martedì 20 gennaio 2015

Big Eyes - Recensione



BIG EYES – Recensione a cura di David Salvaggio

Titolo originale: Big Eyes
Regia: Tim Burton
Cast: Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Terence Stamp, Jason Schwartzman 
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Durata: 105 min.
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita (cinema): 1 gennaio 2015
Prossimamente a noleggio e in vendita in Dvd e Blu Ray.


“Big Eyes”, il nuovo film di Tim Burton, si discosta molto dalle atmosfere care al visionario regista. Sembrerebbe quasi un vero e proprio cambiamento di rotta ma, all’occhio più attento, non sfuggiranno alcuni dettagli significativi; questi ultimi provano che la cifra stilistica di Burton non è scomparsa, è solo leggermente velata. La trama, ispirata ad una storia vera, narra la storia di Margaret Ulbrich, pittrice in fuga con la figlia da un pessimo marito, e di Walter Keane, individuo tanto singolare quanto misterioso. I due costruiscono il loro avvenire sulle basi di una bugia che, gradualmente, finisce per inghiottire entrambi e non senza conseguenze. La narrazione ha uno scorrimento piacevole e riesce a bilanciare sia gli eventi narrativi che la caratterizzazione dei personaggi; sono i protagonisti ad avere il trattamento migliore, grazie ad attori in forma che rendono al meglio i propri ruoli (la Adams, infatti, ha vinto il Golden Globe grazie a questo film). Gli altri comprimari incidono fino ad un certo punto ma, in definitiva, si rivelano essere adatti al contesto. Le tematiche trattate, nonostante non siano poi cosi’ innovative, risultano essere sempre interessanti e non mancano nemmeno momenti ironici. Qualche elemento narrativo potrebbe sembrare troppo sbrigativo e tirato via, come ad esempio l’inizio del rapporto tra i protagonisti; al di là di questo, il regista si ritrova nei colori e nella composizione dell’inquadratura, in alcune scene e, soprattutto, nei grandi occhi dei quadri. In definitiva, “Big Eyes” è un film assolutamente valido che, nonostante tutto, appartiene totalmente al suo regista. E’ la prova che un cineasta può cambiare qualcosa rimanendo sempre, nella sostanza, sé stesso.

IL MIO VOTO: 7.5/10  

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