NINJA SCROLL - GLI OTTO DEMONI DÌ KIMON
Recensione a cura di David Salvaggio
Regia: Yoshiaki
Kawajiri
Cast (voci): Kōichi
Yamadera, Emi Shinohara, Takeshi Aono
Nazione: Giappone
Anno: 1993
Durata: 87
min.
Distribuzione: Yamato
Video
Disponibile per la vendita in Dvd
Il cinema d’animazione
giapponese vanta molti nomi illustri. Tra questi spicca sicuramente anche
Yoshiaki Kawajiri, regista famoso per la sua visionarietà e per altre famose
opere. Mi riferisco, per esempio, a film come “La città delle bestie
incantatrici” (1987), “Manie-Manie I racconti del labirinto” (1987, di cui ha
curato l’episodio “L’uomo che correva”), “Demon City Shinjuku” (1988) e molti
altri ancora. La cifra stilistica di Kawajiri, che prevede un’abbondante dose
di erotismo, violenza, sangue e azione esplode letteralmente in “Ninja Scroll –
Gli Otto Demoni di Kimon” del 1993, che, a livello mondiale, è uno dei maggiori
esponenti dell’animazione giapponese, insieme a capolavori come “Akira” e
“Ghost in the Shell”. Ispirandosi ai racconti di Futaro Yamada, il regista
dirige una storia ambientata nel Giappone feudale che, pur non essendo
originalissima nello spunto, risulta esemplare per la sua messa in scena e per
il ritmo forsennato della narrazione. Il protagonista è l’abilissimo Jubei,
samurai errante che si ritrova a dover affrontare otto letali demoni giunti
nella zona dopo una violenta tempesta; nonostante l’aiuto del vecchio Dakuan e
della bellissima Kagero, la lotta diventa sempre più dura e difficile.
Specialmente se a capo dei nemici si trova Himuro Genma, vecchia conoscenza di
Jubei ritornata misteriosamente dall’oltretomba e assolutamente privo di
intenzioni pacifiche. La narrazione, scoprendo gradualmente le sue carte, si
rivela meravigliosamente scorrevole e non annoia nemmeno per un minuto;
complici gli innumerevoli scontri presenti nel film, sempre diversi ed
emozionanti ma anche ricchi di sangue. Il solo utilizzo del disegno
tradizionale e l’assenza della computer grafica rendono la pellicola ancora più
affascinante dal punto di vista grafico; l’aspetto dei personaggi è molto
curato cosi’ come i colori e le suggestive ambientazioni. I personaggi, insieme
all’azione, sono un altro grande punto di forza dell’opera di Kawajiri. Nei
protagonisti, tra l’ironico Jubei e l’ambiguo Dakuan, quella che si distingue
maggiormente è Kagero, che, anche se in maniera esile, è la più tratteggiata
dal punto di vista psicologico e rappresenta, con il suo corpo statuario, tutta
la carica erotica voluta dal regista. A causa di una sua particolarità fisica
(che non rivelerò) è incapace di darsi completamente a chi ama e nasconde la
sua sofferenza dietro una durezza di carattere. Purtroppo, quando se ne rende
conto, è troppo tardi e, proprio per questo, è probabilmente il personaggio più
triste della storia. Gli otto demoni di Kimon sono uno più affascinante di un
altro, diversi nell’aspetto e nella tecnica combattiva e, capeggiati
dall’altrettanto letale Genma, sono un vero e proprio spettacolo. Per citarne
alcuni: Tessai, demone capace di trasformarsi in roccia; Benisato, affascinante
donna manipolatrice di serpenti; Shijima, capace di usare l’ombra a suo
piacimento per sferrare letali attacchi e via dicendo. In conclusione, “Ninja
Scroll” è un film d’azione assolutamente imperdibile per i fan del genere;
sotto il profilo narrativo e psicologico, poteva essere sicuramente curato di
più ma rimane migliore di molte altre pellicole del genere. Nel 2003 è uscita
“Ninja Scroll: Il capitolo del gioiello del drago”, serie tv che, vedendo
Kawajiri come sceneggiatore e non come regista, si basa proprio sul prodotto
originale di 20 anni prima.
IL MIO VOTO: 7.5/10