martedì 19 novembre 2013

Gravity - Recensione



GRAVITY – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Gravity
Regia: Alfonso Cuarón
Cast: Sandra Bullock, George Clooney, Ed Harris
Nazione: U.S.A., Gran Bretagna
Anno: 2013
Durata: 92 min.
Distribuzione: Warner Bros
Data di uscita (cinema): 3 ottobre 2013
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

L’uomo e lo spazio. La nullità dell’essere umano paragonato all’infinità dell’universo. Alfonso Cuarón, regista di pellicole come “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” e “I figli degli uomini”, gira un film sorprendente e non semplice da realizzare che riflette sui temi sopraelencati. Dopo quattro anni di lavoro circa, “Gravity” sbarca al Festival di Venezia del 2013 e arriva nelle sale italiane il 3 ottobre. Cominciamo dalla trama, estremamente semplice. Viene narrata la drammatica esperienza di Ryan Stone e Matt Kowalsky, due astronauti che stanno riparando un satellite. In seguito a una pioggia di detriti che distrugge la loro stazione, i due iniziano a vagare nello spazio sconfinato, uniti solamente dalle due estremità di un cavo. E’ l’inizio di un incubo e tornare sani e salvi sulla Terra sembra a dir poco impossibile. Facilitato anche da una breve durata, il film scorre molto bene e, a parte i minuti iniziali del film, lo spettatore partecipa emotivamente alla vicenda dei due protagonisti e fa il tifo per loro. Inoltre, anche l’affidare un’intera pellicola esclusivamente a due attori non è cosa da poco e la coppia Clooney – Bullock funziona perfettamente; nonostante il primo compaia poco sullo schermo, la seconda riesce a reggere l’intera vicenda ottimamente e i siparietti tra i due attori donano la giusta ironia all’insieme. Il concetto espresso, ovvero quanto la vita dell’essere umano perda di significato di fronte alla complessità dell’universo, emerge anche nella caratterizzazione dei protagonisti. Dopo aver iniziato a vagare nello spazio, i due iniziano a scoprirsi. Kowalsky, dietro la sua ironia, manifesta il desiderio di pace e tranquillità assoluta che soltanto l’universo può dare ma sa anche che la vita, nonostante tutto, deve andare avanti; Ryan Stone fa emergere il dolore immenso per la perdita di una persona cara e, a un tratto, sembra smettere di cercare una via di salvezza. Riuscirà a ritrovare la speranza in seguito a un intervento provvidenziale che non svelerò. L’ottima performance degli attori si combina a un comparto tecnico strepitoso e a una colonna sonora esemplare. Gli effetti speciali e la resa dello spazio sono semplicemente magistrali; tracce di musica d’atmosfera si alternano a veri e propri momenti dove regnano soltanto respiri e rumori. In definitiva, “Gravity” è un film che merita assolutamente di essere visto e che si propone come la fusione ideale di blockbuster e cinema d’autore.

IL MIO VOTO: 8.5/10      

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