LE DUE VIE DEL DESTINO – Recensione a cura di David
Salvaggio
Titolo originale: The Railway Man
Regia: Jonathan
Teplitzky
Cast: Colin
Firth, Nicole Kidman, Jeremy Irvine, Stellan Skarsgård, Hiroyuki Sanada, Sam
Reid, Tanroh Ishida
Nazione: Australia,
Gran Bretagna
Anno: 2013
Durata: 107
min.
Distribuzione: Koch
Media
Data di uscita (cinema): 11 settembre 2014
Disponibile per il noleggio in Dvd e Blu Ray.
Disponibile per la vendita, in entrambi i formati, dal 26 febbraio 2015.
Alcune pellicole valide,
oltre che ad uscire in ritardo nel nostro paese, vengono anche pubblicizzate
molto poco e passano quasi in secondo piano. E’ il caso dello splendido “Le due
vie del destino”, diretto da Jonathan Teplitzky (alla sua seconda prova come
regista) e interpretato da un cast in ottima forma. Iniziamo dalla trama,
ispirata ad una storia vera. Eric Lomax conosce per caso la bella Patti, se ne
innamora e la sposa; il felice matrimonio, tuttavia, rischia di andare in
pezzi. La causa è da ricercare nel passato di Eric, in un trascorso di guerra
troppo doloroso da ricordare e da affrontare. La narrazione, gradualmente, si
snoda su due piani temporali: il passato e il presente. Questo serve a dare una
assai adeguata caratterizzazione al protagonista, reso magistralmente da Colin
Firth; anche gli altri personaggi trovano il loro approfondimento nel contesto e
sono impreziositi da buone interpretazioni. La Kidman è la moglie che non
perde mai le speranze e che cerca, in ogni modo, di liberare il marito dai
fantasmi del passato; Skarsgård è l’apatico collega dell'interprete principale,
visibilmente provato nel fisico e nella mente da un’esperienza troppo dura;
Sanada (già visto in “47 Ronin”) è il carnefice, più sofferente di quanto si
possa immaginare. Il film, inoltre, scorre abbastanza bene anche se, in alcuni
momenti, si potrebbe avvertire una certe lentezza; alcuni eventi potrebbero
sembrare un po’ sbrigativi, come il matrimonio di Eric e Patti, ma i temi
principali del film non mancano di essere analizzati. Lo spettro della guerra,
che torna dal passato per condizionare presente e futuro; la difficoltà di
affrontarlo e di andare avanti; la forza di perdonare coloro che ci hanno fatto
soffrire, distruggendo il rancore che ci attanaglia. In definitiva,
“Le due vie del destino” è un film complessivamente molto curato e da non
perdere, che fa riflettere su una verità interessante: il tempo dell’odio non è
eterno.
IL MIO VOTO: 8/10
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