martedì 30 luglio 2013

Ninja Scroll - Recensione



NINJA SCROLL - GLI OTTO DEMONI DÌ KIMON
Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Jūbee Ninpūchō
Regia: Yoshiaki Kawajiri
Cast (voci): Kōichi Yamadera, Emi Shinohara, Takeshi Aono
Nazione: Giappone
Anno: 1993
Durata: 87 min.
Distribuzione: Yamato Video
Disponibile per la vendita in Dvd

Il cinema d’animazione giapponese vanta molti nomi illustri. Tra questi spicca sicuramente anche Yoshiaki Kawajiri, regista famoso per la sua visionarietà e per altre famose opere. Mi riferisco, per esempio, a film come “La città delle bestie incantatrici” (1987), “Manie-Manie I racconti del labirinto” (1987, di cui ha curato l’episodio “L’uomo che correva”), “Demon City Shinjuku” (1988) e molti altri ancora. La cifra stilistica di Kawajiri, che prevede un’abbondante dose di erotismo, violenza, sangue e azione esplode letteralmente in “Ninja Scroll – Gli Otto Demoni di Kimon” del 1993, che, a livello mondiale, è uno dei maggiori esponenti dell’animazione giapponese, insieme a capolavori come “Akira” e “Ghost in the Shell”. Ispirandosi ai racconti di Futaro Yamada, il regista dirige una storia ambientata nel Giappone feudale che, pur non essendo originalissima nello spunto, risulta esemplare per la sua messa in scena e per il ritmo forsennato della narrazione. Il protagonista è l’abilissimo Jubei, samurai errante che si ritrova a dover affrontare otto letali demoni giunti nella zona dopo una violenta tempesta; nonostante l’aiuto del vecchio Dakuan e della bellissima Kagero, la lotta diventa sempre più dura e difficile. Specialmente se a capo dei nemici si trova Himuro Genma, vecchia conoscenza di Jubei ritornata misteriosamente dall’oltretomba e assolutamente privo di intenzioni pacifiche. La narrazione, scoprendo gradualmente le sue carte, si rivela meravigliosamente scorrevole e non annoia nemmeno per un minuto; complici gli innumerevoli scontri presenti nel film, sempre diversi ed emozionanti ma anche ricchi di sangue. Il solo utilizzo del disegno tradizionale e l’assenza della computer grafica rendono la pellicola ancora più affascinante dal punto di vista grafico; l’aspetto dei personaggi è molto curato cosi’ come i colori e le suggestive ambientazioni. I personaggi, insieme all’azione, sono un altro grande punto di forza dell’opera di Kawajiri. Nei protagonisti, tra l’ironico Jubei e l’ambiguo Dakuan, quella che si distingue maggiormente è Kagero, che, anche se in maniera esile, è la più tratteggiata dal punto di vista psicologico e rappresenta, con il suo corpo statuario, tutta la carica erotica voluta dal regista. A causa di una sua particolarità fisica (che non rivelerò) è incapace di darsi completamente a chi ama e nasconde la sua sofferenza dietro una durezza di carattere. Purtroppo, quando se ne rende conto, è troppo tardi e, proprio per questo, è probabilmente il personaggio più triste della storia. Gli otto demoni di Kimon sono uno più affascinante di un altro, diversi nell’aspetto e nella tecnica combattiva e, capeggiati dall’altrettanto letale Genma, sono un vero e proprio spettacolo. Per citarne alcuni: Tessai, demone capace di trasformarsi in roccia; Benisato, affascinante donna manipolatrice di serpenti; Shijima, capace di usare l’ombra a suo piacimento per sferrare letali attacchi e via dicendo. In conclusione, “Ninja Scroll” è un film d’azione assolutamente imperdibile per i fan del genere; sotto il profilo narrativo e psicologico, poteva essere sicuramente curato di più ma rimane migliore di molte altre pellicole del genere. Nel 2003 è uscita “Ninja Scroll: Il capitolo del gioiello del drago”, serie tv che, vedendo Kawajiri come sceneggiatore e non come regista, si basa proprio sul prodotto originale di 20 anni prima.

IL MIO VOTO: 7.5/10

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