WOLVERINE L’IMMORTALE
Recensione a cura di David Salvaggio
Regia: James Mangold
Cast: Hugh Jackman,
Haruhiko Yamanouchi, Tao Okamoto, Rila Fukushima, Hiroyuki Sanada, Svetlana
Khodchenkova, Famke Janssen
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 108
min.
Distribuzione: 20th
Century Fox
Data di uscita (cinema): 25 luglio 2013
Disponibile a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray
Disponibile a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray
Wolverine è sicuramente
l’X-Men più amato dal grande pubblico, talmente apprezzato che il cinema ha
pensato di realizzare pellicole interamente dedicate a lui e alle sue gesta. La
prima risale al 2009 e porta il titolo di “X-Men Le origini – Wolverine”,
diretta da Gavin Hood, un film d’azione ad alto tasso di spettacolarità che
ripercorre la genesi del personaggio; nel 2013 arriva nelle sale di tutto il mondo
“Wolverine L’immortale”, secondo film dedicato alle avventure dell’uomo
d’adamantio e diretto da James Mangold. Questo nuovo lungometraggio, nonostante
raggiunga una piena sufficienza, ripaga in parte le aspettative e da
l’impressione che, nel complesso, avrebbe potuto offrire di più allo
spettatore. Cominciamo dalla trama, decisamente più curata rispetto al
predecessore e contenente un maggiore approfondimento psicologico del
protagonista. Dopo la morte di Jean Grey, avvenuta in “X-Men - Conflitto Finale”,
Wolverine ha deciso di abbandonare ogni forma di violenza; distrutto dal dolore
e tormentato da incubi ricorrenti, conduce una solitaria vita di stenti. Le
cose cambiano con l’arrivo di Yukio, che conduce il mutante in Giappone al
cospetto di Ichirō Yashida; quest’ultimo, salvato da Wolverine durante lo
scoppio della bomba atomica a Nagasaki, vuole ringraziare il suo salvatore
prima della morte, ormai imminente. Inoltre, vuole sdebitarsi offrendogli la
possibilità di ritornare umano e di condurre una vita normale. L’eroe non fa in
tempo a riflettere sulla situazione che gli eventi precipitano. Durante il
funerale di Yashida, alcuni sicari della Yakuza cercano di rapire Mariko
Yashida, la nipote del defunto, ma senza successo. Proteggere la donna e capire
chi sono i veri nemici non si rivelerà affatto facile, specialmente se avviene
la perdita dei poteri e l’aumento della vulnerabilità. La narrazione, che
riserva qualche sorpresa nell’intreccio, scorre abbastanza bene per tutta la
sua durata, anche grazie alle scene d’azione. Queste ultime, tuttavia, non
convincono completamente; mentre alcune si rivelano frenetiche e spettacolari
(come la scena sul treno o la scena finale), altre sono girate in modo
confusionario e si fa fatica a capire cosa sta succedendo. Hugh Jackman rende
perfettamente il personaggio da un punto di vista fisico e da un punto di vista
emotivo, disegnando uno Wolverine tormentato dai ricordi e leggermente meno
ironico del solito. Purtroppo, non si può dire lo stesso degli altri personaggi.
I cattivi non sono particolarmente incisivi e la stessa sorte tocca
all’affascinante Viper, priva di carisma e piuttosto banale. Anche i personaggi
di Yukio e Mariko, per quanto attivamente presenti nel film, risultano
trascurati e privi di un degno approfondimento psicologico. La sceneggiatura
non offre niente di particolarmente ispirato e lascia molto a desiderare. In
conclusione, “Wolverine L’immortale” è sicuramente un film imperdibile per i
fan del personaggio ma, all’uscita dalla sala, si rivela meno graffiante
rispetto alle aspettative. Aspettando il prossimo film sui mutanti, consiglio
di rimanere in sala anche dopo i titoli di coda: potreste perdervi una scena
interessante.
IL MIO VOTO: 7/10
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