IL
POTERE DEGLI ANIME
Articolo
a cura di David Salvaggio
L'universo
dell'animazione giapponese ha un potenziale grafico e contenutistico
infinito. Da diversi anni a questa parte, infatti, il nostro paese ha
capito la fondamentale importanza di questo mondo in continua
espansione; di conseguenza, sul grande schermo e per l'Home Video
sono arrivati tantissimi prodotti, sia vecchi che nuovi, che hanno
portato nuova linfa al genere. Quando parliamo di “anime”
ci si riferisce a tutto quell'universo di cartoni animati provenienti
dal Giappone. E' suddiviso per formati e per generi veri e propri.
Serie televisive, OAV, film cinematografici, cortometraggi e molto
altro ancora. La fonte principale di ispirazione sono i manga, ovvero
i fumetti, ma non mancano nemmeno soggetti originali. Chi scrive è
cresciuto principalmente con l'animazione di stampo occidentale,
specialmente quella della Disney, ed ha imparato a conoscere questo
complesso mondo soltanto da pochi anni. Tuttavia, questa persona ha
dovuto riconoscere la netta superiorità degli anime rispetto ai
cartoni che ha amato e con cui è cresciuto. Il motivo è molto
semplice. Gli anime giapponesi non hanno limiti, né grafici né
narrativi; in poche parole, il Giappone usa l'animazione come
strumento da usare a 360 gradi per fare cinema e non si pone alcun
tipo di restrizione. Infatti, nonostante il target in Occidente si
sia un pò ampliato rispetto al passato, alcuni canoni continuano ad
essere rispettati. Ad esempio, la violenza è molto limitata, i temi
trattati sono sempre piuttosto leggeri e il pubblico infantile è
spesso quello prediletto. Di conseguenza, occorre valutare con
attenzione cosa mostrare e cosa non. Gli anime non si pongono
assolutamente questo problema. Proprio per questo motivo, spesso, gli
anime hanno incontrato notevoli problemi di distribuzione. E' assai
famoso il caso di “Ken Il Guerriero”, celebre manga e serie
televisiva creata da Buronson e Hara. Le reti Mediaset, ai tempi, non
si presero la responsabilità di trasmettere un prodotto così
violento, nonostante la profondità evidente dei temi trattati.
Fortunatamente, altre emittenti minori raccolsero la sfida e la serie
venne comunque trasmessa in italiano nel nostro paese. Non è tutto.
Il panorama dell'animazione giapponese è stato molte volte usato come fonte di ispirazione dal cinema mondiale . Questo testimonia,
ancora una volta, quanto l'universo degli anime sia veramente
influente sulla cinematografia del pianeta Terra. Purtroppo,
graficamente parlando, l'uso della computer grafica è sempre più
presente e il disegno tradizionale va sempre più a tramontare. Due
esempi di questa tecnica possono essere i recenti “Captain Harlock”
e “I Cavalieri dello Zodiaco – La Leggenda del Grande Tempio”,
veri e propri gioielli estetici che sacrificano senza esitare il
contenuto. In questo senso, a risentirne parecchio sono stati Pegasus
ed i suoi compagni di battaglia. Chi scrive spera di aver stimolato
nel lettore la voglia di scoprire questo meraviglioso universo
d'animazione e, in conclusione, segnala alcune proposte agli
spettatori, sia cinematografiche che “televisive”.
CINEMA:
Hayao Miyazaki – Il
regista più famoso nel nostro paese e in tutto il mondo. Una
filmografia di undici prodotti tutti da scoprire. In particolar modo,
“Principessa Mononoke”, “La città incantata”, “Il
castello errante di Howl” e “Si alza il vento”.
Una fusione perfetta di grafica, contenuto e poesia. Imperdibili.
Mamoru Oshii – Autore
e regista di proporzioni leggendarie e, inoltre, sperimentatore a
tutto tondo di nuovi limiti della computer grafica. Da segnalare
“Ghost in the Shell” e “Ghost in the Shell:
Innocence” (i fratelli
Wachowski hanno preso ispirazione proprio dal primo film per scrivere
“Matrix”), “Patlabor” e “Sky Crawlers – I
cavalieri del cielo”.
Satoshi Kon – Geniale
regista morto troppo presto ed autore di veri e propri capolavori come “Perfect Blue”, “Paprika – Sognando un sogno”,
“Millennium Actress” e “Tokyo Godfathers”.
Tranne che in quest'ultimo, l'autore si concentra sul rapporto tra
sogno e realtà e di come questi due universi, spesso, possano
inevitabilmente fondersi. Da non perdere anche “Paranoia Agent”, unica serie firmata
da Kon.
SERIE
Code: Geass – Lelouch
of the Rebellion – Tra i
prodotti seriali migliori degli ultimi anni, con una trama ricca di
colpi di scena, eccezionali personaggi e l'attualissimo tema del
rapporto tra uomo e potere. Per non parlare di un comparto grafico da
urlo. In un futuro alternativo, l'impero di Britannia ha conquistato
il Giappone, togliendogli ogni dignità e rinominandolo “Area 11”.
Il giovane Lelouch intende vendicarsi sull'imperatore per motivi
personali e, in suo aiuto, arriva la ragazza C.C. Quest'ultima dona
al ragazzo il Geass, il potere dell'obbedienza. Ha inizio un percorso
di potere tanto glorioso quanto doloroso. Imperdibile.
Naruto – Il
ninja del Villaggio della Foglia ha ormai spopolato in tutto il
mondo, grazie al manga originale (ormai prossimo alla conclusione nel
nostro paese), alla serie televisiva ed ai film. Come non rimanere
incantati dal protagonista Naruto, orfano dotato di grandi poteri
che, grazie all'incrollabile fiducia in sé stesso, abbatte ogni
limite? Infatti, siamo di fronte ad uno tra i personaggi più
positivi degli anime, mosso da grandi ideali e dalle più nobili
intenzioni. E' particolarmente lungo ma, a parere di chi scrive,
merita assolutamente di essere seguito.
Cowboy Bepop –
Leggendaria serie riportata in
Italia nello splendore dell'alta definizione. Il gruppo di cacciatori
di taglie guidato da Spike Spiegel potrà sembrarvi una brutta copia
di Lupin ma la realtà è ben diversa. Ventisei episodi auto conclusivi dove, tuttavia, si muove anche una trama principale.
Personaggi apparentemente stereotipati che hanno un' anima tutta
loro. E che sono continuamente sospesi tra i ricordi del passato e la
precarietà del presente. Non è un caso che abbia vinto numerosi
premi e che, ancora oggi, non abbia perso nulla della propria
essenza.