CAPITAN HARLOCK – Recensione a cura di David Salvaggio
Regia: Shinji
Aramaki
Cast (voci): Shun
Oguri, Haruma Miura, Yū Aoi, Arata Furuta, Ayano Fukuda, Toshiyuki Morikawa,
Maaya Sakamoto, Miyuki Sawashiro, Kiyoshi Kobayashi, Chikao Ōtsuka
Nazione: Giappone
Anno: 2013
Durata: 115
min.
Distribuzione: Lucky
Red
Data di uscita (cinema): 1 gennaio 2014
Disponibile al cinema in 2D e 3D.
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu
Ray.
Capitan Harlock è, senza
ombra di dubbio, un mito dell’animazione giapponese. Il personaggio creato da
Leiji Matsumoto negli anni 70 del ‘900 ha lasciato un marchio indelebile nel
cuore di molti e il fatto che, anche nel 2013, gli venga dedicata una nuova
pellicola certifica la sua immortalità. La Toei investe moltissimi soldi per creare la
migliore computer grafica mai vista prima e, affidandosi al regista Shinji
Aramaki, realizza “Capitan Harlock”, che arriva nei cinema italiani il primo
gennaio 2014. Il film è un assoluto capolavoro grafico e, nonostante non sia
perfetto da un punto di vista narrativo, rimane un prodotto validissimo.
Cominciamo dalla trama, scritta dallo stesso Matsumoto e molto complessa. In
un’era imprecisata, la Gaia Sanction
ha reso la Terra,
che sta esaurendo le proprie risorse, un luogo sacro e inviolabile per tutti;
di conseguenza, gli esseri umani, disseminati nelle colonie spaziali, non
possono farvi ritorno e si ritrovano privi di una patria. In questo contesto,
viene narrata la storia di due fratelli, Ezra e Yama; il primo ricopre
un’importante carica militare nella Gaia Sanction, il secondo ha il compito di
infiltrarsi nell’Arcadia per uccidere il nemico più temuto di Gaia: il
leggendario Capitano Harlock. Tuttavia, niente è come sembra ed emergeranno
terribili verità. Se James Cameron ha definito il film “Leggendario, epico e
visivamente senza precedenti”, c’è un motivo. Il film, infatti, è privo di
pecche sul versante grafico e tecnico e anche la colonna sonora è molto
ispirata; inoltre, i personaggi hanno una loro espressività e non sono più
paragonabili ai bambolotti senz’anima delle pellicole precedenti realizzate in
computer grafica. La narrazione, nonostante sia ben fatta e molto emozionante
in alcuni tratti, può risultare lacunosa e poco chiara; la caratterizzazione
dei personaggi, nel complesso soddisfacente, si fa interessante quando si
arriva a parlare di Harlock. Il famoso pirata dello spazio viene visto come una
leggenda inarrivabile, un fantasma che non si decide a morire e continua a combattere
senza sosta e questo giustifica il fatto che egli non sia l’assoluto
protagonista della narrazione; infatti, nelle circa due ore di visione, Harlock
compare in maniera limitata ma il suo personaggio è ben delineato. Abbiamo di
fronte un pirata tormentato dai ricordi che lotta per i suoi precisi motivi e
che, nonostante le scoperte fatte, conferma la sua volontà di continuare a
combattere per creare un avvenire migliore per tutti. Tra i due fratelli
protagonisti, a convincere di più è Ezra; quest’ultimo è un personaggio che
agisce mosso dal rancore verso il fratello, che lo ha indirettamente reso
disabile e gli ha portato via gli affetti più cari. Yama, invece, cambia idea
con troppa facilità durante la narrazione e risulta meno interessante. Purtroppo,
l’equipaggio dell’Arcadia è molto trascurato e soltanto Kei e Yattaran, che
sono devoti al loro capitano perché ha offerto loro una nuova casa e dei nuovi
ideali, trovano un maggiore spazio; anche il personaggio di Meeme rimane
prevalentemente in ombra. In definitiva, “Capitan Harlock” è un’esperienza
visiva unica nel suo genere e, nonostante non abbia una sceneggiatura perfetta,
rimane una pellicola assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.
IL MIO VOTO: 7.5/10
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