaio 2016
Prossimamente a noleggio ed in vendita in DVD e Blu Ray.


L'acclamato regista David O. Russell torna nelle sale con “Joy”, il suo nuovo film. Affidandosi ad una Jennifer Lawrence sempre più brava, il noto cineasta realizza un prodotto piacevole da vedere. Tuttavia, i grandi risultati ottenuti con “Il lato positivo” e “American Hustle” sono decisamente lontani. Iniziamo dalla trama, ispirata ad una storia vera. Joy è una lavoratrice tanto bella quanto estremamente creativa. La bizzarra famiglia con la quale vive non le impedisce di inseguire i propri sogni e cercare di realizzarli; nel momento in cui la protagonista inventa un rivoluzionario strumento per la casa, la realtà cambia profondamente, nel bene e nel male. La narrazione si sviluppa come una commedia con alcune sfumature drammatiche, rivelando una prevedibile linearità. Assistiamo alle vicende di una cerchia di macchiettistici personaggi, che ruotano intorno ad un unico grande perno: la protagonista Joy. La Lawrence si dimostra una fusione convincente di bellezza e talento e riesce a tenere sulle spalle l'intera pellicola; inoltre, l'attrice dona al suo personaggio una profondità soddisfacente, disegnando una donna sognatrice ma anche determinata e risoluta. Talmente solida da badare alla famiglia che si ritrova. Anche il resto del cast se la cava discretamente, anche se De Niro e Cooper non appaiono al massimo della forma. Il film ha delle scene abbastanza riuscite e scorre piuttosto bene. E' un prodotto sufficiente ma si ha l'impressione che O. Russell possa fare di più. Molto di più. La cura che poteva esserci nei precedenti lavori è qui piuttosto assente e il film, a parte alcuni momenti, non è particolarmente emozionante. In definitiva, “Joy” non rappresenta una passo falso nella filmografia di O. Russell ma non è da annoverare tra i suoi prodotti migliori. Una cosa è sicura. La Lawrence è sempre più in forma.

IL MIO VOTO: 6,5/10



venerdì 5 febbraio 2016

Southpaw - L'ultima sfida - Recensione

SOUTHPAW – L'ULTIMA SFIDA
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Southpaw
Regia: Antoine Fuqua
Cast: Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams, Forest Whitaker, Curtis “50 Cent” Jackson, Naomie Harris
Nazione: U.S.A., Cina
Anno: 2015
Durata: 118 min.
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita (cinema): 2 settembre 2015
Disponibile a noleggio ed in vendita in Dvd e Blu Ray.


Alcuni film meritano di essere visti non tanto per la qualità generale del prodotto quanto per specifiche performance attoriali. Probabilmente, “Southpaw – L'ultima sfida” è uno degli esempi più recenti della teoria appena espressa. Il nuovo film di Antoine Fuqua, infatti, risulta piuttosto banale nell'impianto narrativo ma trova in Gyllenhaal, assoluto protagonista, un interprete eccezionale. Iniziamo dalla trama. Billy Hope, imbattuto campione mondiale dei pesi mediomassimi, vive una situazione agiata ed ha il sostegno della moglie Maureen e della figlia Leila. Un evento tanto inaspettato quanto tragico, tuttavia, distrugge questo idillio e il protagonista, di conseguenza, rischia di perdere davvero tutto. Rimettersi in carreggiata prevede un percorso faticoso e doloroso. La narrazione è il vero punto debole dell'intera pellicola. Infatti, il tutto è estremamente trito e ritrito e si ha l'impressione di assistere ad un vero e proprio collage narrativo. I momenti emozionanti non mancano ma, in generale, la sceneggiatura poteva offrire molto di più. Il discorso cambia leggermente per i personaggi. Tra i principali, infatti, c'è un minimo di interazione, anche se complessivamente i comprimari risultano piuttosto banali. Il cast offre una prova complessivamente dignitosa ma, a giganteggiare davvero, è il protagonista. Gyllenhaal conferma, ancora una volta, il suo immenso talento recitativo, andando a modificare vistosamente anche la propria forma fisica. Il suo è un personaggio già visto ma l'attore lo rende a meraviglia. Un pugile sfasciato materialmente e psichicamente che trova comunque una ragione per rialzarsi e lottare. In definitiva, “Southpaw” è un film piacevole da vedere che trova in Gyllenhaal la sua punta di diamante, l'unica ragione per cui il film merita di essere visto. Il resto risulta piuttosto banale ma una cosa è certa: in giro c'è decisamente di peggio.


IL MIO VOTO: 6,5/10