SHADOWHUNTERS – CITTA’ DÌ OSSA
Recensione a cura di David Salvaggio
Regia: Harald Zwart
Cast: Lily Collins, Jamie
Campbell Bower, Lena Headey, Jared Harris, Jonathan Rhys-Meyers, Kevin Zegers,
Robert Sheehan
Nazione: U.S.A., Germania
Anno: 2013
Durata: 125 min.
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita (cinema): 28 agosto 2013
Disponibile a noleggio in
Dvd e Blu Ray. Disponibile per la vendita in entrambi i formati dal 15 gennaio
2014.
Il
cinema ha tratto spunto moltissime volte da saghe letterarie di vario genere.
Questa volta tocca alla fortunata serie “Shadowhunters”, creata dalla
scrittrice Cassandra Clare. E’ proprio il primo romanzo ad essere adattato per
il cinema e, anche in Italia, arriva “Shadowhunters Città di Ossa”, diretto da
Harald Zwart. Il film, nonostante alcune variazioni, mantiene una discreta
fedeltà nei confronti del libro e si rivela un prodotto piacevole da guardare e
non troppo scontato; ovviamente, non mancano ricicli narrativi da altre saghe
letterarie di successo e non si può gridare al capolavoro. Cominciamo dalla
trama, che non presenta niente di particolarmente innovativo ma ha i suoi
discreti colpi di scena. La tranquilla esistenza di Clary, una ragazza di
sedici anni, viene sconvolta dall’incontro con Jace; quest’ultimo si rivela uno
“Shadowhunter”, un cacciatore di demoni. Dopo che la madre di Clary scompare,
la ragazza è costretta a seguirlo in un mondo fantastico, invisibile agli occhi
degli umani. Qui apprende che tutto è legato alla Coppa Mortale, un misterioso
oggetto magico nascosto e desiderato da più persone; tuttavia, la madre di
Clary lo ha nascosto e ha sigillato gran parte dei ricordi della figlia. Mentre
i ricordi riaffiorano, la ricerca diventa sempre più pericolosa e conduce a
sconvolgenti rivelazioni. La narrazione scorre abbastanza bene e le scene
d’azione non mancano; anche il comparto tecnico è buono e la prova del cast si
può ritenere, tutto sommato, accettabile. Sui personaggi e sulle loro relazioni,
probabilmente, si poteva lavorare di più e alcuni personaggi che potevano
essere interessanti vengono molto trascurati. La protagonista e Jace, per
quanto possano avere i propri momenti interessanti, lasciano un po’ a
desiderare. Il cattivo compare ben poco e non è tra i migliori visti sul grande
schermo; i componenti dell’Istituto sono personaggi molto banali e anche il
personaggio di Alec, segretamente innamorato di Jace, poteva essere trattato
meglio e avrebbe reso la narrazione maggiormente interessante. Alcuni elementi
vengono presi in prestito da altre saghe letterarie (i “Mondani” possono
ricordare i “Babbani” di “Harry Potter”, l’amore tra un’umana e un essere
soprannaturale e le conseguenti complicazioni amorose ricordano “Twilight”) ma,
alla fine, potevamo aspettarci molto peggio da “Shadowhunters Città di Ossa”,
che intrattiene in modo discreto e apre una strada abbastanza sicura verso
altri sequel.
IL MIO VOTO: 6.5/10
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