martedì 7 gennaio 2014

Capitan Harlock - Recensione



CAPITAN HARLOCK – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Uchū Kaizoku Kyaputen Hārokku
Regia: Shinji Aramaki
Cast (voci): Shun Oguri, Haruma Miura, Yū Aoi, Arata Furuta, Ayano Fukuda, Toshiyuki Morikawa, Maaya Sakamoto, Miyuki Sawashiro, Kiyoshi Kobayashi, Chikao Ōtsuka
Nazione: Giappone
Anno: 2013
Durata: 115 min.
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita (cinema): 1 gennaio 2014
Disponibile al cinema in 2D e 3D. 
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.

Capitan Harlock è, senza ombra di dubbio, un mito dell’animazione giapponese. Il personaggio creato da Leiji Matsumoto negli anni 70 del ‘900 ha lasciato un marchio indelebile nel cuore di molti e il fatto che, anche nel 2013, gli venga dedicata una nuova pellicola certifica la sua immortalità. La Toei investe moltissimi soldi per creare la migliore computer grafica mai vista prima e, affidandosi al regista Shinji Aramaki, realizza “Capitan Harlock”, che arriva nei cinema italiani il primo gennaio 2014. Il film è un assoluto capolavoro grafico e, nonostante non sia perfetto da un punto di vista narrativo, rimane un prodotto validissimo. Cominciamo dalla trama, scritta dallo stesso Matsumoto e molto complessa. In un’era imprecisata, la Gaia Sanction ha reso la Terra, che sta esaurendo le proprie risorse, un luogo sacro e inviolabile per tutti; di conseguenza, gli esseri umani, disseminati nelle colonie spaziali, non possono farvi ritorno e si ritrovano privi di una patria. In questo contesto, viene narrata la storia di due fratelli, Ezra e Yama; il primo ricopre un’importante carica militare nella Gaia Sanction, il secondo ha il compito di infiltrarsi nell’Arcadia per uccidere il nemico più temuto di Gaia: il leggendario Capitano Harlock. Tuttavia, niente è come sembra ed emergeranno terribili verità. Se James Cameron ha definito il film “Leggendario, epico e visivamente senza precedenti”, c’è un motivo. Il film, infatti, è privo di pecche sul versante grafico e tecnico e anche la colonna sonora è molto ispirata; inoltre, i personaggi hanno una loro espressività e non sono più paragonabili ai bambolotti senz’anima delle pellicole precedenti realizzate in computer grafica. La narrazione, nonostante sia ben fatta e molto emozionante in alcuni tratti, può risultare lacunosa e poco chiara; la caratterizzazione dei personaggi, nel complesso soddisfacente, si fa interessante quando si arriva a parlare di Harlock. Il famoso pirata dello spazio viene visto come una leggenda inarrivabile, un fantasma che non si decide a morire e continua a combattere senza sosta e questo giustifica il fatto che egli non sia l’assoluto protagonista della narrazione; infatti, nelle circa due ore di visione, Harlock compare in maniera limitata ma il suo personaggio è ben delineato. Abbiamo di fronte un pirata tormentato dai ricordi che lotta per i suoi precisi motivi e che, nonostante le scoperte fatte, conferma la sua volontà di continuare a combattere per creare un avvenire migliore per tutti. Tra i due fratelli protagonisti, a convincere di più è Ezra; quest’ultimo è un personaggio che agisce mosso dal rancore verso il fratello, che lo ha indirettamente reso disabile e gli ha portato via gli affetti più cari. Yama, invece, cambia idea con troppa facilità durante la narrazione e risulta meno interessante. Purtroppo, l’equipaggio dell’Arcadia è molto trascurato e soltanto Kei e Yattaran, che sono devoti al loro capitano perché ha offerto loro una nuova casa e dei nuovi ideali, trovano un maggiore spazio; anche il personaggio di Meeme rimane prevalentemente in ombra. In definitiva, “Capitan Harlock” è un’esperienza visiva unica nel suo genere e, nonostante non abbia una sceneggiatura perfetta, rimane una pellicola assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.

IL MIO VOTO: 7.5/10        

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