BERSERK - L’EPOCA D’ORO - CAPITOLO II:
LA CONQUISTA DÌ DOLDREY
Regia: Toshiyuki
Kubooka
Cast (voci): Hiroaki Iwanaga,
Takahiro Sakurai, Toa Yukinari, Yoshiro Matsumoto, Takayuki Sugo
Nazione: Giappone
Anno: 2012
Durata: 95
min.
Distribuzione: Yamato
Video
Data di uscita (cinema): 14 ottobre 2013
Disponibile per la vendita in Dvd e Blu Ray.
Dopo “L’uovo del Re
Dominatore”, anche il secondo capitolo de “L’Epoca D’Oro” di “Berserk” trova
una distribuzione in Italia. “La
Conquista di Doldrey” viene proiettato nelle sale in una
maratona comprensiva della pellicola precedente e viene distribuito in Dvd e
Blu Ray, sempre a cura della Yamato Video. Cominciamo dalla trama, esatta
prosecuzione degli eventi narrati nel primo capitolo. L’armata dei Falchi,
grazie ai suoi successi, continua la sua scalata al potere; nel momento in cui
il gruppo di mercenari capitanato da Griffith riesce a conquistare Doldrey,
fortezza nemica apparentemente inespugnabile, arriva la gloria assoluta per
Guts e i suoi compagni. Tutti vengono insigniti di un titolo nobiliare e
l’armata viene promossa a un rango superiore. Anche questa volta il destino di
Guts e le sue scelte influenzeranno gli eventi, avviando la caduta di Griffith e
mettendo i Falchi in una tremenda situazione di pericolo. Possiamo dire che
questo secondo film si mantiene sulla stessa lunghezza d’onda del predecessore,
non riuscendo a sopperirne le evidenti lacune sul piano concettuale. Infatti,
la dose di sangue e azione viene notevolmente aumentata mentre
l’approfondimento psicologico non è assente ma rimane sempre a un livello molto
sintetico. Infatti, le violente sequenze di battaglia sono molto più numerose e
costituiscono, insieme al comparto grafico e alla riuscita colonna sonora, uno
dei punti di forza della pellicola, che ha anche il pregio di essere molto
scorrevole. Il lavoro dello Studio 4°C
si rivela essere più accurato e meno lacunoso rispetto al predecessore, con
scene di combattimento molto fluide, un buon character design e delle
caratteristiche ambientazioni, con un impiego assoluto della computer grafica e
dei suoi prodigi. Anche se l’armata dei Falchi trova maggiore spazio, anche in
questo film sono i tre protagonisti ad essere trattati con maggiore riguardo.
Guts continua a combattere ma è assalito dai dubbi; non riesce a trovare uno
scopo nel suo operato e, dietro la sua espressione prevalentemente apatica,
arriva a capire cosa deve realmente fare. Casca rivela la proprie fragilità.
Nutre un sentimento profondo verso Griffith, che l’ha salvata da uno stupro e
l’ha accolta con sé, un surrogato di stima, amore e rispetto; nello stesso
tempo sembra soffrire la propria natura di donna ed è inizialmente gelosa di
Guts, divenuto indispensabile per il suo capo. Griffith viene visto sempre di
più come leggenda inarrivabile; continua a utilizzare ogni mezzo per perseguire
il suo unico scopo. Per quanto sembri perfetto, tuttavia anch’egli è umano e si
abbandona ad azioni rischiose e incoscienti, mosso dal dolore e dalla
delusione. Purtroppo, molte cose, proprio come nel primo capitolo, continuano
ad essere assenti. Gli intrighi della vita nobiliare sono inesistenti e il
rapporto tra Guts e Griffith, che era fondamentale nella serie, viene sempre
lasciato ai margini. Quello che rimane, tuttavia, è un’atmosfera di mistero e
la sensazione di qualcosa che non quadra, sempre legata al behelit e al suo
ruolo nell’intera vicenda. In definitiva, “La Conquista di Doldrey”
ottiene un’ampia sufficienza ma, dal punto di vista della sostanza narrativa,
non toglie o aggiunge niente a quello che aveva già offerto il capitolo
precedente; in compenso, con il suo finale in sospeso (dove trova un cameo
anche il personaggio di Pak), alimenta la voglia dello spettatore di vedere la
conclusione. Il terzo capitolo, “L’Avvento”, arriverà nel nostro paese l’anno prossimo
e possiamo solo sperare che si mantenga ai livelli dei capitoli precedenti,
senza rovinare ulteriormente il discreto lavoro svolto fino ad ora.
IL MIO VOTO: 7/10
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